Quanto costano le bollette di luce e gas degli italiani: i risultati di Facile.it
Siete curiosi di sapere quanto sono costate le bollette agli italiani nel 2013?
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Luce e gas, insieme, sono costate alla famiglia media quasi 1.500 euro. A fare i calcoli è stato Facile.it che, analizzando il consumo annuo dichiarato dai clienti del portale, ha scoperto che nelle diverse regioni d’Italia non solo cambiano le spese, ma anche la voglia di cambiare operatore per cercare un risparmio maggiore.
Quanto costa il gas
Nel 2013 è stata la spesa relativa al gas quella ad avere un impatto maggiore sul budget familiare: 990 euro la media nazionale, a cui gli italiani hanno cercato di far fronte cambiando operatore nel 4,5% dei casi.
Non tutta l’Italia, però, si trova nelle stesse condizioni, anche perché le differenze climatiche determinano un bisogno differente di riscaldamento dell’abitazione.
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Le regioni che hanno dovuto pagare di più sono a Nord: in Valle d’Aosta sono stati spesi quasi 1.500 euro, mentre in Piemonte circa 1.250 ed in Emilia Romagna 1.160 euro.
Fanalino di coda nella classifica delle spese per il gas le regioni del Sud Italia: in Sicilia e in Campania si spendono mediamente 780 euro all’anno, mentre la regione Sardegna è esclusa dalla classifica perché non è metanizzata.
A fronte di un tasso di cambio operatore pari al 4,5%, le regioni che mostrano una propensione maggiore a scegliere un operatore diverso sono la Toscana, l’Umbria, l’Abruzzo e il Molise, tutte attorno al 6%. Più restii al cambiamento, di contro, sono il Trentino Alto Adige e la Valle d’Aosta: sottoscrivono contratti con un nuovo fornitore solo il 2% delle famiglie di queste regioni.
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Quanto costa la luce
Per quanto riguarda le spese da sostenere per usufruire di energia elettrica la media nazionale è pari a circa 500 euro annui. Pur pesando questa voce in misura minore, Facile.it registra una volontà maggiore di risparmio: la percentuale di famiglie che hanno cambiato nel corso dell’anno è del 6%, che sale fino all’8% in regioni come Calabria e Sicilia, in cui il peso delle bollette salate si ripercuote su stipendi mediamente più bassi che altrove.
Minore interesse a cambiare, ancora una volta, in Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta (4%). Guardando, poi, alla spesa annua media, giocoforza è la Sardegna a svettare prima in classifica: non essendo metanizzata, sopperisce alla mancata presenza di gas con un uso più elevato di energia elettrica, che implica un costo pari a 630 euro annui.
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La seguono, a lunga distanza, le Marche (540 euro annui) e il Lazio (530 euro). Spendono meno Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige, a spiegazione del loro scarso interesse a testare operatori diversi.
Ma perché si cambia operatore? Per quanto determinante, non sempre la spesa media della bolletta, in termini assoluti, è l’unico fattore a indurre al cambio del fornitore: incidono la fiducia nelle offerte vantaggiose del mercato, l’insoddisfazione nei confronti dell’attuale operatore, la capacità di convincimento della forza vendita di un’azienda e la pubblicità.
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