Samsung GalaxyNote 7 esplodono a decine: ecco cosa succede
Era prevista per oggi l’uscita del nuovo phablet Samsung Galaxy Note 7. Phablet perchè si tratta si uno smartphone dotato di pennino che permette di usarlo come un vero e proprio tablet. Ma almeno per il momento l’uscita è interrotta a causa delle esplosioni verificatesi nei giorni scorsi di alcuni dispositivi. E’ in corso un richiamo per il colosso Sudcoreano, che si trova a fronteggiare un caso importante.
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IL CASO SAMSUNG
I casi di Samsung Galaxy Note 7 esplosi durante la fase di ricarica hanno portato alla luce una situazione ancora più grave di quanto immaginato. Episodi di smartphone affetti da questi problemi non sono rari e spesso questi sono riconducibili all’utilizzo di accessori non originali. Allo stato dei fatti, al contrario, principale imputata sarebbe la componente batteria, difettosa almeno per una parte dei pezzi di produzione che andrano tutto verificato e semmai ritirato completamente dal mercato.
La cella della batteria sarebbe prodotta in-house da Samsung, mentre il battery package è affidato a diversi partner produttivi, tra cui ITM Semiconductor, una società coreana che a quanto pare sarebbe responsabile per il difetto.
Per quanto riguarda la Cina, le batterie sono state prodotte da Amperex.
Stando alle informazioni riportante direttamente da alcuni utenti colpiti dal fenomeno, per il momento l’incidente della batteria “esplosiva” avrebbe riguardato solo due modelli del nuovo dispositivo phablet, ma per evitare problemi potenzialmente dannosi l’azienda sudcoreana ha deciso di interrompere temporaneamente le spedizioni in territorio europeo, senza spiegare trooppo i motivi, affermando soltanto di voler “condurre ulteriori test sulla qualità“. Ciò nonostante giungono voci di esperti che si mostrano sconvolti da questo malfunzionamento del device, affermando quanto sia mai necessario capire se il problema possa dipendere dalla batteria in sé oppure dal sistema di carica e alimentazione. Ci sarà poi da fronteggiare il problema di capire se sarà necessario sostituire tutti i prodotti già venduti o solo quelli valutati come difettosi.
Nonostante Samsung SDI, il gruppo del colosso coreano che gestisce l’approviggionamento delle batterie per il terminale, abbia dichiarato che l’esplosioni dipenderebbero solo da pochi dispositivi fallati (0,1% del totale), tutti questi erano dotati di batterie prodotte da Samsung ma assemblate dalla ITM Semiconductor.
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Il Galaxy Note 7 è già stato messo in commercio in territorio sudcoreano a partire dal 19 agosto con una media attuale di oltre 400mila modelli venduti, mentre in Italia il prezzo di listino stabilito prima dell’inconveniente suddetto era stato definito intorno agli 879 euro.
Secondo il Korea Herald, Samsung starebbe prendendo in considerazione un richiamo di circa 400.000 unità vendute in Corea del Sud, il tutto per sostituire le batterie, dal momento che presenterebbero un difetto che provocherebbe la combustione del phablet, oltre a prendere in considerazione dei rimborsi per chi li richiede.
Allo stato attuale Samsung ha deciso di interrompere la fornitura a livello globale per eseguire dei controlli di qualità sulle batterie installate.
Se i difetti verranno confermati comprometterebbero definitivemente le vendite del dispositivo che dovrà vedersela anche con l’imminente uscita sul mercato del concorrente Apple IPhone 7 Plus, la cui presentazione ci sarà il 7 Settembre a San Francisco.
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