Le recensione di alberghi e ristoranti sono vere o false? La guerra dei commenti negativi nell’era di Tripadvisor e delle stelline incriminate
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Che il modo di viaggiare sia ormai cambiato è un dato di fatto.
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Chiunque oggi può sentirsi a tutti gli effetti un cittadino globale, grazie all’imperversare di informazioni con cui il web ci bersaglia costantemente su qualsiasi argomento (non da ultimi proprio viaggi, ristoranti e quant’altro).
È così che quindi cresce il numero dei globtrotter improvvisati: ovunque si vada nel mondo diventa sempre più semplice conoscere il ristorante migliore della zona, i luoghi più celati e spettacolari da visitare, quel posticino “dove si mangia così bene e costa cosi poco”, quasi fossimo autoctoni di ogni capitale internazionale. Come se, in fondo, conoscessimo tutte le città del mondo meglio delle nostre tasche.
Intraprendere un viaggio nella lontana Ko Phangan non fa più paura. Basta un click e centinaia di commenti di connazionali viaggiatori schizzano fuori dallo schermo, spiegando, illustrando, mostrando, consigliando, giudicando.
Ammettiamolo: ciascuno di noi, almeno una volta nella vita, ha googlato l’ Hotel Belvedere di turno o il Ristorante da Beppe, prima di effettuare una prenotazione, per vedere cosa ne pensa Tripadvisor. Quante stelline ha, quanti commenti positivi ha ottenuto, in quanti me lo suggeriscono?
Un’annotazione negativa ed ecco che immediatamente la nostra sicurezza sulla qualità del cibo di una trattoria, sulla cortesia dei proprietari di una pensione vacilla pericolosamente; un francese che recensisce tiepidamente un albergo di Torvaianica sta diventando quasi più terrificante di un commento negativo di un critico del Gambero Rosso.
Il toto-recensione si scatena e chiunque può diventarne facile bersaglio o idolo incontrastato.
Nascono così vere e proprie guerre: guerre dei commenti, guerre delle recensioni, guerre dei ristoratori per un certificato di eccellenza Tripadvisor. Un cliente insoddisfatto, una recensione negativa ed ecco che poco a poco si slitta in fondo alla classifica, per entrare nella zona rossa della colonnina “scarso” o, peggio ancora, “pessimo”. E lì nemmeno Gordon Ramsay potrà più salvare il tuo locale.
Chiunque poi, oggi, può e si sente autorizzato a scrivere una recensione, su qualunque cosa. Hotel, ristoranti, case vacanze, voli e compagnie aeree, nessuno ha più scampo.
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Improvvisati enologi, critici gastronomici e valutatori di materassi si sfidano a colpi di taglienti giudizi.
In guardia ristoratori dei Cinque Continenti, sono finiti i tempi in cui una soffiata ci svelava che il critico della guida Michelin sarebbe arrivato quella sera. Oggi il vostro prossimo implacabile recensore potrebbe essere una tenera vecchietta che gusta la vostra rinomata soupe de poisson con aria scettica.
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