SkinnyTok segnalata dalle autorità europee per rischio promozione anoressia su TikTok

la diffusione pericolosa di #SkinnyTok su TikTok
La diffusione dell’hashtag #SkinnyTok su TikTok ha riportato alla luce un fenomeno inquietante che coinvolge adolescenti e contenuti promozionali di magrezza estrema. Questa tendenza, che si diffonde principalmente attraverso video in cui giovani, spesso emaciate, condividono consigli per perdere peso rapidamente, rischia di alimentare disturbi alimentari e messaggi pericolosi sulla salute mentale e fisica. La facilità con cui questi contenuti si propagano evidenzia le criticità della piattaforma nel monitorare e contenere messaggi dannosi rivolti a un pubblico vulnerabile, sollevando serie preoccupazioni in ambito europeo e internazionale.
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Negli ultimi tempi, i video raccolti sotto il tag #SkinnyTok mostrano adolescenti, generalmente molto giovani, che esaltano regimi alimentari estremi, l’esercizio fisico ossessivo e un controllo rigido del proprio corpo. Le protagoniste di questi contenuti si presentano spesso in modo curato, con un aspetto emaciato, come modello cui aspirare, sostenendo l’idea che la magrezza assoluta sia sinonimo di successo e autostima. In molti casi, questi video implicano un rifiuto esplicito del cibo, incoraggiando la negligenza alimentare e rappresentando un ritorno ai pericolosi modelli di anoressia degli anni Novanta.
Il consenso e la viralità di questi contenuti mostrano come la piattaforma di TikTok non sia riuscita finora a limitare in modo efficace la diffusione di messaggi che mettono a rischio la salute dei giovani utenti. I video scoraggiano qualsiasi forma di “auto-premio” attraverso il cibo e promuovono uno stile di vita rigidamente disciplinato, che si traduce spesso in pratiche dannose e nocive. La proliferazione di questi contenuti ha attirato l’attenzione di esperti e istituzioni, preoccupate dell’impatto che questo continuum di stimoli può avere in termini di salute pubblica e benessere psicologico.
La persistenza e il successo del trend #SkinnyTok evidenziano un problema strutturale nei meccanismi di moderazione dei contenuti social, particolarmente rilevante quando ad essere coinvolti sono i giovani utenti nel pieno dello sviluppo. I rischi associati vanno ben oltre il semplice disordine alimentare, toccando aspetti più ampi legati all’autostima, alla percezione corporea e alle dinamiche di pressione sociale reiterate in un ambiente digitale non sempre controllato in modo adeguato.
l’intervento delle autorità europee e le azioni di regolamentazione
La crescente preoccupazione delle autorità europee nei confronti del fenomeno #SkinnyTok si traduce in un intervento regolatorio che mira a contenere la diffusione di contenuti dannosi e potenzialmente pericolosi per la salute pubblica, in particolare quella degli adolescenti. In seguito alle segnalazioni riportate dal ministro francese Clara Chappaz, l’Autorità di regolazione della comunicazione audiovisiva e digitale francese (Arcom) ha attivato un dialogo diretto con la Commissione Europea per avviare un’indagine approfondita sulle modalità con cui TikTok gestisce la moderazione dei contenuti e si conforma alla normativa digitale vigente.
Le autorità stanno valutando se la piattaforma abbia effettivamente rispettato gli obblighi normativi sul controllo e il blocco dei contenuti che promuovono ideali di magrezza malsani e pericolosi, in particolare quelli che rischiano di influenzare negativamente la salute mentale e fisica degli utenti più giovani. L’indagine esamina inoltre la capacità di TikTok di applicare efficaci procedure di rimozione e prevenzione rispetto a messaggi che possono costituire un rischio sanitario collettivo.
Di fronte all’evidenza della diffusione incontrollata di video con l’hashtag #SkinnyTok, l’Unione Europea ha posto l’accento sulla necessità di una responsabilità rafforzata da parte delle piattaforme digitali. Su questo fronte, gli enti regolatori stanno studiando strumenti sanzionatori e protocolli più stringenti per garantire che i social media non diventino veicolo di contenuti tossici o dannosi. L’attenzione si concentra anche sui sistemi di segnalazione e sul ruolo della moderazione umana e automatica, con l’obiettivo di prevenire ulteriori ricadute di trend pericolosi.
La questione rappresenta un banco di prova sul piano regolatorio, in particolare nel contesto del Digital Services Act (DSA), il regolamento europeo che mira a definire nuovi standard per la sicurezza e la trasparenza digitale. Le indagini in corso pongono l’accento sulla necessità di un coordinamento europeo rigoroso per tutelare i diritti e la salute degli utenti soprattutto nelle fasce più vulnerabili.
le risposte di TikTok e le misure di contrasto ai contenuti dannosi
Alla luce della pressione esercitata dalle autorità europee, TikTok ha adottato una serie di misure volte a limitare la diffusione di contenuti che promuovono ideali corporei nocivi, in particolare quelli correlati alla tendenza #SkinnyTok. La piattaforma ha introdotto filtri di moderazione più sofisticati che cercano di intercettare e rimuovere video e account che incentivano pratiche alimentari estreme o ostili al benessere psicofisico degli utenti più giovani. Inoltre, TikTok ha implementato **avvisi di sensibilizzazione visibili agli utenti che cercano contenuti collegati all’hashtag in questione**, con messaggi del tipo “Sei molto più del tuo peso”, accompagnati da link e riferimenti a organizzazioni specializzate nel supporto ai disturbi alimentari.
Nonostante queste iniziative, l’efficacia degli interventi rimane sotto osservazione. La piattaforma sostiene di vietare rigidi standard di bellezza non salutari e di contrastare il body shaming, ma la persistenza del fenomeno indica notevoli difficoltà nell’applicare con rigore un sistema di controllo adeguato. TikTok attribuisce parte del problema alla natura virale e spesso ambigua dei contenuti, che risultano complicati da identificare per i sistemi automatici senza un intervento umano qualificato.
Parallelamente, l’azienda ha promesso di rafforzare la collaborazione con esperti di salute mentale e organizzazioni sanitarie per perfezionare le politiche interne di moderazione e per diffondere messaggi più responsabili e positivi verso l’immagine corporea. Il contrasto alla diffusione di contenuti potenzialmente dannosi, tuttavia, richiede un impegno costante e multilivello che coinvolga non solo la tecnologia ma anche interventi educativi e di sensibilizzazione rivolti agli utenti.
Resta critica l’attenzione sulle responsabilità della piattaforma, che secondo gli enti regolatori europei deve dimostrare una capacità più incisiva di prevenzione e rimozione effettiva dei contenuti pericolosi, pena sanzioni e ulteriori restrizioni previste nel quadro normativo del Digital Services Act.
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