Il più grande attacco spam della storia di internet: Cyberbunker contro Spamhaus
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La rete, come riportano da ieri tutte le più importanti press agency mondiali,sta subendo quello che è stato definito il più grande attacco spam della storia di internet.
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Tutto è partito dieci giorni fa dalla società Spamhaus. Spamhaus è una multinazionale con sedi a Londra e Ginevra, operativa in un monitoraggio capillare delle società che fanno spamming in rete, società che Spamhaus filtra e inserisce in una lista nera antispamming.
In questa lista nera è stata inserita la Cyberbunker, società olandese provider di servizi.
Dopo essere finita in questa lista, la Ciberbunker ha replicato diffondendo un comunicato, in cui ha precisato di ospitare tutti i contenuti, a parte quelli pedo pornografici, o legati al terrorismo.
Successivamente la Cyberbunker ha reagito, mettendo in atto un attacco DdoS (Distributed denial of service) e facendo partire migliaia di richieste di accesso da più computer diversi, sulla scorta dell’iter più classico messo in atto durante gli attacchi di Anonymous.
Il risultato che ha prodotto l’attacco della Cyberbunker è stato un enorme spostamento di dati il cui volume ha prodotto un super ingorgo informatico, rallentando l’attività della rete in tutto il mondo.
Si parla di un attacco, che ha visto impiegati flussi di dati di 300 miliardi di bit al secondo, che gli operatori informatici hanno descritto come il più grande e massiccio attacco della storia di internet, come ha dichiarato Patrick Gilmore del provider di contenuti Akamai Networks.
Intanto Sven Olaf Kamphuis, un attivista della rete, che si è definito portavoce della Cyberbunker, ha contestato l’attività antispamming di Spamhaus, sostenendo che nessuno ha investito questa società di questo ruolo e che quindi la Spamhaus non può decidere e convalidare come buoni o cattivi i contenuti della rete.
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