Riconoscere le emozioni e smascherare gli studenti bugiardi delle Università online: davanti alla webcam non puoi mentire
Uno studio recentemente pubblicato dai ricercatori della North Carolina State University (NCSU) rivela che le videocamere equipaggiate con il software di analisi del viso sono in grado di riconoscere le emozioni degli studenti e di individuare gli studenti che si impegnano.
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In questo caso, i ricercatori hanno utilizzato delle telecamere per monitorare i volti degli studenti universitari che venivano istruiti via computer.
Il software è stato in grado di valutare l’espressione del viso con vari livelli di impegno o di frustrazione e questo ha permesso ai ricercatori di riconoscere quando gli studenti non si trovavano in difficoltà dal lavoro svolto oppure ne avevano di fronte uno troppo impegnativo.
Programmi simili hanno fatto alcuni passi abbastanza sorprendenti negli ultimi anni, con i software in grado di riconoscere i bugiardi.
Questo particolare software può essere utilizzato per aiutare gli insegnanti a monitorare il rendimento degli studenti in tempo reale o in aule online. I progressi “potrebbero anche aiutare lo sviluppo di nuovi corsi online aperti a chiunque che potrebbero coinvolgere molte migliaia di studenti che lavorerebbero in remoto, per essere più in sintonia con le esigenze degli stessi,” secondo una recensione del MIT Technology.
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Will Knight, scrivendo per la Technology Review, afferma che questo potrebbe essere parte di una più ampia rivoluzione nel mondo dei computer, chiamata “affective computing”, in cui i vari dispositivi sono in grado di individuare e rispondere alle emozioni.
Nel caso di studio, i ricercatori della NCSU hanno registrato gli studenti impegnati nell’ imparare a scrivere il codice Java utilizzando il software “JavaTutor”.
Circa 60 ore di filmati sono stati analizzati utilizzando il software Computer Expression Recognition Toolbox, un programma per computer che riconosce le espressioni facciali. I ricercatori hanno poi confrontato l’analisi del software, con le loro relazioni sullo stato d’animo degli studenti e hanno scoperto che erano quasi analoghe.
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In definitiva, si vuole sviluppare un sistema di tutoraggio per assistere gli studenti che hanno difficoltà con i loro studi e di “rafforzare la loro fiducia e tenerli motivati”, ha detto Joseph Grafsgaard, dottorando presso la NCSU e membro del team che ha fatto tale ricerca, che sarà presentata in occasione della Sesta “Conference on Educational Data Mining” a Memphis.
Altri studiosi stanno valutando l’applicazione dell’ “affective computing” all’apprendimento come Jacob Whitehall, un ingegnere e ricercatore con Emotient. Emotient è una startup che si sta concentrando sull’uso commerciale dell’ affective computing in diversi campi.
Whitehall coautore di una ricerca, che deve ancora essere pubblicata, sostiene che le espressioni facciali indentificate dal computer potrebbero realmente prevedere le prestazioni dei test.
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“C’è accordo sul fatto che il riconoscimento facciale può svolgere un ruolo costruttivo nella didattica”, ha detto Whitehall. Eppure, allo stesso tempo, le prestazioni degli insegnanti potrebbero essere ostacolate se non sanno come o quando rispondere al feedback sullo stato emotivo di uno studente.
“E ‘un problema difficile sapere come utilizzare questi sensori in modo efficace”, ha detto Whitehall. Eppure, Whitehall sostiene che la tecnologia potrebbe essere molto utile per le popolari piattaforme online di apprendimento che si stanno sviluppando. Insomma i cari maestri rischiano il pensionamento.
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