— Prof. Stefano Scavia—
Articolo a cura di Annachiara De Rubeis –
Eccellenza italiana, il Prof. Stefano Scavia, docente presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca, ottiene la “terza stella Michelin” dell’odontoiatria. Il suo principio: no alla terapia demolitiva.
Il 30 novembre si è tenuta presso il ristorante Le Muse a Milano la conferenza stampa su un nuovo metodo per la cura dei denti, basato sul biomimetismo e sull’utilizzo di tecniche avanzate sempre meno invasive.
Laureato in Odontoiatria e Protesi dentaria presso l’Università degli studi di Milano con specializzazione in chirurgia orale ed implantologia, Stefano Scavia (nella foto) è professore presso l’Università degli studi di Milano Bicocca, direttore sanitario del centro Odontoaesthetics a Milano 3 e ora primo italiano ad aver conseguito la certificazione IAO.
Certificazione IAO. In cosa consiste
La IAO è l’ente che riunisce le principali società scientifiche del settore odontoiatrico, coinvolgendole nella ricerca in particolare della chirurgia della bocca e dell’implantologia. La sua certificazione è indice di eccellenza in campo chirurgico ed implantologico.
Come spiega il prof. Scavia: “Conseguire questa certificazione può essere equiparabile all’ottenimento della terza stella Michelin nella ristorazione, per intenderci. Il mio livello di formazione e capacità clinica sono stati verificati dalla principale società scientifica del settore, un po’ come ricevere la spunta blu su Instagram”.
Una forte passione
Ci sono voluti due anni di quello che noi immaginiamo come uno “studio matto e disperatissimo” di un percorso lungo e molto particolare, ma che, se affrontato con serietà e disciplina, alla fine viene ripagato ampiamente dal risultato. Una sfida che solo in pochi decidono di accettare, infatti, in questa edizione del concorso IAO il professore ha raccontato di essere stato l’unico tra gli specialisti italiani a provarci. Dopo 303 domande e la successiva discussione orale di diversi casi clinici, con un’attesa di tre settimane, l’esito è arrivato: l’esame era stato superato brillantemente.
La domanda nasce spontanea: perché? Cosa ha spinto il professor Scavia a intraprendere un impegnativo percorso per raggiungere questo prestigioso traguardo?“Tutto parte chiaramente dalla passione per quello che uno fa. Ho fatto una scelta che già era chiara sin dai tempi dell’università” risponde.
Tecnologie d’avanguardia: la frontiera mininvasiva
Esperienza e tanta ricerca in collaborazione con partner pubblici, privati e accademici hanno portato al raggiungimento di un obiettivo in particolare: combattere la terapia demolitiva e le soluzioni artificiose che alterano la struttura dell’apparato. L’efficacia della funzionalità dei trattamenti andrebbe di pari passo con l’efficacia estetica e della salute del paziente. Il principio del biomimetismo consiste proprio nell’imitare ciò che la natura crea, dando la possibilità di prelevare dal cavo orale minime porzioni di tessuto, isolando lo stipite cellulare interessato, e permettendo un reinnesto atraumatico. Questo migliorerebbe ancora di più il concetto di minima invasività, allo scopo di effettuare trattamenti in maniera più conservativa, in meno sedute, e con minor disagio.
Ne emerge che la vera sfida è preservare i tessuti sani e rigenerare o ricostruire quelli persi o danneggiati. Davanti a questa prospettiva, ma soprattutto a questi risultati, la “paura del dentista” è ormai superata.
M.I.D.A.
Inoltre, il prof. Scavia è il fondatore di M.I.D.A. (Minimal Invasiv Dental Academy), la prima Accademia di Odontoiatria minimamente invasiva. Si tratta di un centro di ricerca e formazione in cui non solo il dottore collabora con grandi aziende multinazionali, ma svolge anche corsi ed eventi formativi ai quali i medici possono iscriversi e testare le proprie competenze sulle tecniche di nuova generazione di chirurgia e implantologia.