La scuola del futuro: lezioni video e tablet al posto dei libri
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Come dovrebbe essere la scuola del futuro? No alle lezioni frontali, pause ogni dieci minuti di lezione, tablet al posto dei libri di testo, lezioni in videoconferenza per gli alunni delle piccole scuole di montagna o delle isole minori.
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È la scuola che punta su una didattica innovativa disegnata da “Avanguardie educative”. Il progetto è stato presentato ad ABCD+Orientamenti, il Salone dell’ educazione, dell’orientamento e del lavoro in corso a Genova.
Il progetto ridefinisce il rapporto fra spazi, tempi e metodi di apprendimento. Negli istituti che hanno aderito, gli spazi sono riorganizzati per essere sfruttati al meglio ed è in vigore il metodo dell’apprendimento intervallato, dove ogni 10 minuti di lezione i ragazzi possono prendersi una pausa, vi sono tablet al posto dei libri di testo.
Il materiale didattico è in rete. C’è anche chi ha scelto la didattica capovolta al posto delle lezioni frontali: a scuola attività collettive, laboratori, ricerche con la guida dell’insegnante, a casa si studia ciò che è emerso da quanto fatto a scuola in gruppo.
“Con Avanguardie educative – commenta Giovanni Biondi, presidente dell’Indire, istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa – il nostro istituto partecipa alla realizzazione della “Buona scuola”, portando un contributo di qualità che si basa su esperienze concrete sperimentate in alcune scuole e caratterizzate da una forte innovazione didattica”.
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Indire ha presentato anche due modelli didattici realizzati appositamente per le piccole scuole di montagna e sulle isole minori. In questo caso, il maestro sarà innovativo, moderno, potrà fare lezione in videoconferenza, una specie di maestro virtuale.
Il progetto “Piccole scuole crescono” vuole quindi essere un network aperto a tutti gli istituti interessati a introdurre formule didattiche innovative che possano fronteggiare i ricorrenti problemi delle scuole isolate.
I nuovi modelli didattici saranno orientati sulla didattica condivisa, dove classi di scuole diverse potranno confrontarsi in videoconferenza e quella dell’ambiente di apprendimento allargato, in questo caso gli studenti di classi diverse lavorano a un progetto disciplinare comune.
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