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La World Federation of Investors e i rimborsi Volkswagen agli azionisti

  • Paolo Brambilla
  • 28 Ottobre 2018
euro 1997072 640
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L’assemblea generale della WFI – World Federation of Investors – svoltasi a Parigi, ha affrontato, tra i vari temi legati all’educazione dei risparmiatori, anche gli aspetti di tutela di chi è stato danneggiato da comportamenti scorretti o poco chiari da parte di amministratori delle società quotate nelle Borse di ogni Paese. L’associazione infatti è presente in 50 Paesi del mondo, fra cui l’Italia, e si occupa di coordinare le azioni risarcitorie e le class actions internazionali a vantaggio di risparmiatori e piccoli investitori.

Indice dei Contenuti:
  • La World Federation of Investors e i rimborsi Volkswagen agli azionisti
  • IL CASO VOLKSWAGEN
  • I RIMBORSI SONO A PORTATA DI MANO
  • LA SENTENZA DI STOCCARDA
  • ANCHE IN ITALIA SI PUO’ FARE QUALCOSA, MA SUBITO

IL CASO VOLKSWAGEN


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Nel corso dell’assemblea si è affrontato il caso Volkswagen. Mancano solo pochi giorni per agire.
WFI incoraggia gli azionisti e gli investitori di Volkswagen danneggiati dalla frode Diesel ad avviare immediatamente azioni legali contro la società al fine di evitare la prescrizione dei crediti maturati a loro favore.

La WFI e le altre associazioni collegate fin dal 2016 hanno sostenuto la Stichting Volkswagen Investors Claim che difende i diritti degli investitori del Gruppo Volkswagen coinvolti loro malgrado nello scandalo Diesel. Un’altra iniziativa simile si concentra parallelamente sulle perdite subite dai possessori di auto che hanno visto il valore dei loro veicoli diminuito dalle manipolazioni Diesel.

Stichting Volkswagen Investors Claim ha raccolto e registrato i nominativi dei detentori di investimenti in Volkswagen che hanno subito perdite su una base di capitale nominale di 13 miliardi di euro. I reclami contro la società si basano essenzialmente su una violazione delle leggi del mercato dei capitali tedesco (mancata comunicazione) che porta al risarcimento dei danni. La Stichting ha insistentemente offerto alla direzione della Volkswagen un accordo ragionevole che la società ha fermamente rifiutato: si potrebbe interpretare come un lecito artifizio per giocare sul fattore tempo nella speranza di tagliare quanti più rimborsi possibile tramite la prescrizione. Infatti dopo il 31 dicembre 2018 non si potrà chiedere più alcun rimborso.

I RIMBORSI SONO A PORTATA DI MANO

In realtà pare che il gruppo VW abbia correttamente messo a disposizione un’ingente somma per far fronte alle richieste: ma solo chi si farà vivo in tempo potrà ottenere qualcosa.

Registrarsi con la Stichting non impedisce ai possessori di titoli di citare in giudizio la società individualmente e molte migliaia di vittime VW si sono comportate in questo modo. Tuttavia, ora i tempi di prescrizione stanno maturando e i risparmiatori che non decidono di adire le vie legali entro il 31 dicembre 2018, come dicevamo, individualmente o insieme agli altri, perderanno definitivamente i loro diritti. D’altra parte, dopo tale data, Volkswagen non potrà sottrarsi alle sentenze dei tribunali e, vista la gravissima situazione finanziaria della società, dovrà passare a proposte di transazione.

LA SENTENZA DI STOCCARDA

Un nuovo fatto incoraggiante, che dovrebbe spingere gli investitori danneggiati a procedere rapidamente, è che il tribunale superiore di Stoccarda ha deciso questa settimana, in una causa del valore di svariati milioni di euro, che Volkswagen AG, attraverso la sua holding Porsche AG, dovrà risarcire tutti gli azionisti Porsche per le loro perdite subite. Una prima importante sentenza a favore degli investitori Volkswagen.

ANCHE IN ITALIA SI PUO’ FARE QUALCOSA, MA SUBITO

Discutendo sul caso Volkswagen, l’assemblea generale della WFI nella sua riunione di Parigi ha quindi lanciato un appello agli investitori di VW per far sì che provvedano a far valere i loro diritti avviando le procedure giudiziarie e partecipando ai futuri negoziati ed eventuali concordati preventivi. Per essere propositivi, la Stichting Volkswagen Investors Claim ha preso accordi con uno studio legale che si offre di rappresentare gli investitori interamente a titolo gratuito, recuperando le proprie spese su una base di un onorario di importo contenuto legato al successo dell’operazione, nel rispetto delle leggi locali. La registrazione e il finanziamento sono gestiti dal fornitore di servizi legali tedesco Financialright  che lavorerà principalmente tramite lo studio legale Nieding & Barth di Francoforte.

Gli investitori sono tuttavia liberi di scegliere i propri avvocati e in tal caso, se si affideranno anche all’azione comune, verrà comunque mantenuto su richiesta anche il loro nominativo nel gruppo di investitori registrato nella Stichting. Gli investitori dovrebbero registrarsi presso i loro avvocati entro il 15 novembre al fine di consentire la tempestiva produzione della documentazione necessaria.

Maggiori informazioni presso New Savers, la sede italiana di World Federation of Investors. Mail: info@newsavers.org


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Paolo Brambilla

Paolo Brambilla, bocconiano, ha seguito il mondo economico-finanziario per molti anni. Consigliere dell'Ordine dei Giornalisti di Lombardia, scrive di finanza, cultura e innovazione digitale su varie testate. E' direttore responsabile de La Mia Finanza green www.lamiafinanza.com e dirige l’Agenzia di stampa Trendiest Media www.trendiest.it E' editor in chief di www.assodigitale.it Rotariano, è stato Assistente del Governatore del Distretto 2041.

 


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