Telefonia mobile in Italia, possibile fusione tra Wind e Tre
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Hutchison Whampoa proprietaria della compagnia telefonica Tre e VimpelCom che possiede Wind secondo quanto riporta il Financial Times sarebbero in avanzata trattativa su un accordo per fondere le loro attività di telefonia mobile in Italia, e sarebbero vicinissime a chiudere una delle più lunghe trattative del mercato europeo delle telecomunicazioni .
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I due gruppi sempre secondo quanto riporta il Financial Times avrebbero parlato per più di un anno di un accordo per unire Wind e Tre, terzo e quarto tra i più grandi gruppi di telefonia mobile in Italia, trattativa complicata da disaccordi sull’esatta spartizione della proprietà così quanto per il prezzo dell’operazione. Da fonte di una persona che sarebbe a conoscenza dei dialoghi tra le due multinazionali della telefonia mobile sembrerebbe sia stato trovato un accordo di massima che permetterebbe alla Hutchison di avere il 51% della nuova realtà. Non vi è ancora alcuna certezza che l’affare vada in porto e se ci sarà una decisione finale si parla in ogni caso di tempi lunghi. Peraltro entrambe le società avrebbero rifiutato di commentare.
Questa fusione sarebbe l’ultima delle molte operazioni di M&A condotte di recente da Hutchison, il colosso delle telecomunicazioni controllato dal miliardario Li Ka-shing, per consolidare la propria presenza nel mercato europeo delle tlc. La società, tra l’altro, è in trattative con Telefonica per rilevarne il business in Gran Bretagna, dopo aver messo le mani sulle sue attività irlandesi.
Fusione Wind e Tre, quali le conseguenze della telefonia mobile in Italia
La possibile fusione tra Wind e Tre ridurrebbe il livello di concorrenza in un mercato mobile italiano che soffre di una costante crisi e dove i ricavi sono in calo da diversi anni e darebbe vita ad una realtà che potrebbe controllare un terzo del mercato gareggiando testa a testa con Telecom Italia e Vodafone.
Una guerra dei prezzi condotta da Wind e Tre ha fatto sì che tutti i gruppi hanno subito un calo delle vendite e dei profitti, anche se gli analisti hanno recentemente previsto che il peggio è passato, anche se l’ambiente economico debole in Italia continua a pesare sul sentiment dei clienti.
Wind ha circa un quarto di abbonati in Italia, e il secondo più grande fornitore di banda larga su linea fissa, con una quota di mercato di abbonati di circa il 16 per cento. La fusione come sottolineato creerebbe un gruppo con circa un terzo del mercato mobile, pari circa a Telecom Italia e Vodafone.
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