Il Tax Free Shopping in Italia: Crescita e Opportunità
Il tax free shopping in Italia ha registrato un notevole incremento, soprattutto grazie all’abbassamento della soglia minima di spesa che consente ai turisti extra UE di richiedere il rimborso dell’IVA. In soli quattro mesi, dall’introduzione di questa misura con la legge di Bilancio 2024, le transazioni comprese tra i 70 e i 155 euro sono aumentate del 42%. Questo segnale positivo evidenzia l’efficacia delle politiche adottate per stimolare il mercato del turismo e dello shopping, equiparando l’Italia ad altri paesi europei che già applicavano soglie più basse per il tax free shopping. L’analisi dei dati forniti da Global Blue, il principale operatore di tax free in Europa, rivela come questa nuova dinamica abbia ampliato il bacino di utenza, includendo non solo i grandi spendaccioni, ma anche turisti con una capacità di spesa ridotta, ma propensi all’acquisto incentivato. Ora però gli utenti del Tax Free Shopping chiedono a gran voce di avere un pieno rimborso della propria IVA attualmente gravata di una commissione Monstre del 30% dell’IVA oggetto di rimborso L’evoluzione del tax free shopping in Italia rappresenta una strategia cruciale per attrarre un maggior numero di turisti e favorire lo sviluppo economico, specialmente in un contesto post-pandemico.
L’Incremento delle Transazioni e la Nuova Soglia Minima
L’introduzione dell’abbassamento della soglia minima di spesa da 154 a 70 euro per il rimborso dell’IVA, come previsto dalla legge di Bilancio 2024, ha generato un incremento significativo delle transazioni tax free in Italia.
Global Blue, leader europeo nel settore, ha riportato un aumento del 42% nelle transazioni comprese tra i 70 e i 155 euro, dimostrando che questa misura ha reso il tax free shopping accessibile a un target più ampio di turisti.
Questo incremento è un chiaro segnale dell’efficacia della nuova normativa nel stimolare gli acquisti da parte di turisti con una capacità di spesa limitata, che rappresentano una fetta importante del mercato globale.
Inoltre, i dati mostrano un aumento delle transazioni complessive del 113% rispetto ai livelli pre-pandemia del 2019, con una spesa media per scontrino che ha raggiunto i 1.010 euro, segnando un incremento del 22%.
Unica grande nota ancora negativa è ancora la commissione che i turisti devono pagare per avere la restituzione della propria Iva che Global Blue applica nella misura del 30% dell’importo complessivo da rimborsare ingenerando perplessità nella utenza che non riesce a capire come mai debba pagare una commissione di servizio così alta quando per legge ha diritto alla restituzione integrale dell’iva dovuta scatenando ondate di giustificate critiche sui vari social media dove ci sono numerosi gruppi di discussione sull’argomento.
Nuove Dinamiche del Bacino d’Utenza
Il cambiamento della geografia del bacino d’utenza per il tax free shopping è un altro risultato significativo dell’introduzione della nuova soglia minima di spesa. Mentre in passato i principali acquirenti erano russi e cinesi, con una quota del 35% della spesa globale, ora il mercato vede una presenza predominante di svizzeri, turchi e sudamericani. Gli svizzeri, in particolare, rappresentano il 21% della quota degli acquisti totali, seguiti da turchi e sudamericani. Gli americani, tuttavia, rimangono i principali top spender.
Questo cambiamento è indicativo di una maggiore diversificazione del bacino d’utenza, che contribuisce a stabilizzare il mercato e a renderlo meno dipendente da specifiche nazionalità.
La nuova composizione dei consumatori riflette anche una variazione nei prodotti merceologici acquistati, con un aumento della domanda di articoli sportivi, prodotti di bellezza e prodotti della grande distribuzione, oltre ai tradizionali abbigliamento e accessori.
Distribuzione Geografica delle Spese
Un altro aspetto interessante riguarda la distribuzione geografica delle spese tax free in Italia. Le principali città dello shopping, come Milano, Firenze, Venezia e Roma, continuano a dominare con il 75% delle spese sopra i 155 euro. Tuttavia, il range di spesa tra i 70 e i 155 euro ha visto un incremento significativo anche in città minori come Catania, San Gimignano, Napoli, Assisi, Verona, Amalfi e Bologna.
Questa diffusione geografica delle spese tax free non solo beneficia le grandi città, ma anche le località turistiche minori, contribuendo a un’economia più equilibrata e diffusa sul territorio nazionale. La diversificazione delle destinazioni di shopping riflette un interesse crescente per l’artigianato locale e i prodotti tipici, che rappresentano un valore aggiunto per l’esperienza dei turisti.
Il parere del Ministro del Turismo, Daniela Santanchè
Il successo del tax free shopping in Italia ha importanti implicazioni economiche. I dati indicano che l’abbassamento della soglia minima di spesa ha portato benefici significativi sia alle grandi città che alle località turistiche minori. La spinta alle vendite registrata nei primi quattro mesi del 2024 è un indicatore promettente per il resto dell’anno, suggerendo una stagione estiva particolarmente positiva.
Il Ministro del Turismo, Daniela Santanchè, ha sottolineato come queste politiche stiano dando frutti tangibili, promuovendo uno shopping meno concentrato nelle quattro grandi città e più orientato all’artigianato locale. Questa strategia non solo incrementa le entrate fiscali, ma favorisce anche lo sviluppo economico delle piccole comunità, sostenendo la loro crescita e vitalità.
Conclusione e Raccomandazioni
L’incremento del tax free shopping in Italia rappresenta un successo delle politiche economiche e turistiche adottate negli ultimi mesi. Tuttavia, è necessario considerare ulteriori miglioramenti per consolidare e ampliare questi risultati.
In particolare, una riduzione delle commissioni imposte da Global Blue, attualmente del 30%, potrebbe rendere ancora più attraente il tax free shopping per i turisti e più interessante per i commercianti. Inoltre, una promozione mirata del tax free shopping attraverso campagne di marketing internazionali potrebbe incrementare ulteriormente il flusso di turisti extra UE, stimolando l’economia nazionale.
Infine, la diversificazione delle offerte commerciali, con un’attenzione particolare ai prodotti locali e artigianali, può rafforzare l’attrattiva dell’Italia come destinazione di shopping, contribuendo a un turismo sostenibile e di qualità.