Italiani, cresce la passione per lo streaming
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Secondo l’ultimo studio Samsung Techonomic Index, gli italiani stanno diventando un popolo di streamer, ovvero siamo disposti a pagare di più per ottenere contenuti personalizzati.
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La ricerca ritiene che il 77% della popolazione accede abitualmente a film e video in streaming, manifestando un profondo cambiamento nella fruizione dei contenuti e nei paradigmi dell’entertainment.
Abitudini che ci stanno modificando e traghettando davvero, dopo anni di retorica, nell’epoca dell’intrattentimento mobile e personalizzato.
Non è un caso che Netflix, il colosso statunitense dello streaming, abbia scelto proprio ottobre per lo sbarco in Italia.
Marco Hannappel, sales & marketing director audio video division di Samsung Electronics Italia, ha affermato:«Oggi ci troviamo di fronte a nuovo modo di vivere la televisione, che si è evoluta adeguandosi sempre di più alle nostre esigenze, ai nostri gusti e ai nostri spostamenti.
La ‘nuova tv’ mette sempre a disposizione quando e dove si vuole i contenuti che ci interessano, trasformando le vecchie abitudini e creandone di nuove».
Lo streaming, insomma, come routine quotidiana si pone contro al classico palinsesto della tv generalista o privata.
«Rispetto agli altri paesi europei – continua Hannappel – in Italia questa nuova modalità di fruizione è già una realtà con più di due italiani su tre che accedono a contenuti in streaming e questo bacino è destinato ancora a crescere, grazie anche a dispositivi sempre più innovativi, connessi e di semplice utilizzo.
Samsung, da sempre impegnata nel garantire un’esperienza di intrattenimento mobile sempre più ricca e completa rispondendo alle nuove tendenze, contribuirà allo sviluppo di questo settore».
Dai dati numerici di quest’anno si ricava che il 40% degli utenti sarebbe appunto disposto a sborsare qualcosa in più per scovare e fruire contenuti di un certo tipo e livello.
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L’anno scorso questa soglia era ferma al 10%, segno che qualcosa sta cambiando nonostante ampie zone del Paese non siano ancora coperte da una connessione efficiente.
Rispetto al resto d’Europa, gli italiani destinano circa tre euro in più del proprio budget mensile a questo ambito: con 13,89 euro siamo fra i Paesi con la più alta spesa mensile per streaming video-tv; in Europa la media è poco superiore agli 11 euro.
Gli italiani rimangono tuttavia fedeli allo schermo televisivo, nel senso che amano accedere allo streaming dallo smart tv.
Il concetto di focolare si conferma quindi uno dei più duri a morire nonostante mutino contenuti, stimoli e possibilità di personalizzazione.
Hanno comunque molto successo anche su smartphone, tablet e laptop: per un italiano su tre lo streaming della partita o della serie tv preferita significa è infatti sinonimo di intrattenimento mobile.
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