Unione Nazionale a Ginevra chiede riforma urgente delle tariffe sulle materie plastiche globali

riforma delle tariffe doganali su plastica e alternative sostenibili
L’attenzione internazionale si concentra sulla necessità di una revisione urgente delle tariffe doganali che influenzano il commercio globale della plastica e delle sue alternative sostenibili. Negli ultimi trent’anni, le tariffe su prodotti in plastica e gomma sono drasticamente diminuite, passando da una media del 34% a poco più del 7%. Nel frattempo, i dazi su materiali sostitutivi come le fibre naturali o le alghe marine sono aumentati fino a quasi il 15%, creando uno squilibrio che penalizza l’accesso ai mercati di prodotti più eco-compatibili. Secondo l’UN Conference on Trade and Development (UNCTAD), questa disparità rappresenta una barriera significativa allo sviluppo di un’economia circolare efficiente e sostenibile. La riforma delle tariffe doganali diviene quindi un tassello strategico per stimolare l’adozione di alternative alla plastica, facilitando l’export e l’innovazione nei Paesi in via di sviluppo.
Indice dei Contenuti:
L’istituzione UNCTAD sottolinea l’urgenza di introdurre un sistema tariffario equo e coerente con gli obiettivi ambientali globali, auspicando che gli imminenti negoziati in Ginevra tengano conto di questa necessità critica per il successo di un trattato internazionale sulla plastica. Tale riforma, oltre a migliorare l’accesso al mercato per sostituti sostenibili, deve essere affiancata da misure non tariffarie, inclusi investimenti in gestione dei rifiuti e tecnologie digitali per garantire la tracciabilità e la conformità doganale.
impatto del commercio globale della plastica sull’ambiente e salute umana
Il commercio globale della plastica esercita un impatto significativo sull’ambiente e sulla salute umana, evidenziando la necessità di interventi mirati e coordinati a livello internazionale. Circa il 75% della plastica prodotta finisce negli oceani e negli ecosistemi terrestri, compromettendo la qualità dell’acqua, avvelenando le catene alimentari e incidendo direttamente sui sistemi alimentari. Le microplastiche, in particolare, si accumulano negli organismi marini e, attraverso il consumo di pesce e frutti di mare, entrano nel corpo umano, creando potenziali rischi per la salute umana ancora insufficientemente studiati ma fortemente preoccupanti.
Le nazioni insulari e i Paesi in via di sviluppo che si affacciano su mari e oceani sono tra le più vulnerabili agli effetti deleteri dell’inquinamento plastico. Questi Stati subiscono danni ambientali e economici significativi, tra cui la compromissione del turismo e della pesca, settori vitali per le loro economie locali. Inoltre, la mancanza di infrastrutture adeguate per la gestione e il trattamento dei rifiuti plastici aggrava ulteriormente la situazione, creando un circolo vizioso di degrado ambientale e limitato sviluppo economico.
Secondo l’UNCTAD, il mercato globale della plastica ha superato il valore di 1,1 trilioni di dollari nel 2023, rappresentando il 5% del commercio totale di merci, un dato che conferma la portata estesa del problema. Parallelamente, il commercio di sostituti della plastica ha raggiunto i 485 miliardi di dollari, con un incremento del 5,6% nei Paesi in via di sviluppo, ma l’accesso al mercato è fortemente ostacolato da barriere tariffarie e regolamentazioni incoerenti, limitando il potenziale di soluzioni sostenibili.
È evidente come la crescita incontrollata del commercio della plastica e le disparità di accesso sul mercato per materiali più eco-compatibili generino impatti negativi che si riflettono a livello globale, richiedendo azioni concrete per integrare politiche ambientali e commerciali efficaci e coordinate.
negoziati internazionali a ginevra per un accordo vincolante sulla plastica
La città di Ginevra sarà teatro, a partire da martedì prossimo, di una delle più cruciali tornate di negoziati internazionali volte a definire un accordo vincolante per limitare l’inquinamento da plastica. Oltre 170 Paesi sono attesi per discutere soluzioni condivise e stringenti che possano contrastare l’emergenza ambientale rappresentata dalla plastica a livello globale. L’obiettivo è superare le resistenze emerse in passato, in particolare di alcune nazioni produttrici di petrolio che avevano bloccato i progressi a Seoul nel 2024.
Le discussioni mirano a trovare un compromesso che includa misure efficaci sia in materie di produzione che di gestione e smaltimento della plastica. Tra le proposte principali vi è l’adozione di tariffe doganali riformate per favorire l’accesso ai mercati di materiali alternativi, nonché l’incremento degli investimenti in strumenti digitali per la tracciabilità dei rifiuti e la compliance doganale. Questa sessione negoziale rappresenta una sfida diplomatica di alta complessità, dato il coinvolgimento di economie con interessi spesso divergenti ma con l’urgenza condivisa di affrontare la crisi ambientale.
La posta in gioco riguarda non solo la salvaguardia degli ecosistemi marini e terrestri, ma anche la protezione della salute pubblica e la promozione di uno sviluppo economico sostenibile, in particolare nei Paesi in via di sviluppo. L’adozione di un trattato vincolante potrebbe infatti segnare un punto di svolta nel coordinamento internazionale, favorendo una maggiore coerenza tra politiche commerciali e ambientali e stimolando azioni concrete e misurabili a livello globale.
Sostieni Assodigitale.it nella sua opera di divulgazione
Grazie per avere selezionato e letto questo articolo che ti offriamo per sempre gratuitamente, senza invasivi banner pubblicitari o imbarazzanti paywall e se ritieni che questo articolo per te abbia rappresentato un arricchimento personale e culturale puoi finanziare il nostro lavoro con un piccolo sostegno di 1 chf semplicemente CLICCANDO QUI.