Il problema della sicurezza dello scambio di comunicazioni personali apple nuova grande accusata di spionaggio
Dopo il Datagate l’attenzione ai modi in cui avvengono gli scambi di comunicazioni e alla loro sicurezza è molto aumentata. Anche i sistemi migliori sembrano avere dei punti deboli, soprattutto quando il loro funzionamento è poco chiaro.
Cyril Cattiaux, un hacker già noto alla Apple per aver fatto saltare alcuni vincoli proprietari, ha messo in discussione l’inviolabilità del sistema usato dall’azienda di Cupertino per la trasmissione dei messaggi.
iMessage utilizza un sistema di crittografia end-to-end, cioè i messaggi viaggiano cifrati dal mittente al destinatario, ma le chiavi di cifratura sono in possesso della Big americana. Questo non significa, come tiene a sottolineare Cyril Cattiaux che la Apple legga i messaggi, ma che essa possa farlo, nel momento in cui le circostanze o la legge lo richiedano.
La principale difesa dell’azienda è posta nel fatto che il protocollo seguito per far funzionare iMessage non corrisponde a quello usato per dimostrare la sua violabilità, ma poi non specifica quale sia questo protocollo: una difesa un po’ debole che si basa esclusivamente su un rapporto di fiducia che dovrebbe essere insito tra utenti e gestore. Il possesso delle chiavi è infatti necessario per poter leggere i messaggi, almeno in tempi accettabili.
Sebbene la Apple dimostri di non avere interesse a decifrare i messaggi che si trasmettono attraverso il suo servizio, potrebbe però, in casi limite, agire da man-in-the-middle, cioè da tramite, per conto terzi (vedi un’agenzia federale o di polizia alla ricerca di qualche “spia” da controllare). Una questione delicata e dall’esito un po’ scontato.
Non in molti si aspetterebbero da Tim Cook, in caso di richieste specifiche di un tribunale, lo stesso comportamento seguito da Ladar Levison, fondatore di Lavabit, coinvolto suo malgrado nel Datagate, che ha preferito chiudere il sito, piuttosto che fornire in digitale le chiavi di accesso alle comunicazione dei propri clienti e tradire la fiducia di chi si era rivolto a lui per un servizio di posta elettronica sicuro.
La Apple non è nata per questo e chi desidera che le informazioni trasmesse restino segrete il più a lungo possibile deve tenere conto anche di queste variabili e affidarsi a servizi che utilizzano ad esempio una chiave pubblica e siano anche open sourse.