Contro il Parkinson arriva la stimolazione neuronale via wireless

Contro il Parkinson – ma anche per la cura della sordità e per la stimolazione dei muscoli, compreso quello cardiaco – è stato definito il meccanismo per eseguire la stimolazione neuronale via wireless, quindi in maniera non invasiva – senza elettrodi connessi con il paziente – ed eliminando il rischio di tossicità e di allergie, grazie all’utilizzo di biomateriali.
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Il risultato è frutto della ricerca condotta da un team internazionale, con il coordinamento e con l’apporto fondamentale di un gruppo di giovanissimi scienziati italiani del Centro di Micro-BioRobotica dell’Istituto di BioRobotica del Sant’Anna di Pisa, in collaborazione con il laboratorio Wabios, sede distaccata a Singapore dellaWaseda University di Tokyo.
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L’analisti ha studiato nel dettaglio la tecnica che porta alla stimolazione neuronale via wireless, scovando i canali della membrana cellulare coinvolti nel fenomeno, nonché dimostrando come la piezoelettricità delle nanoparticelle sia il requisito sostanziale per ottenere l’eccitazione neuronale.
«Le implicazioni di questa scoperta – hanno affermato Gianni Ciofani, team leader del centro di Micro-BioRobotica dell’IIT di Pontedera e Attilio Marino, dottorando in BioRobotica del Sant’Anna – sono molteplici e aprono prospettive interessanti che spaziano dalla neuroprotesica alla medicina rigenerative».
Continuano gli studiosi «Una possibile implicazione riguarda il trattamento di patologie in cui è necessaria una stimolazione neurale, come il Parkinson; altre applicazioni potenziali sono la rigenerazione del nervo periferico e la stimolazione sensoriale, ad esempio la stimolazione del nervo acustico nel caso di alcune tipologie di sordità.
La tecnica non è ristretta al sistema nervoso ma, in potenza, è sfruttabile anche per stimolare altri tessuti biologici eccitabili come il tessuto cardiaco».