Sviluppatore di crypto fa causa al procuratore generale USA per legalità del software
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Sviluppatore di crypto cita in giudizio il procuratore generale degli Stati Uniti
Michael Lewellen ha intrapreso un’azione legale contro il Procuratore Generale degli Stati Uniti, Merrick Garland, presso un tribunale federale in Texas. Lewellen, membro del gruppo di advocacy per le criptovalute Coin Center, ha presentato la causa il 16 gennaio. La motivazione alla base di questa iniziativa legale consiste nella sua intenzione di lanciare un software non-custodial per campagne di crowdfunding, denominato Pharos.
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La causa si inserisce in un contesto di crescente preoccupazione nel settore delle criptovalute per le recenti azioni legali intraprese dal governo federale. Lewellen ha affermato che la pubblicazione di software simile a quello da lui progettato ha già portato a persecuzioni legali, catalogate come ‘trasmissione di denaro non autorizzata’. In particolare, ha menzionato il caso di Roman Storm, fondatore di Tornado Cash, e Keonne Rodriguez, co-fondatore di Samourai Wallet, entrambi accusati di gestione di mixer di criptovalute senza licenza e di riciclaggio di denaro.
Il reclamo di Lewellen sottolinea che tali azioni rappresentano non solo una minaccia per il suo progetto, ma hanno anche un impatto più ampio sulla libertà di sviluppare soluzioni innovative nel campo delle criptovalute. La causa di Lewellen mira quindi a garantire che il suo software non violi le leggi sulla trasmissione di denaro e che non sia soggetto a prosecuzione penale da parte del Dipartimento di Giustizia.
La richiesta di Lewellen per la legalità del software
Michael Lewellen sostiene che il suo software, progettato per gestire campagne di crowdfunding in modo non custodial, non controverrebbe alle leggi vigenti sulla trasmissione di denaro. Nella sua azione legale, ha chiesto alla corte di stabilire che il suo operato sia lecito, chiarendo che il suo protocollo, Pharos, non implica alcun controllo o possesso delle criptovalute da parte sua. Secondo Lewellen, tali caratteristiche sono fondamentali per differenziare il software non custodial da altri modelli operativi che potrebbero violare le normative esistenti.
Nel documento presentato, Lewellen ed i suoi legali affermano che per essere considerato un servizio di trasmissione di denaro, è necessaria la capacità di esercitare controllo sui fondi in movimento. Poiché il software in questione non consente tale controllo, le argomentazioni della sua difesa si basano sulla premessa che il suo prodotto rispetti le leggi attuali. Lewellen ha chiarito l’urgenza di una pronuncia, poiché la crescente pressione normativa da parte del governo federale, che ha portato a indagini e casi penali contro sviluppatori di software simili, minaccia non solo il suo progetto, ma anche il futuro dell’innovazione nell’ambito della blockchain e delle criptovalute.
Il coinvolgimento di Coin Center nella causa rappresenta un elemento chiave, poiché non solo supporta Lewellen, ma sfida anche le interpretazioni estese delle leggi sui trasferimenti di denaro. Inoltre, la modalità con cui il governo interpreta le normative sta creando un clima di paura tra gli sviluppatori, rischiando di soffocare un settore noto per la sua capacità di innovare e sviluppare soluzioni uniche. La richiesta di una dichiarazione da parte della corte non si limita a proteggere il suo lavoro immediato, ma rappresenta un passo importante per definire i confini legali del settore delle criptovalute.
Le accuse contro il Dipartimento di Giustizia
Michael Lewellen ha espresso forti preoccupazioni riguardo all’interpretazione delle leggi sulla trasmissione di denaro da parte del Dipartimento di Giustizia. Nella sua denuncia, sostiene che questa interpretazione si estende oltre i limiti stabiliti dalla Costituzione, violando così i diritti garantiti dal Primo e dal Quinto Emendamento, i quali tutelano la libertà di espressione e limitano i poteri governativi in ambito penale. Lewellen evidenzia che la sua intenzione di sviluppare e pubblicare un software non custodial, come Pharos, non implica alcun controllo sui fondi degli utenti, differente dall’operare di aziende che trasmettono denaro in modo più tradizionale.
Nella sua causa, Lewellen fa riferimento ai recenti casi di prosecuzione legale a carico di altri sviluppatori di software nel settore delle criptovalute. Gli sviluppatori di Tornado Cash e Samourai Wallet sono stati incriminati per operazioni che il governo ha giudicato come “trasmissione di denaro non autorizzata,” creando un clima di incertezza per i programmatori e le aziende di criptovaluta. La denuncia di Lewellen sottolinea che queste azioni non solo pongono in pericolo il suo progetto, ma rappresentano anche un attacco più ampio alla libertà di innovare nel settore.
