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Regifting: arriva la rivendita di regali non graditi fenomeno in crescita tra gli italiani

  • Redazione Assodigitale
  • 27 Dicembre 2024
Rivendita di regali non graditi: un fenomeno in crescita tra gli italiani

Crescita del regifting tra gli italiani

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La pratica del regifting, ovvero la rivendita di regali non graditi, sta guadagnando sempre più terreno tra gli italiani, rivelandosi una consuetudine apprezzata. Durante il periodo post-natalizio, ad esempio, dall’24 al 27 dicembre, si è registrato un sorprendente incremento nelle inserzioni di articoli messi in vendita su piattaforme come eBay, confermando una tendenza consolidata nell’ultimo periodo. Questo fenomeno non è solo un modo per liberarsi di oggetti indesiderati, ma riflette anche un cambiamento nelle abitudini di consumo degli italiani.

Indice dei Contenuti:
  • Regifting: arriva la rivendita di regali non graditi fenomeno in crescita tra gli italiani
  • Crescita del regifting tra gli italiani
  • Dati e numeri sull’incremento delle vendite
  • Motivazioni dietro la pratica del regifting
  • Percezione del regifting tra le diverse generazioni
  • Il regifting come opportunità economica e sostenibile


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La crescente diffusione del regifting può essere attribuita a diverse variabili. Molti individui abbiano trovato una soluzione pratica ai regali che non rispondono alle loro aspettative, desiderando dunque fare spazio in casa e, al contempo, guadagnare qualcosa vendendo questi oggetti. La connessione tra questo fenomeno e l’economia circolare è evidente, poiché il regifting non solo promuove la riutilizzazione degli articoli, ma contribuisce anche a ridurre gli sprechi, favorendo un approccio più responsabile nei confronti del consumo. Secondo stime recenti, un numero crescente di italiani ha iniziato a considerare il regifting una modalità valida e vantaggiosa per gestire i regali indesiderati, avendo così un impatto positivo sull’ambiente e sulla propria economia personale.

Dati e numeri sull’incremento delle vendite

Il fenomeno del regifting ha assunto proporzioni significative, come dimostrano i dati provenienti da eBay, che attestano un notevole aumento nelle vendite di articoli non graditi subito dopo le festività. Nel solo intervallo di tre giorni, dal 24 al 27 dicembre, il numero di inserzioni ha superato le aspettative: **articoli per la bellezza** hanno visto una crescita strepitosa del 249%, con le inserzioni che sono passate da 2 a oltre 8 milioni. Analogamente, **orologi e gioielli** hanno registrato un incremento del 104%, arrivando a oltre 11 milioni di articoli disponibili, un chiaro segno della ripresa nel commercio di prodotti di lusso anche tra i regali meno graditi.

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Altre categorie non sono rimaste indietro. I **modellini giocattoli radiocomandati** sono cresciuti del 73%, superando 1,5 milioni di inserzioni, mentre gli **smartwatch** hanno visto un aumento del 62%, passando da 23.000 a 37.000 annunci. Anche i **giocattoli** in generale hanno mostrato un incremento del 51%, confermando l’ampia diffusione della pratica del regifting anche tra le giovani generazioni. Settori di nicchia, quale la **musica su CD e vinili**, hanno visto aumenti a doppia cifra, sottolineando un interesse crescente per oggetti retro e collezionabili.

Questi dati non solo mettono in evidenza l’entità del fenomeno, ma riflettono un cambiamento profondo nel modo in cui gli italiani percepiscono i regali e il loro valore, convertendo oggetti indesiderati in opportunità valutarie e pratiche. La tendenza verso il regifting si fa sempre più forte, delineando un paesaggio commerciale in evoluzione che abbraccia la sostenibilità e la circolarità.

Motivazioni dietro la pratica del regifting

Il regifting emerge come una pratica influenzata da diverse motivazioni, che spaziano dall’aspetto pratico a considerazioni etiche. Tra le ragioni principali che spingono gli italiani a rivendere regali ricevuti, il 37% indica che l’oggetto non corrisponde ai propri gusti. Questo dato suggerisce un’evidente disconnessione tra donatori e riceventi, spesso dovuta a mancanza di conoscenza delle preferenze di chi riceve il regalo.

