Papa Francesco, cinque giorni di lutto nazionale decretati dal Consiglio dei Ministri in segno di rispetto

Cinque giorni di lutto nazionale per il Papa: la decisione del Consiglio dei ministri
Il Consiglio dei Ministri ha deliberato l’instaurazione di un lutto nazionale di cinque giorni in onore di Papa Francesco, a partire dalla giornata odierna fino al giorno in cui si svolgeranno i funerali. Questa decisione, adottata all’unanimità, supera la durata del lutto previsto nel 2005 per Giovanni Paolo II, allungandolo da tre a cinque giorni, con l’intento di sottolineare la rilevanza storica della scomparsa dell’attuale Pontefice. La presidenza del Consiglio, guidata da Giorgia Meloni, ha lasciato la gestione operativa a un commissario speciale e al Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabio Ciciliano, per coordinare assistenza, mobilità e accoglienza dei fedeli, delegazioni ufficiali e autorità in arrivo a Roma.
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Il ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci, ha confermato che la nomina del commissario straordinario ricalca prassi consolidate in analoghe circostanze, finalizzate a garantire un’organizzazione efficiente e gravata da un budget iniziale stanziato di 5 milioni di euro. Le misure di ordine pubblico saranno mantenute sotto la responsabilità del Prefetto di Roma, che però opererà in sinergia con il Capo Dipartimento e potrà esercitare deroghe per una gestione flessibile e tempestiva.
Il provvedimento non si limita a coprire gli aspetti logistici e assistenziali, ma impone anche sospensioni temporanee di eventi pubblici, tra cui lo stop alle competizioni sportive nella giornata di sabato, confermando la natura altamente simbolica e il rispetto dovuto in questa fase di lutto civile nazionale.
La decisione sulla durata del lutto nazionale, annunciata senza entrare nel merito delle motivazioni specifiche, è stata definita come scelta condivisa all’interno dell’esecutivo e funzionale a garantire il tempo necessario per il regolare svolgimento delle esequie e il successivo conclave per l’elezione del nuovo Pontefice.
Organizzazione e sicurezza per le esequie e le cerimonie
La gestione della sicurezza e dell’organizzazione in vista delle esequie di Papa Francesco ha subito una pronta attivazione dei piani d’emergenza e coordinamento tra le autorità competenti. È stato subito rafforzato il dispositivo di vigilanza attorno a San Pietro, con un potenziamento significativo delle forze dell’ordine e l’istituzione di una no fly zone già operativa per garantire la massima tutela. La Prefettura di Roma, sotto la direzione del Prefetto Lamberto Giannini, ha convocato numerose riunioni operative coinvolgendo i vertici delle forze di polizia, la gendarmeria vaticana e l’amministrazione comunale per definire un piano condiviso, volto a regolare l’afflusso di migliaia di fedeli e delegazioni diplomatiche da tutto il mondo.
Tra le misure adottate vi sono la creazione di percorsi dedicati e varchi di accesso con presidio di metal detector, il dispiegamento di unità specializzate come artificieri, nuclei cinofili e tiratori scelti, e un’attenta bonifica del sottosuolo per prevenire ogni rischio. L’area di piazza San Pietro sarà sorvegliata in modo serrato, supportata da tecnologie anti-drone e dal sistema di videosorveglianza cittadina che permetterà il monitoraggio costante degli spazi. Inoltre, è previsto un presidio fluviale della polizia lungo il Tevere, mentre controlli rigorosi interesseranno anche aeroporti, stazioni ferroviarie, autostrade e principali vie di accesso alla Capitale per assicurare un flusso ordinato e sicuro dei partecipanti.
Il piano di sicurezza contempla anche un’attenta gestione degli ospedali e dei mezzi di soccorso, con ambulanze pronte a intervenire rapidamente in caso di emergenze mediche, quale risposta preventiva all’eventuale grande afflusso di persone durante le cerimonie funebri. L’intero sistema organizzativo opererà in stretta collaborazione con il Commissario Straordinario e il Dipartimento della Protezione Civile, garantendo una sinergia efficace tra ordine pubblico, assistenza sanitaria e gestione dei flussi di partecipazione.
Ruolo della protezione civile e misure di supporto a Roma
Il ruolo della Protezione Civile si configura come elemento cruciale nel coordinamento e nell’erogazione delle numerose attività di supporto predisposte per la gestione dell’emergenza legata ai funerali di Papa Francesco. Il Capo Dipartimento, Fabio Ciciliano, è stato investito di pieni poteri per sovrintendere alle operazioni di mobilità, assistenza e accoglienza dei fedeli e delle delegazioni internazionali in arrivo nella Capitale. Questo incarico straordinario ricalca le prassi consolidate nelle precedenti occasioni di lutto nazionale legate alla Santa Sede.
Nel territorio di Roma, la Protezione Civile Lazio garantirà ogni giorno il contributo di circa 500 volontari distribuiti su più turni, impegnati in attività di supporto logistico, orientamento e assistenza ai partecipanti. La presenza massiccia di personale volontario rappresenta un’integrazione indispensabile alle forze di polizia e ai servizi sanitari, soprattutto in vista dell’ingente afflusso previsto.
Per assicurare la fluidità negli spostamenti, sono previste misure straordinarie di trasporto e la predisposizione di percorsi privilegiati dedicati ai fedeli e agli ospiti ufficiali. Contemporaneamente, l’intervento operativo della Protezione Civile include la gestione dei punti di assistenza medica e il coordinamento con le strutture ospedaliere limitrofe per eventuali emergenze sanitarie. Le risorse iniziali stanziate, pari a 5 milioni di euro, sono già state impegnate per l’attivazione immediata delle prime misure organizzative e logistiche.
Il sistema di supporto operativo della Protezione Civile si estende anche alle attività di controllo ambientale e alle bonifiche preventive in prossimità dell’area dei funerali, garantendo così un ambiente sicuro per tutta la durata delle manifestazioni ufficiali. L’impegno della Protezione Civile si configura pertanto come un tassello fondamentale per assicurare un’organizzazione coordinata, efficiente e rispettosa della complessità di un evento di portata internazionale come quello della commemorazione del Santo Padre.
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