Il “Progetto Adaptive” di Salomon rappresenta una pietra miliare nell’evoluzione dell’handisport, una risposta concreta all’inclusione nel mondo degli sport di montagna. Questa iniziativa innovativa mira a permettere alle persone con disabilità di partecipare attivamente a discipline come il trail running, lo sci e lo snowboard, grazie allo sviluppo di protesi sportive di ultima generazione. Attraverso il potere del design e della tecnologia, Salomon punta a cambiare la percezione della disabilità, trasformando i limiti fisici in opportunità sportive.
L’evento “Salomon Adaptive Night” e la celebrazione dell’inclusione
Il 6 settembre 2024, a Parigi, il flagship store di Salomon sugli Champs-Elysées ha ospitato la “Salomon Adaptive Night”, un evento carico di significato e innovazione. In un clima di celebrazioni sportive, con la recente conclusione di eventi internazionali, Salomon ha scelto di mostrare i progressi del Progetto Adaptive.
Tra i partecipanti spiccavano atleti, partner e ingegneri che hanno collaborato allo sviluppo di protesi avanzate per il running, lo sci e lo snowboard. La serata è stata arricchita da esibizioni dal vivo, creando un’atmosfera vibrante che ha coinvolto il pubblico, portando alla ribalta le nuove tecnologie dedicate agli sportivi amputati.
Le protesi esposte durante la serata non erano solo un’espressione di alta ingegneria, ma un vero e proprio simbolo dell’inclusione nello sport, dimostrando che anche con una disabilità è possibile eccellere nelle discipline più estreme e complesse.
La nascita del Progetto Adaptive: una collaborazione innovativa
Il progetto ha preso vita grazie all’iniziativa di Jérôme Bernard, triplice amputato, che ha intravisto la possibilità di realizzare una protesi sportiva utilizzando scarti di carbonio provenienti dalla produzione dell’Airbus A350. In collaborazione con Airbus, Jérôme ha coinvolto un team di 10 studenti dell’IMT Mines Albi, i quali, sotto la sua guida, hanno lavorato per un anno allo sviluppo di una protesi innovativa.
La partnership si è successivamente estesa a Salomon, che ha apportato il suo know-how nella realizzazione di suole per protesi da corsa, con l’obiettivo di rendere il trekking e il trail running accessibili anche agli atleti amputati.
Il Trail Running Athlete Services Manager di Salomon, Patrick Leick, ha visto nel progetto un’opportunità unica. Grazie alla sua leadership, il team ha testato numerosi prototipi, affinando la suola basata sulla tecnologia Contagrip, rendendola resistente e performante. Gli atleti amputati Jérôme Bernard e Boris Ghirardi hanno avuto un ruolo centrale nei test sul campo, contribuendo con il loro feedback a perfezionare la protesi per il trail running, battezzata “HOPPER”.
Dalla corsa agli sport invernali: un passo decisivo
La portata del Progetto Adaptive non si è fermata al trail running. Grazie al successo ottenuto con le protesi per la corsa, il team ha deciso di estendere la sua applicazione anche agli sport invernali, integrando parte della tecnologia delle protesi da corsa per realizzare dispositivi adatti allo snowboard e allo sci.
Mentre la protesi per lo snowboard si basa su principi simili a quelli delle protesi da corsa, quella per lo sci ha richiesto uno sviluppo mirato per riprodurre il movimento naturale della caviglia, fondamentale per gli sciatori.
I test condotti sulle piste hanno portato risultati estremamente positivi, con gli atleti amputati che si sono dichiarati entusiasti della nuova tecnologia. Questo rappresenta un passo importante verso l’inclusione negli sport invernali, dimostrando come la tecnologia possa abbattere le barriere fisiche, offrendo nuove possibilità a chi desidera cimentarsi in attività di montagna.
Il sostegno della Fondazione Salomon e il futuro dell’Adaptive Team
Il Progetto Adaptive non riguarda solo lo sviluppo di protesi sportive, ma si fonda anche su un forte impegno sociale. Attraverso la Fondazione Salomon, il progetto è riuscito a ottenere il supporto tecnico e finanziario necessario per continuare la sua missione.
La fondazione supporta numerose associazioni, tra cui Level’Up, che aiuta gli amputati a iniziare o riprendere attività sportive, fornendo sia le attrezzature necessarie che un sostegno psicologico e pratico.
Il futuro dell’Adaptive Team di Salomon sembra molto promettente. Il team continuerà a lavorare sul miglioramento dei prototipi, con l’obiettivo di permettere a un numero sempre maggiore di persone con disabilità, visibili o meno, di partecipare a sport di montagna. Con oltre un miliardo di persone nel mondo affette da disabilità, questo progetto non si limita solo agli atleti, ma punta a una vera e propria rivoluzione culturale, in cui lo sport diventa un veicolo di inclusione e opportunità.
Il programma “Change Our Tomorrow”: una visione a lungo termine
Nel 2023, il Progetto Adaptive ha preso ulteriore slancio con il lancio del programma “Change Our Tomorrow”, guidato dal Lead Exploration Designer di Salomon, Sylvain Merlin. Questo programma mira a spingere i confini del design e della creatività, esplorando nuovi materiali e soluzioni per migliorare ulteriormente le protesi sportive.
Il team, composto da 50 persone, tra cui ingegneri, designer e atleti, sta lavorando per estendere l’applicazione delle tecnologie sviluppate ad altre attività outdoor, cercando costantemente nuovi modi per supportare gli atleti con disabilità.
L’obiettivo finale del programma è quello di creare una gamma completa di attrezzature, abbigliamento e accessori specificamente pensati per gli sportivi amputati, ispirati dalle esigenze e dalle esperienze di questi atleti. Grazie alla collaborazione continua con atleti come Jérôme Bernard e Boris Ghirardi, il progetto continua a evolversi, spingendo sempre più in là i limiti del possibile.
L’avventura del “Hopper 3.000”: scalare nuovi orizzonti
Nel 2022, Salomon ha lanciato il progetto “Hopper 3.000”, un’impresa che ha visto sei atleti amputati – Luca, Sarah, Christophe, Boris, Jérôme e Michel – affrontare la sfida di scalare una vetta di 3.000 metri nelle Alpi francesi.
Questo evento ha dimostrato non solo la resistenza fisica e mentale di questi atleti, ma anche l’efficacia delle protesi sviluppate nell’ambito del Progetto Adaptive. Grazie al successo di questa impresa, il progetto ha guadagnato ulteriore visibilità e ha ispirato la creazione del para-team di Salomon, una squadra di atleti disabili che gareggiano in competizioni di livello internazionale.
Il para-team di Salomon: atleti straordinari in azione
Il para-team di Salomon, composto da atleti di grande talento come Jérôme Bernard, Boris Ghirardi, Fabrice Baudet e Sarah Legrand, ha partecipato a competizioni importanti, tra cui la MaXiRace ad Annecy, il The Speed Project negli USA e la Sierre-Zinal in Svizzera.
Questi atleti non solo dimostrano che lo sport di alto livello è possibile per chi ha una disabilità, ma incarnano anche lo spirito del Progetto Adaptive: sfidare i propri limiti e superare ogni ostacolo.
Attraverso la loro partecipazione a queste gare, il para-team di Salomon non solo promuove il messaggio di inclusione, ma spinge anche l’azienda a continuare a investire nello sviluppo di nuove tecnologie e soluzioni per gli atleti amputati.