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Società civile e opposizione in Georgia chiedono all’Europa di intervenire contro l’autoritarismo crescente nel paese

  • Redazione Assodigitale
  • 18 Giugno 2025
Società civile e opposizione in Georgia chiedono all'Europa di intervenire contro l'autoritarismo crescente nel paese

Situazione attuale della democrazia in Georgia

La situazione democratica in Georgia si sta deteriorando rapidamente a causa di una serie di misure oppressive adottate dal governo in carica, che enfatizza la sua inclinazione verso la Russia. Il partito di governo, il Georgian Dream, ha avviato una campagna sistematica per smantellare le strutture democratiche del paese, utilizzando leggi repressive che limitano gravemente le libertà fondamentali e i diritti umani. Di fronte a questa involuzione autoritaria, parte della popolazione, storicamente schierata a favore dell’integrazione europea, continua a manifestare in segno di protesta contro un governo percepito come illegittimo e oppressivo. La mobilitazione di massa è iniziata lo scorso autunno, segnalando un chiaro rifiuto delle politiche governative che ostacolano il percorso del paese verso l’Unione Europea.

Attualmente, la mancanza di una risposta incisiva da parte delle autorità europee sta alimentando la frustrazione tra gli attivisti per i diritti umani e i membri dell’opposizione, che vedono la lotta per la democrazia in Georgia come essenziale non solo per il futuro del loro paese, ma anche per la credibilità dell’intero progetto europeo. In questo contesto di crescente repressione, il governo di Irakli Kobakhidze ha introdotto leggi che colpiscono direttamente l’indipendenza dei media e la crucialità delle istituzioni democratiche, minando le basi della società civile. Questa situazione pone la Georgia sulla soglia di un possibile collasso democratico, con potenziali ripercussioni sia a livello interno che internazionale.

Appelli della società civile e dell’opposizione

Negli ultimi mesi, le richieste di intervento da parte della società civile e dei gruppi di opposizione in Georgia sono diventate sempre più pressanti. Questi attori, preoccupati per l’incombente crisi democratica, si sono uniti in una serie di appelli all’Unione Europea, esprimendo la necessità urgente di azioni concrete per contrastare la deriva autoritaria del governo. La mobilitazione è proliferata, segnando una crescente consapevolezza tra i cittadini riguardo l’importanza del supporto esterno per preservare le libertà fondamentali e la democrazia nel paese. La lettera aperta firmata da oltre 20 associazioni nazionali e internazionali mette in luce la gravità della situazione, sottolineando che, senza un’azione decisa dell’Europa, i progressi faticosamente conquistati negli ultimi anni rischiano di andare perduti.

Un punto cruciale dell’appello è la richiesta di protezione per la libertà di espressione e per i giornalisti, sempre più sotto attacco da parte del governo. Gli attivisti sostengono che l’indipendenza dei media sia vitale per il funzionamento democratico; pertanto, un sostegno da parte dell’UE potrebbe fungere da deterrente rispetto a ulteriori violazioni. Le organizzazioni che hanno sottoscritto l’appello, tra cui il Committee to Protect Journalists e Reporters Without Borders, evidenziano i crescenti episodi di violenza e intimidazione nei confronti dei giornalisti critici, lasciando intendere che senza interventi esterni, la libertà di stampa in Georgia è destinata a sparire.

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Eventi recenti, come la repressione delle manifestazioni popolari e l’arresto di figure chiave dell’opposizione, hanno galvanizzato le iniziative di controprotesta. La costante presenza di criticità è diventata un catalizzatore per la sua mobilitazione, con la società civile forte della sua storicità pro-europea, chiamata ad agire in prima linea. È in questo contesto che gli appelli a Bruxelles richiedono maggiore attenzione sull’importanza della democraticità in Georgia e sull’integrità delle sue istituzioni, sottolineando che le operazioni diplomatiche devono adattarsi a un clima di crescente urgenza.

Lotta per la libertà di stampa

La libertà di stampa in Georgia è attualmente sotto attacco da parte del governo del Georgian Dream, un partito noto per la sua inclinazione verso Mosca. Gli organi di stampa indipendenti operano in un ambiente caratterizzato da sempre maggiori pressioni e intimidazioni. Le aggressioni nei confronti dei giornalisti, la censura severa e le minacce di arresto hanno creato una situazione insostenibile per il panorama mediatico del paese. In una lettera aperta firmata da oltre 24 organizzazioni, tra cui il Committee to Protect Journalists e Reporters Without Borders, si evidenzia un quadro allarmante in cui i professionisti dell’informazione sono costantemente sottoposti a detenzioni e attacchi fisici, rendendo difficilissimo il loro lavoro di reporting e verifica dei fatti.

Queste pressioni sono aggravate da una serie di leggi repressive introdotte dal governo, come le restrizioni sui finanziamenti esterni e le normative sui mezzi di comunicazione. La sostanza di tali leggi, in particolare la legislazione sui cosiddetti “agenti stranieri”, ostacola gravemente la possibilità per i giornali e le emittenti di ricevere sostegno necessario per la loro operatività. Secondo il comunicato, «senza un’adeguata protezione della stampa, non può esistere vera democrazia». L’assenza di un’informazione libera e indipendente porta a un’informazione monodimensionale, inibendo la capacità dei cittadini di formarsi un’opinione informata e limitando la trasparenza richiesta in una nazione democratica.

