Shein e Temu: nuovi vantaggi da Trump con taglio dazi su piccoli pacchi in Europa

Taglio dei dazi sui piccoli pacchi negli Stati Uniti
▷ GUADAGNA & RISPARMIA con i nostri Coupon & Referral Code: CLICCA QUI ORA!
Il recente intervento di Donald Trump sulla politica dei dazi doganali ha segnato un’importante svolta per il commercio elettronico internazionale. La decisione di ridurre o eliminare le tariffe su piccoli pacchi importati negli Stati Uniti favorisce in modo diretto gli operatori online, soprattutto quelli legati al mercato asiatico, rendendo più vantaggioso l’approvvigionamento di merci di modico valore. Questa manovra mira a stimolare la competitività delle piattaforme e-commerce, riducendo i costi di importazione e alleggerendo la burocrazia legata ai controlli doganali. Il provvedimento risponde a una crescente pressione da parte di aziende e consumatori che chiedevano una semplificazione nelle transazioni transfrontaliere, in particolare per ordini di valore contenuto.
USA IL CODICE MFL25BLCONS PER AVERE LO SCONTO DEL 20% SUL BIGLIETTO DI INGRESSO! ==> CLICCA QUI!
Con il taglio dei dazi, infatti, le spedizioni di piccolo importo si distinguono per un trattamento più snello, a breve destinato a divenire uno standard per la logistica internazionale negli USA. Tale misura non solo velocizza i tempi di consegna, ma facilita anche la crescita di retailer digitali puntando su un modello più efficiente di import-export e un’ulteriore integrazione del mercato statunitense con l’economia globale.
Impatto per Shein, Temu e altri retailer online
La riduzione dei dazi doganali negli Stati Uniti rappresenta un vantaggio significativo per piattaforme come Shein e Temu, entrambe protagoniste nel panorama del commercio online a basso prezzo. Questi retailer, caratterizzati da un vasto volume di spedizioni di piccoli pacchi, traggono benefici tangibili dai minori costi sulle importazioni, traducendo l’agevolazione in prezzi più competitivi e un aumento della domanda. La semplificazione delle procedure doganali accelera inoltre i tempi di consegna, elemento cruciale in un mercato dominato dalla rapidità e dalla soddisfazione del cliente.
Oltre agli indubbi vantaggi economici, il taglio dei dazi impatta positivamente anche sulla logistica. Per aziende come Shein e Temu, che si basano su una rete di fornitori principalmente asiatica e su modelli di business “fast fashion” o “fast retail”, il dimezzamento delle barriere doganali riduce i costi di stoccaggio e gestione degli ordini, affinando la capacità di scalare rapidamente il volume di vendite al dettaglio. L’intervento statunitense, dunque, si riflette in una maggiore competitività sul mercato globale, favorendo soprattutto quei retailer che operano con prodotti a basso costo e alta rotazione.
Per i concorrenti europei o per quei retailer interessati all’export verso gli USA, la decisione di Trump potrebbe stimolare strategie di adattamento, in un contesto dove l’efficienza nei costi doganali diventa elemento discriminante. In questo scenario, la crescente digitalizzazione dei processi di importazione e la semplificazione normativa rappresentano altrettanti tasselli fondamentali per massimizzare l’efficacia del nuovo quadro tariffario.
Situazione e limiti della soglia di esenzione in Europa
La situazione europea riguardo alla soglia d’esenzione dai dazi doganali per i piccoli pacchi rimane sostanzialmente invariata, nonostante le sollecitazioni a una revisione. Attualmente, la franchigia fiscale in vigore consente alle merci importate nell’Unione Europea di non essere sottoposte ad Iva e dazi se il valore della spedizione è inferiore a 150 euro. Questa soglia, pur favorendo un certo grado di semplificazione amministrativa, continua a rappresentare un limite significativo per il mercato e-commerce europeo, soprattutto alla luce delle recenti manovre statunitensi.
I ministri finanziari dei Paesi membri non sono riusciti a trovare un accordo unanime per abolire o innalzare la soglia, preservando una situazione che molti operatori giudicano anacronistica. La franchigia attuale può infatti tradursi in una dubbia concorrenza per le aziende locali, penalizzate dai costi e dagli oneri fiscali più stringenti, oltre a creare tensioni con le piattaforme internazionali che invece possono sfruttare vantaggi fiscali per ordini di piccolo valore.
Inoltre, il mantenimento della soglia d’esenzione crea una disparità tra i diversi Stati membri e genera inefficienze nei controlli doganali, alimentando ritardi e difficoltà logistiche nel trattamento delle spedizioni. L’assenza di uniformità sulle soglie di esenzione contribuisce a rallentare l’evoluzione del mercato digitale europeo e a ridurre la trasparenza fiscale per i consumatori, con conseguenze dirette sulla competitività e sulle entrate fiscali degli Stati.
Sostieni Assodigitale.it nella sua opera di divulgazione
Grazie per avere selezionato e letto questo articolo che ti offriamo per sempre gratuitamente, senza invasivi banner pubblicitari o imbarazzanti paywall e se ritieni che questo articolo per te abbia rappresentato un arricchimento personale e culturale puoi finanziare il nostro lavoro con un piccolo sostegno di 1 chf semplicemente CLICCANDO QUI.