I risultati di una ricerca sulla pirateria e sui materiali illegali nei servizi di file hosting presentati da TorrentFreak
In questi giorni molto si è discusso della pirateria e dei possibili modi per arginarla. TorrentFreak, il sito per chi cerca di solito notizie e info utili su filesharing, bitTorrent e peer-to-peer, definito dalle major di Hollywood come il covo stesso dei pirati, ha pubblicato uno studio universitario sulla percentuale di materiale legale e illegale trasmesso attraverso i servizi di file hosting .
Un gruppo di ricercatori della Northeastern University di Boston, assieme a studiosi francesi e australiani, prendendo spunto dalla vicenda che all’inizio dello scorso anno ha portato alla chiusura di Megaupload, ha analizzato i dati relativi ai principali servizi di file hosting presenti in rete (FileFactory, Easy-share, Filesonic, Wupload e, ovviamente, Megaupload) e il servizio di re-upload UndeadLink, che rimette a disposizione il materiale rimosso perché viola il copyright.
Lo studio è stato condotto sui metadati che è stato possibile estrarre utilizzando un link checker. Sono stati controllati circa mille upload per sito, sia pubblici che privati. Tenendo conto che per la maggior parte di questo materiale non è stato possibile fare delle analisi (spesso più del 60%), ciò che alla fine stupisce non è il fatto che la maggior parte dei file risulta illegale, ma che all’interno di milioni di file scambiati, ci sia una piccola (relativamente) quantità di dati perfettamente legale.
Nel caso di Megaupload, ad esempio, del 35% di file che è stato possibile analizzare su 250 milioni di upload, un buon 4% (cioè 10.750.000 file stoccati) non ledevano il diritto d’autore di nessuno (e dopo due anni di sequestro i legittimi proprietari potrebbero avere il diritto di chiederne la resa). Wupload e UndeadLink arrivano ad uno 0,1% di file legali messi in condivisione, contro un 79% di upload che violano ogni copyright. Easyshare e Filesonic superano il 60% di file illegali, contro una bassissima percentuale di materiale legale. FileFactory, in base a questi risultati, viziati dalla mancata completezza, ha la percentuale più alta di file caricati legalmente, ben il 14%.
Ciò che emerge da questa ricerca dunque non è tanto l’uso smodato dei servizi di file hosting per mettere in condivisione file piratati, ma un uso, anche se più di discreto, di queste piattaforme per trasmettere altro tipo di materiale, legale, soggetto o meno a copyright, come ad esempio le bozze di un lavoro in condivisione tra colleghi.