Roaming, chiamate dall’estero meno care. Ma le tariffe potrebbero aumentare
Una buona notizie per gli utenti che viaggiano molto all’estero e usano lo smartphone per chiamare e navigare in internet. Il Roaming cambia e le tariffe diminuiscono. E’ stato raggiunto l’accordo a Bruxelles che consentirà l’abolizione delle tariffe extra per il roaming il 15 giugno 2017. Ma come cambieranno e le tariffe. Ecco le modalità.
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Il 15 giugno il prezzo massimo per gigabyte passerà dai 50 euro attuali a 7,7 euro, per poi scendere a 2,5 euro nel 2022. Le telefonate e gli sms subiranno un taglio definitivo dal 15 luglio: da 0.05 a 0.032 euro al minuto per la voce e da 0.02 a 0.01 euro per ciascun messaggio. L’obiettivo di questo accordo è favorire un maggiore investimento nelle infrastrutture da parte dell’industria delle telecomunicazioni.
Ma non sono tutte buone notizie. Potrebbe essere una contropartita a questo accordo. Le compagnie telefoniche saranno in grado di offrire queste tariffe se il volume del traffico sarà tale per consentire loro di recuperare i costi e quindi di mantenere queste tariffe.
Il roaming potrà quindi essere applicato dalle grande compagnie ma quelle piccole potrebbero dover abbandonare questo mercato. O peggio ancora saranno gli utenti a dover pagare con aumento delle tariffe. Il roaming zero quindi potrebbe essere applicato solo a una parte del traffico voce e sms.
Vodafone ad esempio tra Germania e Inghilterra non andrà mai in perdita perché le reti sono di sua proprietà. E questo può valere per tutti i principali operatori multi-nazionali. Ma non è così per i piccoli operatori e quindi a pagare lo scotto potrebbe essere ancora il consumatori.
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Sarà quindi fondamentale il ruolo di Garante delle Comunicazioni AGCOM affinché vigili fin dal primo momento per scongiurare ingiustificati aumenti sulle tariffe tradizionali. Il roaming zero è sicuramente una buona notizie ma bisognerà vedere in che modo le compagnie telefoniche lo applicheranno nella speranza che non sia il consumatori a pagare.
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