Ricerca sui Silver Surfer connessi: quando Il nonno naviga su Facebook aumenta la memoria e le capacità cognitive del 25%
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In controtendenza con credenze ormai superate dalla realtà e che hanno sempre dipinto la Rete e soprattutto l’universo social, come terra di caccia esclusiva dei giovani, arriva uno studio che sottolinea il valore di Facebook per la salute degli ultra sessantacinquenni, sempre più presenti e appassionati alla scoperta del digitale.
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Sono infatti oltre un milione e mezzo i profili degli ultra sessantacinquenni e continuano a crescere.
La ricerca, che nasce da uno studio dell’Università dell’Arizona presentato al meeting annuale dell’International Neuropsychological Society, consiglia i nonni al di sopra dei sessantacinque anni l’iscrizione alla grande F blu per combattere la solitudine, migliorare le performances cognitive e la memoria.
Lo studio, diretto dalla psicologa Janelle Wohltmann ha dimostrato che gli adulti anziani che usano Facebook migliorano le capacità cognitive del venticinque per cento rispetto ai coetanei non “connessi”.
I risultati preliminari sono stati promossi attraverso una serie di prove effettuate su un gruppo di quarantadue adulti, dai 68 ai 91 anni che non avevano mai usato Facebook.
I partecipanti, dopo aver appreso le modalità di funzionamento del social network, sono stati invitati a frequentare il sito e a inviare almento un post al giorno.
Un’attività che ha migliorato le prestazioni dei soggetti sottoposti al test e ne ha ridotto il senso di solitudine. La ricerca sostiene inoltre che Facebook potrebbe rappresentare una potenziale alternativa ai giochi online commercializzati in rete e non per aiutare gli over 65 a potenziale la loro acutezza mentale e prontezza di riflessi.
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