Previdenza sociale per lavoratori migranti Italia Albania nuovo accordo rivoluzionario in vigore

Finalità e caratteristiche principali dell’accordo Italia-Albania
Il nuovo accordo Italia-Albania sulla previdenza sociale, entrato in vigore il 1° luglio 2025, rappresenta un passo cruciale nella tutela dei diritti previdenziali dei lavoratori che hanno operato in entrambi i Paesi. Questa intesa mira a creare un quadro normativo integrato che valorizzi i periodi di contribuzione maturati in Italia e Albania, prevenendo la perdita di diritti e favorendo la mobilità professionale. L’accordo si inserisce in un contesto di crescente cooperazione internazionale volto a garantire continuità, equità e trasparenza nelle prestazioni previdenziali transnazionali.
Indice dei Contenuti:
L’accordo nasce dalla necessità di armonizzare la legislazione previdenziale tra Italia e Albania, per assicurare una protezione uniforme e coerente ai lavoratori migranti. I principali obiettivi si concentrano sul riconoscimento reciproco dei periodi di contribuzione, sulla prevenzione della doppia imposizione contributiva e sulla garanzia di accesso alle prestazioni sociali anche in caso di esperienze lavorative divise tra i due Paesi. Questo approccio consente di evitare situazioni di esclusione e discrimina che spesso colpiscono i lavoratori transnazionali.
Dal punto di vista tecnico, il sistema prevede la totalizzazione dei periodi assicurativi, cioè un meccanismo che somma i contributi non coincidenti per maturare il diritto alle pensioni e ad altre forme di assistenza. Tale meccanismo è fondamentale per lavoratori che, da soli, non raggiungerebbero i requisiti minimi richiesti dai singoli Stati. Inoltre, l’accordo esplicita disposizioni specifiche per i lavoratori distaccati, mantenendo la loro copertura nel Paese di origine fino a un massimo di 24 mesi, garantendo continuità contributiva senza interruzioni.
Un ulteriore elemento distintivo riguarda il principio di parità di trattamento, che assicura agli italiani in Albania e agli albanesi in Italia l’accesso agli stessi diritti previsti dalla legge dello Stato ospitante, senza discriminazioni. Tale principio rafforza l’inclusione sociale e promuove una gestione più equa e trasparente delle prestazioni previdenziali. Nel complesso, questa intesa rappresenta un avanzamento significativo nella cooperazione previdenziale bilaterale, rispondendo efficacemente alle esigenze di una forza lavoro sempre più mobile e diversificata.
Copertura contributiva e tutela dei lavoratori migranti
La copertura contributiva garantita dall’accordo Italia-Albania rappresenta un elemento chiave per la tutela dei lavoratori migranti, assicurando il riconoscimento e la totalizzazione dei periodi di contribuzione accumulati in entrambi i Paesi. Questo significa che i lavoratori che hanno svolto attività professionali sia in Italia sia in Albania possono sommari i contributi versati nei due sistemi previdenziali per raggiungere più agevolmente i requisiti necessari al diritto alle prestazioni.
La totalizzazione evita il rischio di interruzioni o lacune nella copertura garantendo continuità contributiva, aspetto fondamentale per chi si sposta frequentemente tra i due Paesi per motivi lavorativi. In ambito pensionistico, essa consente di ottenere una pensione proporzionale ai periodi lavorati, anche quando in uno dei due Stati i contributi da soli non sarebbero sufficienti.
Per i lavoratori distaccati, l’accordo prevede che la copertura previdenziale rimanga ancorata allo Stato di origine fino a un massimo di 24 mesi, evitando doppie contribuzioni e assicurando continuità nel versamento dei contributi. Tale disposizione tutela anche i datori di lavoro, semplificando gli adempimenti amministrativi e riducendo incertezze gestionali.
Inoltre, il principio di parità di trattamento garantisce che i cittadini italiani e albanesi possano accedere alle stesse prestazioni sociali nel Paese ospitante, subordinatamente al soddisfacimento dei requisiti contributivi previsti. Ciò assicura una protezione uniforme e senza discriminazioni per i lavoratori migranti, rafforzando la loro sicurezza sociale e il riconoscimento dei diritti acquisiti transnazionalmente.
Semplificazione amministrativa e impatto sulle relazioni bilaterali
La semplificazione amministrativa introdotta dall’accordo Italia-Albania segna un avanzamento decisivo nella gestione delle pratiche previdenziali transfrontaliere, migliorando significativamente l’esperienza degli utenti e l’efficienza degli enti coinvolti. Grazie all’istituzione di modelli di domanda bilingue e di procedure uniformi, i cittadini potranno presentare le richieste di prestazione sia all’INPS che all’ISSH – l’istituto previdenziale albanese – senza dover affrontare duplicazioni o iter complessi. Questo riduce i tempi di risposta e l’incertezza legata alla trasmissione dei dati tra le istituzioni nazionali.
La cooperazione tra le amministrazioni previdenziali favorisce inoltre uno scambio continuo e sicuro di informazioni, agevolando la verifica dei periodi contributivi e la liquidazione delle prestazioni. Tale approccio integrato contribuisce a garantire trasparenza e tempestività, elementi fondamentali per un sistema previdenziale moderno e accessibile.
Sul piano delle relazioni bilaterali, l’accordo rafforza i legami tra Italia e Albania, imprimendo un impulso concreto alla collaborazione socio-economica. La tutela previdenziale condivisa rappresenta un segnale di apertura e fiducia reciproca, rispondendo alle esigenze di una comunità di lavoratori migranti in crescita e facilitando l’inclusione sociale.
Inoltre, la semplificazione amministrativa e l’equità dei trattamenti contribuiscono a minimizzare tensioni e controversie, consolidando un clima di cooperazione stabile e duraturo. Nel complesso, queste innovazioni rappresentano un modello esemplare di integrazione previdenziale bilaterale, con un impatto positivo tanto sui singoli cittadini quanto sulle istituzioni dei due Paesi.
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