Pannelli fotovoltaici sui binari ferroviari innovazione e sostenibilità in Ticino progetto pilota eco-friendly

Potenzialità del fotovoltaico sui binari ferroviari in Ticino
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Il Ticino presenta condizioni estremamente favorevoli per l’implementazione di impianti fotovoltaici direttamente installati sui binari ferroviari, un’innovazione che sfrutta infrastrutture esistenti senza consumo di nuovo suolo e con un elevato potenziale di produzione energetica rinnovabile. Grazie alla sua rete ferroviaria capillare, integrata sia a livello nazionale con le FFS sia regionale, il Cantone può aspirare a coprire una quota significativa del fabbisogno energetico della mobilità su rotaia attraverso soluzioni distribuite e locali. Questa tecnologia consentirebbe inoltre di valorizzare la superficie ferroviaria, una risorsa finora poco sfruttata, potenziando l’autonomia energetica del territorio e supportando la transizione verso sistemi energetici più resilienti e sostenibili.
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La start-up svizzera Sun-Ways ha già dato prova della praticabilità di questa tecnologia con l’installazione di un impianto pilota a Buttes nel Canton Neuchâtel. L’impianto, composto da 48 pannelli solari per una potenza complessiva di 18 kW e con una produzione annua stimata di 16.000 kWh, è stato montato senza impatti sul traffico ferroviario, grazie all’utilizzo di un treno speciale che consente l’installazione e la rimozione dei moduli quando necessario per la manutenzione. Tale modello operativo è replicabile e adattabile alle tratte ticinesi, dove la radiazione solare tra le più elevate a livello nazionale garantisce una maggiore efficienza energetica.
Inoltre, la potenziale estensione di questa tecnologia su tutta la rete ferroviaria del Ticino aprirebbe scenari di produzione energetica distribuita in linea con gli obiettivi di transizione ecologica, favorendo una sinergia virtuosa tra infrastrutture dei trasporti e produzione energetica sostenibile. L’utilizzo dei binari come piattaforma per pannelli solari permette di ottimizzare l’occupazione del territorio evitando consumi di suolo agricolo o naturale, elemento cruciale in un contesto di preservazione ambientale e sviluppo pianificato. Un progetto pilota cantonale potrebbe inoltre fungere da catalizzatore per l’innovazione tecnologica e la collaborazione tra enti pubblici, settore privato e istituzioni scientifiche locali come SUPSI e USI, rafforzando posizioni strategiche nell’ambito delle energie rinnovabili.
Rischi e lezioni dal blackout elettrico della penisola iberica
Il blackout che ha colpito Spagna e Portogallo il 28 aprile 2025 rappresenta un monito grave sulle vulnerabilità del sistema energetico centralizzato. Inizialmente causato da disconnessioni improvvise in impianti solari non adeguatamente stabilizzati, l’evento ha portato alla perdita istantanea di 15 gigawatt di potenza, pari al 60% del fabbisogno nazionale spagnolo, bloccando treni, infrastrutture urbane e servizi essenziali per milioni di cittadini.
Questa crisi evidenzia la criticità di una rete elettrica che dipende eccessivamente da fonti concentrate e dalla produzione lontana dal punto di consumo, esponendo il sistema a rischi di interruzioni su vasta scala. La resilienza energetica passa inevitabilmente attraverso una decentralizzazione della produzione e un’integrazione di impianti locali, in grado di garantire continuità e autonomia anche in situazioni di emergenza.
Nel contesto ticinese, questa lezione rafforza l’urgenza di sviluppare soluzioni energetiche distribuite, come il fotovoltaico sui binari ferroviari, che evitano la dipendenza da grandi nodi centrali e assicurano un approvvigionamento più stabile, meno soggetto a blackout diffusi. Inoltre, il ricorso a impianti modulari e rimovibili consente di mantenere la flessibilità operativa senza interferenze sul traffico ferroviario né rischio per la sicurezza.
La gestione della sicurezza elettrica deve quindi contemplare una pianificazione attenta delle tecnologie fotovoltaiche, con stabilizzatori e sistemi di controllo avanzati per prevenire effetti a catena. Un esempio da seguire è l’azione combinata di operatori ferroviari e gestori energetici per assicurare che l’innovazione non comprometta la stabilità della rete, ma contribuisca a un sistema più resistente e adattabile agli eventi critici.
Prospettive e strategie per un progetto pilota cantonale
Progettare e realizzare un impianto pilota di pannelli fotovoltaici sui binari ferroviari in Ticino richiede un approccio coordinato e strategico che coinvolga tutti gli attori chiave, dalle istituzioni pubbliche ai partner tecnologici e accademici. La sinergia tra il Cantone, le FFS, le ferrovie regionali e i centri di ricerca come SUPSI e USI rappresenta una condizione imprescindibile per garantire la replicabilità e scalabilità di questa tecnologia. È necessario avviare uno studio approfondito volto a valutare gli aspetti tecnici, economici e ambientali dell’installazione, in linea con le specificità del territorio ticinese e con le future espansioni infrastrutturali con AlpTransit.
Il progetto pilota dovrà prevedere risorse dedicate per la sperimentazione su tratti selezionati della rete, con un monitoraggio continuo delle performance energetiche, della sicurezza ferroviaria e dell’interazione con la rete elettrica cantonale. L’adozione di moduli fotovoltaici rimovibili e installati tramite treni speciali, già testati con successo a Buttes, consentirà di minimizzare impatti sul traffico e di integrare facilmente il sistema con le operazioni di manutenzione ordinaria.
Un’altra priorità fondamentale è l’implementazione di sistemi avanzati di stabilizzazione e gestione dell’energia, capaci di assicurare l’affidabilità e la continuità del servizio elettrico, prevenendo rischi di blackout. Il Ticino dovrà inoltre sviluppare quadri normativi chiari e incentivi mirati per favorire l’innovazione tecnologica nel settore fotovoltaico applicato alla mobilità ferroviaria, allineando tali interventi agli obiettivi di sostenibilità ambientale e autonomia energetica.
La costituzione di un gruppo interdipartimentale che unisca competenze in energia, mobilità, ambiente e sviluppo economico sarà determinante per accelerare la realizzazione del progetto entro il 2027 e posizionare il Cantone come modello di riferimento nella transizione energetica integrata alle infrastrutture di trasporto.
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