Rottamazione quinquies aggiornamenti 2024 rischi e possibili criticità della nuova sanatoria fiscale

Le caratteristiche della rottamazione-quinquies
La rottamazione-quinquies rappresenta un’importante evoluzione nel panorama delle misure di definizione agevolata delle cartelle esattoriali, concepita per offrire ai contribuenti un piano di rientro più sostenibile e dilazionato nel tempo rispetto alle precedenti edizioni. Il disegno di legge A.S. 1375 prevede che la domanda di adesione venga inviata esclusivamente in modalità telematica entro il 30 aprile 2025, tramite l’area riservata del portale ADER. Il sistema consente al contribuente di estinguere l’intero debito netto, comprensivo di imposte, contributi, interessi legali e aggio di riscossione, in un arco temporale di dieci anni attraverso il pagamento di 120 rate mensili di importo costante.
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Una delle fondamentali novità rispetto alla rottamazione-quater risiede nell’esclusione totale delle sanzioni e degli interessi di mora, condizione che rende la proposta particolarmente vantaggiosa per chi ha difficoltà nel sostenere oneri immediati elevati. Inoltre, la rateazione uniforme elimina i picchi di pagamento che nella precedente edizione hanno spesso determinato decadenze per impossibilità di versamento. Il primo pagamento è previsto per il 31 luglio 2025, con scadenze mensili successive fissate all’ultimo giorno di ogni mese.
Un elemento essenziale del meccanismo è la sospensione automatica dei contenziosi pendenti da parte del giudice su richiesta del contribuente, il quale deve però rinunciare definitivamente a proseguire le azioni legali. L’agente della riscossione, dal canto suo, fornirà un elenco dettagliato dei carichi definibili, così da consentire una chiara valutazione degli importi da saldare. In sintesi, la rottamazione-quinquies mira a offrire un’opportunità di risanamento fiscale più flessibile, con modalità di pagamento distribuite nel lungo periodo e una significativa riduzione degli oneri accessori.
Lo stato attuale dell’iter parlamentare e i rischi di blocco
Il disegno di legge A.S. 1375, che introduce la rottamazione-quinquies, attende ancora di completare il suo percorso legislativo. Nonostante la presentazione avvenuta all’inizio del 2025, il testo non è stato né approvato in Commissione Finanze né inserito all’ordine del giorno in Aula. Questa situazione genera una forte incertezza circa la sua entrata in vigore, soprattutto considerata la scadenza tecnica del 30 aprile 2025 per la presentazione delle istanze di adesione.
Il ritardo è attribuibile anche all’assenza della relazione tecnica del Ministero dell’Economia e delle Finanze, documento essenziale per valutare l’impatto finanziario dell’operazione sulle casse dello Stato. Inoltre, il clima politico resta volatile e il calendario parlamentare carico, con la pausa estiva imminente e l’urgenza di altre priorità legislative come la legge di Bilancio.
Di conseguenza, appare altamente probabile che l’approvazione definitiva della rottamazione-quinquies avvenga non prima dell’autunno 2025. Questa tempistica mette a serio rischio la validità della data limite per la domanda e la partenza del piano di pagamento previsto per luglio 2025. Senza una normativa vigente, la finestra per l’adesione rischia di chiudersi senza mai aprirsi ufficialmente, lasciando i contribuenti privi di questa nuova opportunità di definizione agevolata.
In definitiva, l’incertezza sull’iter parlamentare erode la certezza del diritto e costringe i contribuenti a considerare il possibile flop della misura, con ricadute significative sulla programmazione fiscale individuale e sulla gestione del debito con il Fisco.
Le alternative per i contribuenti in caso di mancata approvazione
Di fronte ai timori derivanti dalla probabile mancata approvazione della rottamazione-quinquies, i contribuenti dispongono di strumenti alternativi già operativi per gestire le proprie pendenze con il fisco.
Innanzitutto, resta aperta la possibilità di continuare a beneficiare della rottamazione-quater, a condizione che si sia in regola con le scadenze in corso. Il calendario per i pagamenti prevede per il 2025 importanti scadenze: la rata dell’8ª tranche con termine il 31 maggio (estendibile fino al 9 giugno) e le successive del 31 luglio e 30 novembre. Chi rispetta questi appuntamenti mantiene l’agevolazione che elimina sanzioni e interessi di mora, garantendo una gestione ordinata e meno onerosa del proprio debito.
Per chi invece fosse decaduto dalla rottamazione-quater per mancato pagamento, è prevista fino al 30 aprile 2025 la facoltà di richiedere la riammissione. In questo caso, l’Agente della Riscossione è tenuto a comunicare entro fine giugno un nuovo piano di rientro, ripartito in un massimo di dieci rate, con priorità al versamento di due rate nel 2025 e la restante parte ripartita nel biennio 2026-2027.
Infine, rimane una soluzione sempre accessibile la rateazione ordinaria ex art. 19 DPR 602/1973, che consente di dilazionare i pagamenti fino a 84 rate mensili — potenzialmente estese fino a 120 mesi in presenza di situazioni temporanee di grave difficoltà economica. Questa misura, tuttavia, non prevede alcun condono di sanzioni e interessi, rendendola meno vantaggiosa rispetto alle rottamazioni ma comunque uno strumento concreto e immediato per contenere l’impatto del debito fiscale.
Pur con l’incertezza che grava sulla nascita della rottamazione-quinquies, il contribuente dispone già oggi di alternative praticabili e operative, che non dipendono da nuovi iter legislativi e consentono di evitare situazioni di inadempienza e le conseguenti sanzioni più gravose.
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