Iuliana Ierugan intervista Neri Parenti. I titoli del suo cinema e tanti aneddoti
Intervista a Neri Parenti: il suo cinema e tanti aneddoti legati ai suoi protagonisti.
— di Iuliana Ierugan – Trendiest News —-
Iuliana: Il signore della risata italiana Neri Parenti, cinquanta film, venti di Natale ma non solo. Hai lavorato con duecento attori, molti dei quali con la A maiuscola del nostro cinema. Partiamo da Paolo Villaggio che dopo i primi due Fantozzi diretti da Luciano Salce hai debuttato come co-regista a questo capolavoro della comicità italiana. Ci racconti come è andato il vostro incontro?
Neri: Villaggio quando ha iniziato a lavorare come regista si sono accorti che in quella veste non era molto affidabile. Nonostante fosse una persona molto intelligente, per fare il regista c’è tutto un lavoro non artistico senza il quale non si va da nessuna parte. La scelta di co-regista cade su di me perchè ero molto giovane quindi poco ingombrante. Villaggio accettò questa proposta con molto entusiasmo. Con lui avevo fatto quattro cinque film come aiuto regista con Festa Campanile, Steno, Giorgio Capitani. A casa sua mi presentai a casa sua mi chiese “Ma sei tu Neri Parenti? io pensavo che era un altro.” Io dissi: “Allora chiama quell’altro, io vado via”, e Paolo disse “ormai sei venuto te”, cosi quindi iniziai per grandi meriti ma per un errore di Villaggio.
Iuliana: Come persona invece come era?
Neri: Era una persona molto intelligente e questo facilita il lavoro di un regista. Soprattutto non era attore, ovvero mi spiego meglio, i suoi interessi erano tutt’altri: viaggiare, mangiare, fare soldi. Fare l’attore era un corollario. Era una persona priva di tutte quelle fisime che hanno gli attori anche giustamente essendo persone esposte, la perdita del successo, come vengo, la battuta, tutta questa parte che di solito è una rottura di scatole in realtà con Paolo non c’era.
Iuliana: Ti ho ritrovato in questo periodo di lockdown anche grazie ai ragazzi di Rivogliamo Boldi e De Sica insieme, e cosi ho scoperto che hai scritto un libro “Due Palle.. di Natale” , Gremese Editore – mi era piaciuto il sottotitolo: gli aneddoti e i retroscena dei miei cinepanettoni che non troverete su Wikipedia. Ho letto che tanti anni fa hai lavorato anche con Bud Spencer.
Neri: Ormai invece dopo questo libro gli aneddoti si troveranno anche su Wikipedia. Nel libro racconto una storia di quando lavoravo con Steno e facevamo Piedone in Africa, era i tempi di Mandela in cui le persone di colore vivevano tutte a Soweto, era un periodo brutto, avevamo bisogno di un bambino di colore, si chiamava Baldwin. Era bravisssimo, il famoso “Bodo” .Abbiamo poi girato delle scene anche in Italia; ho portato poi lui e sua mamma dalla mia famiglia, per Natale a Firenze. Nella mia famiglia che all’epoca i miei fratelli avevano dei bambini dell’età di Baldwin, crescendo divenne il capo della rivolta di Soweto.
Iuliana: Quest’anno avete girato “Natale su Marte” con Boldi e De Sica insieme. Come l’hai vissuto?Neri: Marte è un po figlio del Covid per tanti motivi, siccome non si sapeva bene se i cinema avessero riaperto, ma neanche nel mondo che cosa succedeva, cosi abbiamo cercato un’ambientazione di fantasia, e in piu’ questo ci ha permesso di girare il film e seguire i protocolli ricostruendo Marte a Cinecittà dove c’erano dei controlli molto precisi.
Iuliana: In Natale sul Nilo come hai fatto a trovare la nave che potesse essere a disposizione di tutta la troupe. Neri:Ti faccio una premessa, siamo andati con Maurizio Amati l’organizzatore generale a fare un sopraluogo in Egitto ma si sono accorti dell’impossibilità visto che erano tempi di turismo, e non si trovava una nave che avesse le caratteristiche scenografiche descritte nel copione. Mi ha chiamato De Laurentis che mi dice che non si trovava questa nave, ero per strada a Roma davanti a un’agenzia di viaggi che pubblicizzava una nave proprio come quella che serviva a noi, e l’abbiamo trovata a Piazza Mazzini.
Iuliana: Sei riuscito ad avere anche Maradona in Tifosi del 99. Come è stato dirigere el pipe de oro, che è davvero un mito ed è rimasto nei cuori.Neri: Piu’ che io è stato bravo De Laurentis, non è stata un’impresa facile, era appena entrato nel mondo del calcio. Non è stata una lavorazione semplice, in primo luogo perchè non era un’attore, non era poi in un bel momento della sua vita, aveva tanti problemi. Ci impose tre condizioni, non si doveva girare a Napoli, poi che non avrebbe dovuto giocare a pallone se non in una scena, e la terza che non avrebbe dovuto avere orari. C’erano quindi due troupe che si alternavano sul set nelle 24 ore ma alla fine andò tutto bene. Ho la sua maglia 10 dell’Argentina con una dedica veramente struggente..