Sanatoria cartelle esattoriali 2026: rischi e complicazioni per contribuenti in regola con pagamenti riguardo

La rottamazione quinquies: caratteristiche e novità
La rottamazione quinquies rappresenta la nuova misura di definizione agevolata delle cartelle esattoriali prevista dalla Legge di Bilancio 2026, pensata per facilitare il pagamento dei debiti fiscali con condizioni più flessibili rispetto alle precedenti. Tra le principali novità, spicca la possibilità di dilazionare il pagamento in 54 rate bimestrali, una soluzione che attenua significativamente l’onere finanziario per i contribuenti rispetto ai piani di rientro delle rottamazioni precedenti, dove il numero delle rate era decisamente inferiore.
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Il meccanismo di decadenza è stato anch’esso rivisto per garantire una maggiore elasticità: la decadenza dal beneficio si verifica solo dopo il mancato pagamento di due rate, anche non consecutive, a differenza delle regole stringenti precedenti che escludevano dal beneficio già dopo un ritardo superiore a cinque giorni su una singola rata.


Tuttavia, non mancano aspetti critici, primo tra tutti il tasso di interesse applicato alle dilazioni, che sale al 4%, raddoppiando rispetto alla rottamazione quater che prevedeva un tasso al 2%. Questo incremento comporta un maggior costo finanziario complessivo per i contribuenti che scelgono di aderire alla nuova definizione agevolata.
Nel complesso, la rottamazione quinquies si configura come un tentativo di bilanciare maggiore accessibilità e flessibilità nei pagamenti con la necessità di garantire un recupero efficace delle entrate fiscali, pur presentando elementi che potrebbero influire in modo significativo sulla convenienza dell’adesione.
Esclusione dei contribuenti in regola: una situazione controversa
L’esclusione dei contribuenti in regola con la precedente rottamazione quater rappresenta al momento uno dei nodi più controversi della nuova sanatoria. Il testo attuale consente l’accesso alla rottamazione quinquies esclusivamente ai contribuenti decaduti dalle precedenti definizioni agevolate o da termini di riammissione, mentre chi ha sempre rispettato i piani di pagamento previsti dalla quater non ha la possibilità di trasferire il proprio debito residuo sulla nuova misura più vantaggiosa e dilatata.
Questa disposizione genera una disparità evidente: coloro che hanno onorato i propri impegni finanziari non possono beneficiare di condizioni più morbide come le 54 rate bimestrali, a differenza di chi è decaduto e quindi potenzialmente inadempiente, che invece potrà accedervi. L’esclusione appare in contrasto con i principi di equità fiscale, alimentando un diffuso senso di ingiustizia tra i contribuenti rigorosi.
Il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha sottolineato come la rottamazione quinquies sia rivolta prioritariamente a chi, pur meritevole, ha incontrato difficoltà nel completare i pagamenti. Tuttavia, la situazione attuale non premia effettivamente questa categoria, bensì favorisce chi si è trovato inadempiente, complicando la posizione di chi ha sempre rispettato le scadenze.
Va considerato che i percorsi di pagamento previsti dalla rottamazione quater, iniziati nel 2023, si concluderanno formalmente a fine 2027, rendendo poco vantaggioso un passaggio anticipato alla nuova definizione. Resta però aperto il dibattito nell’ambito parlamentare, dove emendamenti sulla Legge di Bilancio potrebbero intervenire per correggere questa evidente distorsione, introducendo maggiori tutele nei confronti dei contribuenti virtuosi.
Prospettive legislative e possibili modifiche alla sanatoria
Il dibattito parlamentare sulla Legge di Bilancio 2026 è destinato a concentrarsi sulle criticità emerse nella formulazione attuale della sanatoria, con particolare attenzione alle inique esclusioni che penalizzano i contribuenti in regola. È plausibile ipotizzare che nel corso dell’iter legislativo vengano presentate proposte di modifica volte a estendere l’accesso alla rottamazione quinquies anche a chi ha rispettato scrupolosamente i piani di pagamento precedenti, consentendo di trasferire il debito residuo alle condizioni più favorevoli del nuovo regime.
Tra le possibili soluzioni al vaglio vi sono l’allungamento dei termini di adesione, nonché l’introduzione di clausole che consentano una transizione morbida tra le diverse fasi delle definizioni agevolate, in modo da evitare disparità di trattamento tra contribuenti meritevoli e decaduti. Inoltre, si ritiene probabile un intervento sul tasso di interesse applicato, per abbassarlo dal 4% attuale ad una percentuale più equa, al fine di mitigare l’onere finanziario che potrebbe scoraggiare l’adesione.
Il governo dovrà inoltre valutare con attenzione l’equilibrio tra obiettivi di gettito e necessità di garantire una pace fiscale realmente inclusiva e giusta sotto il profilo della solidarietà fiscale. Le modifiche in sede parlamentare rappresentano quindi un momento decisivo per garantire la sostenibilità e l’efficacia della nuova definizione agevolata, evitando che la rottamazione quinquies si trasformi in una misura percepita come ingiusta da una parte significativa dei contribuenti.





