Scendono i crimini di cryptovalute secondo Il Crypto Crime Report 2024 di Chainalysis
Il Crypto Crime Report 2024 di Chainalysis mostra un netto calo dei crimini di criptovalute e il mercato sembra pronto per una “nuova fase di crescita” nel 2024
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Le transazioni illecite hanno rappresentato solo lo 0,34% del volume totale delle transazioni nel 2023, in calo rispetto allo 0,42% dell’anno precedente; La maggior parte delle attività illecite è determinata da transazioni legate alle sanzioni
Secondo il Crypto Crime Report 2024 di Chainalysis, la piattaforma dati blockchain, nel 2023 il valore ricevuto dagli indirizzi illeciti di criptovalute è stato pari a 24,2 miliardi di dollari, un calo significativo rispetto al massimo storico di 39,6 miliardi di dollari raggiunto nel 2022. Di questa somma, il 61,5% – pari a 14,9 miliardi di dollari – riguarda soggetti sanzionati.
La crescente maturità di questa tecnologia è ulteriormente evidenziata dal fatto che, nel 2023, le transazioni illecite hanno rappresentato solo lo 0,34% del volume totale degli scambi on-chain. ”
Sulla scia della recente decisione storica della SEC di approvare gli ETF spot su BTC, Bitcoin ha immediatamente la soglia dei 46.000 dollari: nonostante il successivo rintracciamento, considerando la forte crescita degli ultimi 12 mesi (superiore al 100%), il segnale è che sembra che il crypto winter stia volgendo al termine. Insieme alla significativa riduzione delle attività di criminalità legate al mondo dei crypto asset avvenuta lo scorso anno, una nuova fase di crescita potrebbe presto essere alle porte”, ha affermato Eric Jardine, Cybercrime Research Lead di Chainalysis.
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“Grazie alla trasparenza intrinseca della blockchain, i tool di analisi di aziende come Chainalysis possono fornire ai regolatori, alle forze dell’ordine e alle aziende che operano nel settore gli strumenti per rilevare e reagire alle attività illecite che avvengono sulla blockchain. Ciò contribuirà alla rapida maturazione dell’industria e al rafforzamento della fiducia dei consumatori”.
La notevole diminuzione del volume delle transazioni illecite è in gran parte attribuito al forte calo di scam e furti, che hanno registrato una contrazione del 29,2% e del 54,3%. In particolare, il crollo dei furti è dovuto alla forte diminuzione dell’hacking DeFi: un ottimo segnale per una delle aree più rapida crescita dell’ecosistema delle criptovalute.
La riduzione di furti legati al mondo DeFi rappresenta un’inversione di tendenza rispetto al 2022 e potrebbe indicare come i protocolli DeFi stiano migliorando le loro pratiche di sicurezza.
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Ciò nonostante, i ransomware e i mercati darknet – due delle forme più importanti di criminalità legate alle criptovalute – hanno registrato un aumento dei ricavi nel 2023, in contrasto con la tendenza generale. “La crescita dei ransomware è stata preoccupante, soprattutto dopo il forte calo osservato lo scorso anno. Ciò suggerisce che i criminali si stanno adattando ai miglioramenti nel campo della cyber security”, ha affermato Jardine. “Sembra inoltre che la chiusura di Hydra non abbia influito sui mercati darknet, poiché l’attività illecita su questi canali è in ripresa, con le entrate totali che stanno tornando verso i massimi del 2021.”
Inoltre, l’ultimo report di Chainalysis conferma come i cripto-criminali eseguano sempre meno truffe con i Bitcoin: mentre alcune forme di attività illecite legate alle criptovalute, come gli scambi sui mercati darknet e i ransomware, si svolgono ancora prevalentemente in Bitcoin, altre, come gli scam e le transazioni associate a entità sanzionate, si sono spostate sulle stablecoin. Nel complesso, Bitcoin è stato utilizzato in poco meno del 25% di tutte le transazioni illecite, una frazione rispetto ai crimini perpetrati attraverso le stablecoin, che ora rappresentano lo strumento prescelto per la maggior parte delle attività illecite, in linea con la crescita complessiva delle stablecoin.
“Questo allontanamento da Bitcoin è uno sviluppo interessante e dimostra ancora una volta la maturità del settore. Sulla scia della recente decisione della SEC sugli ETF Bitcoin, credo che nel 2024 assisteremo ad un’ulteriore spinta verso piattaforme in grado di creare un ecosistema di custodia e scambio più sano e competitivo nei principali mercati delle criptovalute”, ha concluso Jardine.
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