Tariffe Trump aumentano rischio di tassi negativi in Svizzera economia e finanza 2024

Impatto delle tariffe di Trump sull’economia svizzera
Le tariffe imposte dagli Stati Uniti ai prodotti svizzeri, con un aumento del 39%, rappresentano un duro colpo per l’economia della Svizzera, generando incertezza e pressioni competitive senza precedenti. Questa misura, difficile da negoziare su un livello tariffario più favorevole, ha già insinuato il rischio di dazi settoriali aggiuntivi soprattutto nel settore farmaceutico, con impatti potenzialmente gravi. Di conseguenza, la crescita economica nazionale viene messa sotto pressione da un evidente svantaggio competitivo rispetto ai Paesi dell’Unione Europea e al Regno Unito. Nonostante ciò, le previsioni del Pil per il 2025 e il 2026 rimangono stimate rispettivamente all’1,3% e allo 0,9%, dopo una revisione al ribasso dovuta agli effetti iniziali delle tariffe.
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Gli esperti di Raiffeisen sottolineano come il quadro economico risulti fragile, e ulteriori misure protezionistiche nel comparto farmaceutico potrebbero peggiorare lo scenario, provocando un ulteriore rallentamento e una maggiore difficoltà nel mantenere la competitività internazionale. Nel complesso, l’impatto delle tariffe americane compromette la stabilità economica svizzera, spingendo il Paese verso un clima di incertezza e sfide strutturali rilevanti.
Probabilità di tassi di interesse negativi nella politica monetaria della BNS
Le ripercussioni delle tariffe statunitensi si riflettono anche sulla politica monetaria della Banca Nazionale Svizzera (BNS), aumentando concretamente la possibilità di un ritorno a tassi di interesse negativi. Attualmente fissato al 0,0%, il tasso guida della BNS potrebbe subire un’ulteriore riduzione qualora l’economia svizzera mostrasse segnali di indebolimento più marcati, accompagnati da un rafforzamento eccessivo del franco o da segnali crescenti di deflazione. In questo contesto, una politica monetaria più accomodante diventerebbe uno strumento necessario per sostenere la domanda interna e contrastare gli effetti negativi derivanti dall’imposizione delle tariffe statunitensi.
Secondo le analisi di Raiffeisen, sebbene la BNS abbia recentemente sottolineato che i criteri per un taglio dei tassi sotto lo zero sono più rigorosi rispetto alle passate manovre, il quadro attuale fa emergere una maggiore vulnerabilità. Il peso delle incertezze economiche e l’ulteriore pressione sul mercato esportatore svizzero potrebbero spingere la banca centrale ad adottare misure straordinarie, incluso un possibile ritorno a tassi negativi, come risposta per contenere l’apprezzamento valutario e stimolare la crescita.
Limitazioni e rischi per l’intervento sul mercato valutario svizzero
L’intervento della Banca Nazionale Svizzera (BNS) sul mercato valutario si confronta con crescenti limitazioni e rischi, aggravati dalla disputa commerciale con gli Stati Uniti. Il margine d’azione per frenare l’apprezzamento del franco svizzero si è infatti ridotto, poiché ogni operazione di acquisto di valute estere rischia di attirare ulteriori pressioni da Washington. Questo rende la gestione del cambio più complessa, soprattutto in un contesto in cui il rafforzamento del franco minaccia la competitività delle esportazioni.
Inoltre, l’ampiezza degli interventi sul mercato valutario è vincolata a considerazioni politiche e diplomatiche che limitano la libertà della BNS di agire in modo aggressivo come avvenuto in passato. L’incertezza sulle reazioni statunitensi potrebbe indurre la banca centrale a ponderare con particolare cautela ogni mossa, rallentando così la capacità di stabilizzare la moneta nazionale.
Questa situazione alimenta il rischio che la BNS debba ricorrere con maggiore probabilità a strumenti di politica monetaria non convenzionali, come tassi di interesse negativi, per compensare l’azione limitata sul mercato valutario. La combinazione di interventi valutari restrittivi e la necessità di evitare ulteriori conflitti commerciali rappresenta un vincolo sostanziale alla flessibilità della politica monetaria elvetica nel breve e medio termine.
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