Papa Bergoglio ringrazia e saluta il suo infermiere dopo il ritorno in piazza: le sue ultime parole

Gli ultimi momenti di papa Francesco
Papa Francesco ha vissuto i suoi ultimi istanti in un clima di grande serenità, circondato dalle persone a lui più vicine, in particolare dal suo assistente sanitario personale, Massimiliano Strappetti. Il Pontefice ha iniziato a manifestare segni di malore intorno alle 5.30 del mattino, momento in cui l’infermiere è intervenuto prontamente per assisterlo. Dopo un’ora dall’insorgere dei sintomi, Papa Bergoglio, sdraiato nel suo appartamento a Casa Santa Marta, ha compiuto un saluto con la mano a Strappetti, gesto carico di affetto e riconoscenza, prima di entrare in coma.
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La sua scomparsa è stata rapida e indolore, come confermato da chi gli è stato accanto in quei momenti, e ha evitato ogni clamore inutile. La discrezione e il riserbo, da sempre caratteristiche della sua persona, sono rimasti anche nelle ore finali della sua vita. È spirato il giorno successivo alla Pasqua, dopo aver compiuto il gesto simbolico di benedire la città e il mondo. Un addio che ha chiuso un ciclo intenso e profondamente umano, tracciato dal continuo dialogo con i fedeli, fino all’ultimo respiro.
Il ritorno in piazza san Pietro
Il ritorno in piazza San Pietro
Il momento più emblematico di questo ultimo capitolo della vita di Papa Francesco è stato senza dubbio il suo ritorno in Piazza San Pietro. Dopo 38 giorni di ricovero al Policlinico Gemelli e una convalescenza faticosa trascorsa a Casa Santa Marta, il Pontefice ha voluto riabbracciare la folla in un gesto di forte carica simbolica e umana. Accompagnato dal suo infermiere personale, Massimiliano Strappetti, ha percorso il tragitto verso la Basilica, dove insieme hanno rivisitato il percorso che il giorno successivo avrebbe percorso dal balcone per la benedizione Urbi et Orbi.
Nonostante qualche titubanza iniziale dovuta alle condizioni fisiche ancora fragili, il Papa ha trovato il coraggio grazie all’incoraggiamento di Strappetti, che gli ha offerto sicurezza e assistenza costante. Quell’uscita in papamobile, una prima dopo le dimissioni dall’ospedale, ha rappresentato più di un semplice spostamento: è stato un ritorno al contatto diretto con il popolo, un abbraccio ideale alla comunità dei fedeli che lo attendeva con emozione crescente, dai 35mila iniziali fino a superare i 50mila presenti in piazza.
Alla folla si è rivolto con particolare attenzione ai bambini, segno della sua attenzione costante verso le nuove generazioni. Al termine del giro, ancora stanco ma visibilmente soddisfatto, il Papa ha riservato a Strappetti un ringraziamento sentito e toccante: “Grazie per avermi riportato in Piazza”. Queste parole rappresentano la sintesi del profondo bisogno di Bergoglio di ristabilire quel contatto umano che ha da sempre definito la sua missione pastorale.
Il saluto a Massimiliano Strappetti, l’infermiere personale
Massimiliano Strappetti, figura centrale e instancabile accanto a Papa Francesco negli ultimi giorni, ha ricevuto dal Pontefice un ultimo, emotivo saluto che testimonia il legame umano e professionale coltivato nel tempo. Assistente sanitario personale dal 2022, Strappetti era stato determinante in diversi momenti critici, incluso il suggerimento dell’operazione al colon che aveva salvato la vita a Bergoglio. La sua presenza costante, sia durante il lungo ricovero al Policlinico Gemelli sia nella fase della convalescenza a Casa Santa Marta, ha rappresentato un pilastro imprescindibile.
Negli istanti finali, mentre il Papa stava entrando in coma, il gesto del saluto con la mano rivolto a Strappetti ha assunto un significato profondo, quasi una parola di ringraziamento silenziosa ed estrema per la dedizione dimostrata. Quel semplice “ciao” ha racchiuso in sé un messaggio di gratitudine e affetto che supera il semplice rapporto medico-paziente, rivelando la dimensione umana di un pontefice che ha sempre dato valore al sostegno discreto ma essenziale di chi gli stava accanto.
La premura e la cura di Strappetti negli ultimi giorni non sono passate inosservate: la sua presenza continua, vigile e attenta, ha offerto a Bergoglio non solo assistenza sanitaria, ma anche conforto spirituale e morale. A lui il Papa ha affidato la propria salute nei momenti di maggiore vulnerabilità, consolidando un’intesa e un’affidabilità che hanno caratterizzato le fasi conclusive della sua esistenza terrena.
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