Tribunale svizzero conferma il congelamento dei fondi dell’oligarca bloccati dopo reclamo respinto

Congelamento dei fondi e cause legali
Dmitry Kalantyrsky, l’oligarca russo, ha visto rigettata dalla Corte Federale Amministrativa svizzera la sua richiesta di sblocco dei fondi congelati. I conti bancari dell’imprenditore, detenuti presso un istituto finanziario svizzero, sono stati bloccati a seguito della segnalazione di operazioni sospette effettuate dalla stessa banca allo Secretariat of Economic Affairs (SECO) nell’ottobre del 2022. La misura cautelare si è resa necessaria in virtù delle norme sulle sanzioni imposte contro individui ritenuti collegati a personalità politiche russe coinvolte nel conflitto ucraino. Kalantyrsky ha presentato numerose richieste formali per riottenere accesso ai propri fondi, lamentando ripercussioni significative sul suo tenore di vita, ma la magistratura ha confermato la legittimità del congelamento in attesa degli sviluppi dell’indagine in corso.
Indice dei Contenuti:
▷ Lo sai che da oggi puoi MONETIZZARE FACILMENTE I TUOI ASSET TOKENIZZANDOLI SUBITO? Contatto per approfondire: CLICCA QUI
Accuse e indagini collegate alle sanzioni russe
Dmitry Kalantyrsky è attualmente oggetto di un’indagine penale in Repubblica Ceca, riferita al suo presunto coinvolgimento nel trasferimento di capitali riconducibili a Arkady Rotenberg, stretto collaboratore del presidente russo Vladimir Putin. Rotenberg è inserito nell’elenco delle sanzioni internazionali legate al conflitto in Ucraina, motivo per cui le autorità europee hanno intensificato il controllo sulle operazioni finanziarie che potrebbero aggirare i divieti imposti. Le accuse rivolte a Kalantyrsky includono la partecipazione a meccanismi di elusione delle restrizioni economiche, ostacolando quindi gli sforzi di contenimento delle attività economiche di soggetti legati al regime di Mosca.


La complessità del caso deriva dalla natura transnazionale delle operazioni finanziarie, che implicano la cooperazione tra più giurisdizioni e l’analisi approfondita delle relazioni tra le entità coinvolte. Le autorità svizzere, nel congelare i fondi, hanno di fatto applicato misure preventive in linea con quanto previsto dalla normativa sulle sanzioni. Nel frattempo, la posizione di Kalantyrsky rimane al centro di un processo investigativo che potrebbe avere ripercussioni significative sul sistema bancario elvetico e sugli assetti economici legati a soggetti sanzionati.
Impatto delle sanzioni sulle banche svizzere
Le sanzioni internazionali contro la Russia hanno imposto un pressing senza precedenti sul sistema finanziario svizzero, costringendo le banche elvetiche ad adottare misure rigorose per conformarsi ai vincoli normativi. In particolare, gli istituti bancari sono chiamati a intensificare i controlli sulle operazioni sospette, segnalando tempestivamente qualsiasi movimentazione riconducibile a soggetti inclusi nelle liste di restrizione, come nel caso di Dmitry Kalantyrsky. La necessità di rispettare le prescrizioni UE e USA ha imposto un aumento della diligence, con rilevanti impatti operativi e reputazionali per le banche che ospitano capitali di individui con legami politici controversi.
Questa situazione ha provocato una revisione interna delle procedure di compliance, evidenziando come le sanzioni si traducano non solo in blocchi patrimoniali ma in un monitoraggio costante e dettagliato delle transazioni. La capacità delle banche svizzere di gestire tali sfide determina la loro affidabilità internazionale, soprattutto in un contesto geopolitico complesso e mutevole. Sul piano pratico, gli istituti devono bilanciare l’esigenza di tutelare i diritti dei clienti con l’obbligo di prevenire il riciclaggio e il finanziamento di attività illegali.





