La prima automobile stampata in 3D segna la storia della tecnologia
![kidorable originale di marca stivali di gomma coccinella per bambini](https://assodigitale.it/wp-content/uploads/2018/02/kidorable-originale-di-marca-stivali-di-gomma-coccinella-per-bambini.jpg)
Possiamo parlare probabilmente di terza rivoluzione industriale: la presentazione, il 24 giugno a San Francisco, della prima automobile stampata in 3D della Divergent Microfactories è infatti destinata a segnare una svolta definitiva nella storia della tecnologia.
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Il progetto è stato firmato da un italiano, Michele Anoè, un consulente della Inovo Design di Torino, e il primo prototipo è stato prodotto lo scorso anno in poco meno di due giorni (44 ore) all’International manufacturing technology show di Chigago nel settembre 2014.
L’automobile stampata in 3D si chiama Blade — lama — è una vera e propria supercar progettata da Kevin Czinger, ceo e fondatore di Divergent Microfactories: 700 cavalli di potenza, 630 chilogrammi di peso, accelerazione da zero a cento in meno di due secondi, motore turbo da 2,4 litri alimentato sia a benzina che a gas, design ipersportivo.
La chiave della terza rivoluzione industriale risiede quindi in una fabbrica delocalizzata e nella frammentazione — il più possibile taylor made — della produzione.
«Blade — spiga Czinger — non è una vettura ideata solo per l’esposizione al pubblico. È completamente funzionante, creata utilizzando una serie di parti del telaio, tenute insieme da barre di carbonio».
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Leggera, economica e, soprattutto, green: la società afferma che la stampa 3D riduce drasticamente l’inquinamento generato dal settore manifatturiero, oltre ai costi di materiali e il capitale associati con la costruzione delle automobili.
Cuore del progetto è un sistema chiamato Node: un giunto in alluminio stampato in 3D che collega pezzi di tubo in fibra di carbonio per compensare il telaio della vettura: il tutto per risolvere il problema di tempi e spazi, diminuendo la quantità effettiva di stampa 3D necessaria per costruire il telaio, che così può essere montato in pochi minuti.
La Divergent ha un primario obiettivo, quello di vendere un numero limitato di veicoli che verranno fabbricati nella propria microfactory, per poi mettere la piattaforma nelle mani di piccoli team imprenditoriali in tutto il mondo, permettendo loro di creare le proprie microfabbriche e costruire le proprie vetture.
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