Un’altra motivazione rilevante è la presenza di oggetti già posseduti, che rappresentano il 29% delle motivazioni. Questa dinamica mette in luce come la pratica del regifting non solo aiuti a liberarsi di articoli duplicati, ma anche a ottimizzare lo spazio domestico. Inoltre, il 28% degli intervistati afferma di rivendere regali che semplicemente non piacciono. Ciò evidenzia la necessità di una certa cura nella scelta dei regali, una consapevolezza che sembra crescere tra i consumatori, i quali diventano più esigenti nei confronti dei beni che ricevono.

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Le motivazioni alla base del regifting non si limitano agli aspetti pratici, ma si intrecciano anche con considerazioni di tipo sostenibile. Infatti, oltre il 30% degli italiani vede il regifting come un gesto responsabile nei confronti dell’ambiente. Questa predisposizione è parte di un quadro più ampio in cui il consumatore moderno cerca di equilibrare esigenze personali con il rispetto per il pianeta. Attraverso il regifting, si offre una seconda vita a oggetti altrimenti destinati a rimanere inutilizzati, contribuendo così a un ciclo di consumo più virtuoso.

Percezione del regifting tra le diverse generazioni

La percezione del regifting varia notevolmente tra le diverse fasce di età, rivelando una interessante spaccatura generazionale. Secondo uno studio condotto da Ipsos per eBay, un italiano su tre ha già partecipato a questa pratica, il che sottolinea una crescente accettazione del fenomeno. Tuttavia, è tra i giovani adulti, in particolare nella fascia 25-34 anni, che il regifting ha trovato il suo pubblico più entusiasta. Questa generazione, definita dai consumatori di oggi, è più aperta all’idea di riutilizzare e rivendere regali non graditi, integrando questi comportamenti nelle loro abitudini quotidiane.

Interessante è notare come la fascia d’età 35-44 anni segua da vicino, dimostrando un’altra apertura verso il regifting. In entrambe queste categorie, il 37% degli intervistati considera questa pratica una scelta pragmatica, mentre un 36% la giudica sostenibile. Questo cambiamento di mentalità rispecchia una più ampia sensibilizzazione sui temi dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale, riflettendo una chiara inclinazione verso scelte responsabili.

Contrariamente, le generazioni più anziane tendono a mantenere una percezione leggermente più conservativa al riguardo. Circa il 34% degli intervistati di questa fascia d’età percepisce il regifting come un gesto irrispettoso nei confronti di chi ha fatto il regalo. Questa sostanziale differenza nella percezione suggerisce una differente valorizzazione del dono e delle relazioni sociali, con una possibile influenza delle norme culturali più tradizionali. Un dato che desta interesse è l’evoluzione delle abitudini di acquisto e di consumo, dove anche le generazioni più mature iniziano a considerare il valore economico e ambientale del regifting, segnando un importante passo avanti verso un cambiamento globale nei comportamenti di consumo.

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Il regifting come opportunità economica e sostenibile

Il fenomeno del regifting non si limita a essere una semplice pratica di smaltimento di articoli non desiderati; rappresenta anche una significativa opportunità economica per milioni di italiani. Le piattaforme come **eBay** sono diventate il fulcro per coloro che cercano di tramutare i regali indesiderati in liquidità. Questo modus operandi non solo consente ai venditori di fare spazio nelle loro abitazioni, ma offre anche la possibilità di guadagnare somme modeste da articoli che altrimenti giacerebbero inutilizzati.

In un’epoca dove l’attenzione all’economia sostenibile è in costante aumento, il regifting si posiziona come un gesto non solo pratico, ma anche eticamente responsabile. Rivendere regali indesiderati contribuisce a ridurre il ciclo di produzione di nuovi prodotti, favorendo il riutilizzo e, di conseguenza, una diminuzione degli sprechi. Questo approccio è particolarmente apprezzato dalle nuove generazioni, le quali vedono nel regifting una forma tangibile di sostenibilità. La crescente consapevolezza dell’importanza del riciclo e del riutilizzo degli oggetti è un aspetto cruciale per chi considera il regifting un valido contributo alla salvaguardia dell’ambiente.

Le opportunità economiche derivanti dal regifting si riflettono anche in settori specifici che, grazie all’aumento delle inserzioni, hanno visto un notevole incremento nelle vendite. Oggetti come **gioielli**, **smartwatch** e **giocattoli** non solo raggiungono nuovi acquirenti, ma contribuiscono anche a una maggiore valorizzazione del capitale circolante, rendendo il regifting un’attività non solo socialmente accettata ma anche economicamente vantaggiosa. La combinazione di opportunità economiche e pratiche sostenibili sta ridefinendo il concetto di consumo, creando nuove dinamiche nel mercato e promuovendo una cultura di responsabilità collettiva.


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