Tether espande oltre USDT sviluppando soluzioni innovative per scenari di crisi globale e resilienza finanziaria

il ruolo strategico di usdt nel mercato delle criptovalute
USDT rappresenta un elemento cardine nell’ecosistema delle criptovalute fin dal suo lancio nel 2014, consolidandosi come il più grande stablecoin al mondo per capitalizzazione di mercato. La sua presenza sul mercato si traduce in una costante leadership nei volumi di scambio, con momenti in cui ha rappresentato tra il 50% e l’80% di tutte le transazioni Bitcoin. Questa predominanza ne fa un asset centrale per la liquidità globale delle criptovalute.
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Più di un semplice token, USDT funge da sostituto del dollaro statunitense all’interno di molte piattaforme crypto, offrendo un’alternativa stabile in assenza di pairing diretto tra fiat e criptovalute. Questo lo rende cruciale per l’ingresso dei nuovi utenti nel mercato digitale, garantendo un veicolo affidabile per la conversione e il commercio.
Il valore strategico di USDT si estende anche alle applicazioni di pagamento transfrontaliero. La riserva che sostiene questo stablecoin include principalmente titoli di stato statunitensi, con Tether che nelle ultime transazioni ha acquisito titoli del valore di 33,1 miliardi di dollari, posizionandosi tra i maggiori acquirenti netti stranieri. La scelta di detenere asset così liquidi e affidabili testimonia l’intento di stabilità e sicurezza che caratterizza la riserva di USDT.
espansione internazionale e sfide normative per tether
Tether ha intrapreso una significativa espansione internazionale, muovendo la propria sede da Gibilterra a El Salvador, primo paese al mondo ad adottare Bitcoin come moneta legale. Tuttavia, questa mossa strategica si è scontrata con l’inversione di politica locale, quando il Congresso salvadoregno ha revocato lo status di moneta legale a Bitcoin, complicando il quadro operativo per la società.
Inoltre, USDT continua a essere un mezzo di pagamento fondamentale in aree con limitata diffusione di carte di debito o in paesi sottoposti a sanzioni economiche. In Africa, il token svolge un ruolo doppiamente importante, fungendo sia da riserva di valore che da strumento per le rimesse. Analogamente, in paesi come Russia e Iran, Tether e altre criptovalute vengono utilizzate nel commercio estero per aggirare le restrizioni finanziarie internazionali.
La pressione normativa è però crescente. In Europa, la mancata conformità al regolamento Markets in Crypto Assets (MiCA) ha portato a una drastica riduzione della disponibilità di USDT su piattaforme come Coinbase, Kraken, Binance e Crypto.com per gli utenti UE. Negli Stati Uniti, le potenziali restrizioni regolamentari potrebbero addirittura condurre al divieto del stablecoin, costringendo Tether a valutare la creazione di una nuova versione del token conforme alle normative vigenti.
diversificazione degli investimenti e progetti futuri di tether
Tether sta attuando una strategia di crescita che va ben oltre la semplice emissione di USDT, puntando a diversificare le proprie attività per rafforzare la resilienza dell’intero gruppo di fronte alle sfide regolamentari e di mercato. Una delle direttrici principali riguarda il settore del mining di criptovalute. L’azienda detiene una quota del 21% in Bitdeer e ha avviato progetti minerari in Uruguay, supportando inoltre l’ambizioso impianto da un miliardo di dollari a El Salvador denominato “Volcano Energy”.
Nel 2023 Tether aveva annunciato un piano di investimento da 500 milioni di dollari per espandere il mining, includendo acquisizioni strategiche come la partecipazione del 20% in Northern Data AG e l’acquisto di 10.000 GPU Nvidia H100, potenti chip utilizzati anche in ambito intelligenza artificiale e concessi in locazione a startup del settore. Tuttavia, non sono stati resi noti aggiornamenti precisi sull’avanzamento di questi programmi oltre la primavera 2024.
Accanto all’industria mineraria, Tether ha ampliato i propri interessi nel campo dell’intelligenza artificiale tramite l’investimento strategico da 200 milioni di dollari in Blackrock Neurotech, leader globale nelle interfacce cervello-computer, di cui è diventato azionista di maggioranza. Parallelamente, ha sostenuto piattaforme come Rumble, nota per i contenuti di destra, e Fizen, un servizio di pagamento e portafoglio self-custody, oltre a lanciare Holepunch, un software di sviluppo privo di server.
Altri progetti ancora in fase embrionale includono piattaforme per la tokenizzazione e soluzioni di pagamento connessi a kiosk educativi in Africa. L’approccio di Paolo Ardoino, CTO di Tether, si riflette nello slogan “build for the apocalypse”: costruire sistemi e asset che possano sopravvivere anche agli scenari più avversi, evitando la dipendenza esclusiva da USDT e puntando a un modello di business multifaccettato e sostenibile.
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