Satelliti biosostenibili, accordo raggiunto in Italia

Dove finiscono i numerosi satelliti artificiali, tutt’altro che degradabili, che fluttuano nello spazio da decenni?
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Sebbene il problema venga percepito con un’urgenza decisamente minore rispetto ai rifiuti sulla Terra, è stato recentemente sottoscritto un protocollo tra i maggiori enti produttori di apparecchiature aerospaziali, attraverso il quale il nostro Paese si impegna a dar vita ad una ricerca orientata verso la creazione di satelliti biosostenibili.
L’accordo sui satelliti “green” è stato raggiunto nel corso dell’annuale convengo, in svolgimento a Capua,presso il Centro di ricerche aerospaziali (Cira), alla presenza dei responsabili dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), tutti ben lieti di sottoscrivere il protocollo anti-inquinamento spaziale che produrrà i suoi primi risultati con effetto quasi immediato.
L’intesa raggiunta porterà alla costruzione di satelliti biosostenibili dotati di minori dimensioni rispetto agli attuali, nonché all’impiego di materiali in grado di favorire la naturale dissoluzione dei dispositivi una volta terminata la loro funzione esplorativa.
Inoltre, i nuovi satelliti biosostenibili made in Italy verranno alimentati mediante il ricorso esclusivo all’energia solare, comportando dunque un netto risparmio in termini di combustibili bruciati e immessi nella stratosfera, per la gioia di quell’ecosistema che inizia sotto i nostri piedi e termina ben oltre il nostro angusto orizzonte percettivo.
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