Ritrovare le persone disperse in incidenti ed attentati con il Person Finder di Google
Con l’attentato terroristico che ha seminato il panico alla fine della maratona di Boston, che ha catalizzato l’attenzione e la preoccupazione di tutto il mondo, e le successive fasi di emergenza per individuare velocemente le vittime ed i numerosi feriti dello sciagurato attacco, è tornato in primo piano il tema della funzione e del ruolo di internet e dei social network in situazioni come questa, ed in particolare di come la tecnologia possa fornire un aiuto concreto ed immediato nella risoluzione di una crisi.
In particolare Google sembra aver compiuto l’ennesimo passo importante verso nuove funzioni di utilità sociale pubblica, mettendo a punto un sistema in grado di identificare e trovare in breve tempo persone che si teme possano essere disperse.
Person Finder, così si chiama lo strumento, è stato pensato appositamente per ritrovare persone coinvolte ed eventualmente disperse in incidenti o addirittura catastrofi come gli attentati di Boston, ed è un servizio offerto da Google alla comunità, e messo anche a disposizione di associazioni senza scopo di lucro ed umanitarie che si occupano di emergenze di questo tipo, e che possono implementare all’interno dei loro siti ufficiali Person Finder per permettere direttamente di iniziare con la ricerca dello scomparso.
Person Finder permette la creazione di un database che consente di rintracciare partenti ed amici eventualmente coinvolti in incidenti, disastri o situazioni che causano la loro irreperibilità.
La persona che deve essere rintracciata, può lasciare un suo segno su Person Finder, o direttamente un messaggio oppure la semplice traccia di essersi collegato al sistema per far sapere che sta bene ed è tutto ok.
Traccia che sarà individuata da chi, collegandosi con il servizio, farà partire la ricerca, e sarà indirizzato come detto al messaggio o alla segnalazione positiva da parte della persona che si sta cercando.
Un servizio istantaneo per tranquillizzare parenti ed amici in situazioni di emergenza, dunque, e che si prospetta come di grande utilità anche in occasioni di crisi meno drammatiche come quella di Boston, che ricade coinvolta in un vero e proprio atto di terrorismo.
Si può restare bloccati a causa di un incidente stradale in un interminabile imbottigliamento, oppure ci si può smarrire durante una gita e tardare di molto al ritorno a casa, senza avere magari la possibilità di telefonare.
Collegandosi a Person Finder, magari tramite un terminale di servizio o della polizia se al momento come detto si è impossibilitati ad usare il telefono si può lasciare un segno tangibile per tranquillizzare chi ci sta cercando, e la nostra traccia resterà per un numero di giorni limitato all’interno del database del sistema.
Dopodiché sarà cancellata, a meno che non si faccia esplicita richiesta di mantenere i collegamenti legati alla propria persona, per creare un archivio storico dei propri passaggi su Person Finder.