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Requisiti per ottenere il bonus 100 euro
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Il bonus di 100 euro è una misura economica destinata ai lavoratori dipendenti con figli fiscalmente a carico e un reddito annuo complessivo non superiore a 28.000 euro. L’accesso a questo beneficio è subordinato a condizioni precise: l’imposta lorda sui redditi da lavoro dipendente deve risultare superiore alle detrazioni spettanti. È fondamentale sottolineare che tale vantaggio esclude pensionati e coloro che ricevono assegni equiparati, concentrandosi esclusivamente su chi percepisce un reddito da lavoro subordinato. La normativa vigente, introdotta dall’articolo 2-bis del Decreto-Legge numero 113 del 2024, prevede inoltre che il contribuente possieda almeno un figlio a carico fiscalmente per rientrare nei requisiti previsti.
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La verifica accurata dei requisiti è imprescindibile prima di avanzare la richiesta, in quanto il bonus non è esteso a tutte le categorie di reddito e prevede limiti ben definiti. Anche i lavoratori domestici, come colf e badanti, rientrano tra i destinatari, sebbene la corresponsione del bonus avvenga esclusivamente nella dichiarazione dei redditi, dal momento che i loro datori di lavoro non agiscono da sostituti d’imposta. La documentazione relativa al reddito e alla posizione familiare deve essere aggiornata e conforme alle norme vigenti per evitare che la domanda venga respinta o che si debba procedere a eventuali restituzioni.
Come presentare la domanda per il rimborso
Per ottenere il rimborso di 100 euro relativo al bonus non percepito direttamente in busta paga, è necessario compilare correttamente il modello 730 o il modello Redditi PF nella sezione dedicata alle detrazioni fiscali. Il soggetto interessato, anche se non ha effettuato alcuna richiesta al datore di lavoro, può così recuperare l’importo spettante presentando la dichiarazione dei redditi entro i termini previsti.
La domanda non richiede procedure complesse ma deve riportare con precisione i dati contenuti nella Certificazione Unica (CU), in particolare i punti 721 e 726 che riportano le informazioni relative al bonus. Qualora la CU non evidenziasse tali dati, è indispensabile integrare con le annotazioni del documento o con le informazioni relative al rapporto di lavoro, per consentire una corretta imputazione del rimborso.
Per i lavoratori domestici, privi di sostituto d’imposta, la presentazione della domanda esclusivamente tramite dichiarazione dei redditi rappresenta l’unica modalità per accedere al beneficio. È pertanto indispensabile prestare attenzione alla compilazione del rigo C14 del modello 730 o del rigo RC14 nel modello Redditi PF, inserendo tutte le informazioni richieste e allegando la documentazione comprovante la presenza di figli fiscalmente a carico.
Si raccomanda di rivolgersi a un professionista fiscale, Caf o patronato, per garantire una corretta presentazione della domanda e per evitare errori che potrebbero compromettere il riconoscimento del bonus. La mancata o errata compilazione potrebbe comportare una mancata corresponsione del rimborso o, nei casi peggiori, la necessità di restituire quanto indebitamente percepito.
Recuperare il bonus tramite il modello 730
Chi non ha beneficiato del bonus da 100 euro in busta paga può comunque recuperare l’importo spettante tramite la compilazione del modello 730. Durante la predisposizione della dichiarazione dei redditi, è fondamentale indicare correttamente i dati relativi al bonus nel rigo C14, dove si inseriscono le informazioni sulle detrazioni per familiari a carico e altri crediti fiscali collegati. Le informazioni essenziali per questa operazione sono reperibili nella Certificazione Unica (CU), soprattutto nei punti 721 e 726; in assenza di questi dati, occorre utilizzare le annotazioni riportate nella CU o documentare dettagliatamente il rapporto di lavoro.
Il recupero tramite il modello 730 è particolarmente rilevante per i lavoratori domestici e altri soggetti senza sostituto d’imposta, per i quali l’unica via di accesso al bonus è proprio la dichiarazione fiscale. È necessario inoltre confermare la presenza di almeno un figlio fiscalmente a carico e rispettare il limite reddituale stabilito dalla normativa. Una compilazione precisa e completa è imprescindibile per evitare ritardi nel rimborso o eventuali contestazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate.
È consigliabile avvalersi della consulenza di un Caf, patronato o professionista abilitato, che possano verificare la correttezza della documentazione e la congruità delle dichiarazioni, assicurando così l’effettiva erogazione del bonus. Qualsiasi errore o omissione potrebbe comportare il mancato riconoscimento dell’indennità o la richiesta di restituzione in futuro.
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