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È allarmante constatare che, poiché i giornalisti sono sempre più presi di mira, molti media potrebbero dover affrontare la chiusura imminente. La critica aperta è diventata un atto di coraggio, con figure significative come Mzia Amaglobeli, editor di importanti pubblicazioni, arrestata e successivamente in sciopero della fame per protestare contro la sua detenzione percepita come politicamente motivata. Tali eventi hanno mobilitato con successo la società civile, originando appelli per un’azione mirata da parte dell’Unione Europea, che è chiamata a garantire che la libertà di stampa sia rispettata come un elemento fondamentale della democrazia. La domanda che si pone ora è quanto tempo rimanga prima che la già precaria libertà di stampa in Georgia venga completamente conculcata.

Conseguenze delle leggi repressive

Le leggi repressive approvate dal governo del Georgian Dream hanno generato conseguenze devastanti per la democrazia e la società civile in Georgia. Queste normative non solo hanno limitato la libertà di stampa, ma hanno anche colpito in modo diretto le organizzazioni non governative, i gruppi per i diritti umani e ogni forma di espressione critica nei confronti dell’amministrazione vigente. Gli esperti avvertono che il clima di paura e repressione ha eroso la fiducia della popolazione nelle istituzioni democratiche, conducendo a una crescente disaffezione tra i cittadini nei confronti del governo e delle sue politiche.

Un esempio emblematico è rappresentato dalla legislazione sugli “agenti stranieri”, che ha l’obiettivo di demonizzare le entità finanziate dall’estero, creando un contesto in cui il lavoro di monitoraggio e difesa dei diritti umani è divenuto sempre più pericoloso e, in molti casi, insostenibile. Le ripercussioni immediate di tali misure si traducono in un significativo ridimensionamento delle attività di associazioni e gruppi di attivisti, costretti a operare nel timore di sanzioni legali e repressioni violente. In questo scenario, l’autocensura è diventata una pratica comune tra i professionisti del settore, riducendo ulteriormente la diversità delle opinioni e la disponibilità di informazioni affidabili.

Risultati di queste manovre autoritarie sono già tangibili: l’erosione della società civile e l’ottenebramento del dibattito pubblico hanno creato un ambiente in cui le voci dissenzienti possono essere silenziate senza remore. La conseguenza di questa repressione sistematica è una società sempre più polarizzata, con un crescente divario tra la popolazione e il governo, il quale continua a perseguire la sua agenda pro-Russia, modernizzando il paese a scapito dei principi democratici fondamentali. Gli attivisti hanno avvertito che, continuando su questa strada, la Georgia rischia di trovarsi sull’orlo di un collasso democratico, con effetti devastanti non solo a livello interno ma anche per la stabilità dell’intera regione.

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Rischi di un allontanamento dall’Europa

La situazione attuale in Georgia pone seri interrogativi sull’integrità delle relazioni tra il paese e l’Unione Europea. Con il governo del Georgian Dream che abbraccia sempre di più politiche autoritarie e repressive, la prospettiva di un’ulteriore integrazione europea sembra allontanarsi. Gli appelli della società civile e delle forze di opposizione evidenziano come l’assenza di un intervento forte e tempestivo da parte di Bruxelles possa compromettere definitivamente la direzione geopolitica della Georgia. La crescente simbiosi tra il governo georgiano e il regime di Vladimir Putin rischia di trasformare il Paese in un avamposto di influenza russa nel Caucaso; una preoccupazione che, se trascurata, potrebbe mutare radicalmente gli equilibri regionali e le dinamiche dell’intero continente.

La recente adozione di leggi repressive, paragonabili a quelle russe, indica una rottura netta con gli obiettivi europei. La paura di repressione, insita nelle politiche governative, ha costretto non solo i media indipendenti ma anche le ONG e gli attivisti a operare in un contesto di costante minaccia. L’eventuale ritiro del supporto europeo potrebbe definitivamente sancire la fine degli ultimi barlumi di democrazia e libertà in Georgia. Questo vorrebbe dire non solo la perdita di un partner chiave per Bruxelles, ma anche la completa perdita di una narrativa positiva sull’allargamento dell’UE verso est, un elemento cruciale per la stabilità dell’intero continente.

Se l’Europa non si mobilita ora, rischia di vedere l’emergere di un paese sempre più allineato con le potenze revisioniste, perdendo così un opportuno alleato geopolitico. Le azioni della Georgia non solo influiscono sul futuro della sua democrazia ma rappresentano anche una minaccia per l’influenza occidentale nella regione, rendendo urgente la necessità per l’Unione Europea di definire una strategia chiara e incisiva per affrontare questa ora critica e prevenire una frattura definitiva. Riconoscere e affrontare questi rischi è essenziale per il futuro della Georgia e per la coesione dell’Unione Europea nel suo complesso.

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