La rivoluzione della televisione digitale: arriva Aereo dal 22 ottobre un’app su Google Play
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Tra qualche tempo, il mondo della televisione statunitense, e il business che ruota attorno ad essa, potrebbe non essere più lo stesso. Questo, almeno, lo scenario che lasciano presagire gli utenti di Aereo, quelli che hanno affittato le sue micro-antenne.
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Infatti, dopo l’arrivo nell’universo iOS, la start up americana si appresta a compiere un altro salto: quello che la porterà ad approdare su Google Play. Come?
E’ presto detto: lo sbarco sul marketplace avverrà attraversò un’app, disponibile per tutti coloro che usufruiscono di Android 4.2, in versione public beta.
L’applicazione sarà scaricabile molto presto, già dal 22 ottobre, e darà la possibilità, con una cifra pari a 8 dollari al mese (circa 6 euro), di poter usufruire, direttamente da smartphone e tablet, di circa 30 canali televisivi dal vivo dei più importanti network televisivi USA.
Tuttavia, c’è anche chi non appare entusiasta dalle nuove frontiere della trasmissione televisiva spalancate dall’utilizzo delle micro-antenne, come, ad esempio, le principali industrie televisive a stelle e strisce.
La rivoluzione che le piccole antenne di Aereo potrebbero mettere in atto, infatti, secondo gli avvocati della Fox, rappresenterebbe una violazione del copyright, come messo in evidenza di fronte a una corte dello Utah.
Una tesi non convincente per i giudici, che, al momento del ricorso in appello, hanno dato ragione alla startup.
Aereo è riuscita ad avere il favore della giustizia, per ben due volte, contro chi l’accusava di gestire un business illegale, in quanto, non essendo una stazione televisiva, non ha bisogno di alcuna licenza. L’attività svolta dalla startup, infatti, si limita all’affitto delle antenne che gli utenti richiedono.
Intanto, però, i broadcaster sono partiti al contrattacco, facendo arrivare il caso alla Corte Suprema, anche se Aereo ha vinto un’altra battaglia legale nello stato del Massachusets, dove Hearst Stations aveva denunciato la startup, in quanto quest’ultima avrebbe violato l’esclusività dei suoi diritti di trasmissione al pubblico dei suoi contenuti televisivi.
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Ma, come avvenuto per la Fox, nemmeno Hearst Stations è riuscita a presentare ai giudici delle ragioni convincenti, anche perché non ha esibito prove inconfutabili circa i presunti danni economici causati da Aereo.
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