In tale contesto, il reclamo di Lewellen non solo chiede un chiarimento sulla legalità del suo software, ma sfida anche le pratiche attuali del governo. Affermando che il settore delle criptovalute è a rischio di soffocamento innovativo a causa delle politiche punitive, il suo obiettivo è porre fine a questo clima di paura e garantire che gli innovatori non siano ostacolati da interpretazioni legali restrittive. La posta in gioco non riguarda solo l’esito della sua causa, ma implica un potenziale cambiamento nella percezione legale di come la tecnologia blockchain e le criptovalute sono integrate nella società.
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Implicazioni per l’innovazione nel settore delle criptovalute
L’azione legale intrapresa da Michael Lewellen non è solo una questione personale; essa rappresenta un crocevia cruciale per l’intero settore delle criptovalute. La crescente rigidità delle interpretazioni delle leggi sulla trasmissione di denaro da parte del governo federale sta suscitando preoccupazioni sulle ricadute di tali misure sul futuro dell’innovazione. Se la corte accoglierà le argomentazioni di Lewellen, potrebbe stabilire un precedente significativo, contribuendo a creare un ambiente normativo più favorevole per gli sviluppatori di software nel campo delle criptovalute.
Attualmente, le incertezze giuridiche legate alla definizione di software non custodial e alla sua distinzione rispetto alle attività di trasmissione di denaro creano un clima di cautela tra i programmatori. Molti temono che il rischio di azioni legali possa rendere difficile l’adozione e lo sviluppo di nuove tecnologie. Lewellen sottolinea che il successo della sua causa potrebbe non solo proteggere il suo progetto, ma anche fungere da catalizzatore per la rinascita di iniziative innovative in un settore che è già caratterizzato da dinamismo e creatività.
Le conseguenze di un esito favorevole per Lewellen potrebbero estendersi oltre il suo caso specifico; potrebbero fornire una tutela agli altri sviluppatori che desiderano esplorare la creazione di strumenti e protocolli decentralizzati. Al contrario, una decisione contraria potrebbe rafforzare le attuali pratiche di repressione e limitare severamente il campo d’azione per le startup nel settore delle criptovalute. Ciò susciterebbe il timore che il mercato potrebbe inaridirsi, affossando l’innovazione e riducendo la competitività degli Stati Uniti nel settore globale delle tecnologie emergenti.
In un contesto di sfide e controversie come questo, è cruciale per gli operatori del settore rimanere uniti e sensibilizzare ulteriormente l’opinione pubblica riguardo alle implicazioni di tali provvedimenti normativi. La causa di Lewellen potrebbe rappresentare una battaglia significativa in questa guerra più ampia tra l’innovazione e la regolamentazione governativa, sottolineando l’importanza della chiarezza giuridica per liberare il potenziale delle criptovalute e della tecnologia blockchain.
Altri casi legali nel panorama delle criptovalute
Negli ultimi anni, il settore delle criptovalute ha assistito a una serie di cause legali significative che hanno evidenziato le tensioni tra il governo e gli innovatori del settore. Oltre alla causa di Michael Lewellen, altri sviluppatori e aziende di criptovalute hanno intrapreso azioni legali contro istituzioni governative, cercando chiarezza giuridica e protezione contro interpretazioni normative ambigue. Ad esempio, la società di sviluppo software Consensys ha citato in giudizio la Securities and Exchange Commission (SEC) nel tentativo di ottenere una sentenza che stabilisse che l’Ether (ETH) non è un titolo, un caso che è stato successivamente respinto.
Un altro esempio è quello della società di abbigliamento Beba, che ha anche richiesto all’SEC una determinazione riguardo al suo token di auto-titolo, cercando di dimostrare che non fosse da considerarsi un titolo, ma la richiesta è stata avanzata per la sua bocciatura a novembre. Questi casi indicano un trend crescente di sviluppatori e aziende nel settore delle criptovalute che si oppongono attivamente alle normative esistenti, sostenendo che non sono adeguatamente adattate alle nuove realtà del mercato delle criptovalute.
Inoltre, nel mese di febbraio, un’altra startup, Lejilex, ha fatto causa all’SEC per ottenere un chiarimento sulla legalità della sua nuova piattaforma di scambio di criptovalute. Anche in questo caso, l’agenzia ha cercato di far archiviare la causa, evidenziando ulteriormente il conflitto tra innovazione e regolamentazione. L’inasprimento delle normative e le azioni legali aggressive da parte delle autorità statunitensi hanno portato a un clima di incertezza, creando in molti casi una deterrenza per i nuovi sviluppatori e le aziende emergenti nel campo delle criptovalute.
La situazione attuale segna un momento cruciale; mentre il settore delle criptovalute continua a evolversi rapidamente, gli sviluppatori stanno lottando per ottenere la libertà di operare senza il timore di azioni legali. Queste cause non solo cercano di proteggere gli interessi di singole aziende e progetti, ma tendono anche a definire le linee guida legali necessarie per un ulteriore sviluppo del settore in un contesto di incertezze giuridiche.
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