Tra i migliori film del 70 Festival del Cinema di Venezia arriva la belle vie. Egoismi generazionali
SI tratta del primo film del francese Jean Denizot, liberamente ispirato al caso Fortin che rapì i suoi due figli sottraendoli alla moglie e facendoli crescere nascosti nelle montagne francesi per più di dieci anni
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Il protagonista e’ Sylvain che, a sedici anni decide di scappare dal padre e intraprendere il proprio cammino anche grazie all’amore di una ragazza. Nel frattempo il fratello maggiore già’ percorre la sua strada.
Il film oltre ad essere ben girato ed avere un buon ritmo incanta per la delicatezza con cui viene affrontato un tema difficile come la sottrazione dei minori da parte di un coniuge all’altro (e qui l’avvocato mi possiede e va oltre la critica dell’opera) .
L’elemento originale è costituito dalle due generazioni a confronto, fatto poi confermato dal regista e anche da chi scrive che rilancia evidenziando il confronto tra gli egoismi degli adulti e ci metterei non solo i genitori dei ragazzi, evidentemente in lite tra loro ma anche il padre della ragazza, alcolizzato clandestino (perchè si nasconde alla figlia) e la generosità degli adolescenti che comunque continuano a proteggere i loro genitori.
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