Proteggersi dalla violazione della privacy digitale e dal furto di dati personali: l’Italia chiede chiarimenti a Facebook sulla privacy
In questi giorni ricorre spesso, nelle cronache, l’abbinamento di politica e privacy. Nel nostro paese, in queste ultime ore è stato chiamato in causa, per sospette violazioni della privacy, il popolarissimo network Facebook.
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La recente scoperta di un bug nell’applicazione del social network Facebook per Android, che inviava, senza autorizzazione degli utenti, i contenuti delle rubriche personali ai server di Menlo Park, sta sollevando numerose preoccupazioni. La app avrebbe diffuso in rete, inviandoli a utenti sconosciuti, più di 6 milioni di dati archiviati nelle rubriche degli smartphone. A seguito di questo increscioso inconveniente si stanno manifestando comprensibili reazioni sia da parte degli utenti che degli esponenti del mondo politico.
Gli esponenti del Pdl Angelino Alfano e Maurizio Bianconi, in particolare, sostengono la necessità di una richiesta di chiarimenti da parte del Governo Italiano ai vertici dell’azienda che gestisce il celebre sito. Il Ministro degli Interni e il vice capogruppo del PdL alla Camera ritengono che Facebook agirebbe secondo principi di dubbia correttezza che potrebbero compromettere i dati sensibili che milioni di utenti italiani conservano nei propri dispositivi mobili.
Tali violazioni sarebbero lesive di alcuni diritti dell’individuo tutelati a livello costituzionale, quali la libertà di espressione, l’inviolabilità del domicilio e la riservatezza della corrispondenza. I due parlamentari, pertanto, chiedono che i vertici di Facebook siano chiamati a rispondere dell’accaduto. Questi ultimi, dal canto loro, sostengono che Facebook non abbia nulla a che vedere con l’applicazione incriminata. Bianconi solleva anche l’opportunità di un intervento da parte del nostro Ministero degli Interni, che potrebbe eseguire dei controlli sul trattamento dei dati personali degli utenti Facebook, in Italia oltre 13 milioni, volti ad accertare il reale livello di rischio della privacy degli utenti.
I due esponenti politici sostengono che la sicurezza del network sia a rischio, ritenendolo particolarmente carente rispetto alle misure di sicurezza interna, a causa dell’alto numero di mail di scuse che frequentemente vengono inviate dagli amministratori di sistema in seguito a violazioni.
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In risposta all’incidente informatico si è attivato anche il nostro Garante della Privacy, che è intervenuto con una richiesta ufficiale di chiarimenti in merito alle modalità di trattamento dei dati personali e alle modalità di funzionamento dell’applicazione.
Tali chiarimenti dovranno essere forniti dai gestori di Facebook, entro la data del 20 Luglio.
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