Pasta Barilla stampata in 3D: arriva Print eat
Pasta fatta in casa? Sì, ma con la stampante 3D. Il futuro delle nostre cucine conserva il sapore delle ultime tecnologie, basterà solo un buon impasto nelle cartucce e il gioco sarà fatto, perché nel proprio stabilimento di Parma, la Barilla sta progettando un nuovo modo di fare la pasta personalizzata applicando i metodi della stampa 3D.
“L’idea — afferma la vice presidente del settore ricerca e sviluppo, Michela Petronio — è sorta in un meeting con dei ricercatori olandesi del Tno, tre anni fa, i quali volevano esportare l’uso della stampante 3D al settore alimentare.
La pasta è così sembrata da subito il prodotto ideale, perché liquida, semplice, composta solo di acqua e semola». E il progetto, seppur in fase sperimentale, sta infatti dando i suoi primi risultati: “Dopo due anni di lavoro ci impiegavano due minuti per fare 4 pezzi di pasta, adesso siamo vicini a stampare un piatto di pasta in due minuti”.
Non si tratta, quindi, di fantascienza. Per la personalizzazione, i disegni dei vari formati vengono caricati sul computer in modo da inviare le informazioni alla stampante, che le materializzerà durante la cottura.
È stato persino commissionato per la pasta Barilla un concorso di design “Print Eat”, a cui hanno partecipato 530 candidati per oltre 200 disegni di forme, tra cui hanno vinto le rose, i vortici e le lune.
Se il progetto avrà esito positivo, non è difficile immaginare l’ingresso della stampante per pasta 3D all’interno delle nostre case, ma soprattutto nei ristoranti o per le attività commerciali che vendono pasta fresca, potendo arrivare a soddisfare le richieste più bizzarre ed esclusive dei propri clienti.
Ciò che si delinea è dunque una rivoluzione tecnologica per l’alimentazione, ma anche nel modo di ideare, pensare e mangiare la pasta.