Pagamenti elettronici: contanti sempre meno utilizzati
Anche la Apple si prepara a sbarcare in grande stile nel mondo dei pagamenti elettronici. Insieme all’iPhone 6, infatti, l’azienda ha lanciato anche la piattaforma Apple Pay che permetterà di pagare semplicemente dallo smartphone.
D’altra parte non è un mistero che la moneta elettronica e il crescente universo dei pagamenti in mobilità stia dando una forte spinta verso la dematerializzazione della moneta, in tutto il mondo, testimoniata dall’espansione continua dei pagamenti non cash.
La conferma viene dai dati del World Payment Report, pubblicato da Capgemini e Royal Bank of Scotland: la crescita in volume delle transazioni non in contanti è leggermente rallentata nel 2012 al 7,7% dall’8,6% dell’anno precedente toccando i 334 miliardi di dollari, ma già nel 2013 i volumi sono balzati, secondo le previsioni, di quasi il 10% arrivando a 366 miliardi.
A sostenere l’espansione dei pagamenti dematerializzati è la forte crescita registrata nei Paesi in via di sviluppo, con tassi di incremento a doppia cifra, e l’udo delle carte di credito (+9,9%) e di debito (+13,4%). Insieme alla continua accelerazione dei pagamenti elettronici e mobili e alle crescenti pressioni normative, anche in Italia, per contenere l’utilizzo della moneta fisica, il settore dei servizi di pagamento è in grande trasformazione.
Nonostante la forte crescita nei mercati emergenti, Stati Uniti ed Eurozona sono ancora in testa nel numero di transazioni non cash. La Finlandia, con 448 transazioni medie per persona l’anno, continua a essere il leader indiscusso a livello globale con una crescita del 10,6% nel 2012, seguiti dagli Stati Uniti con 376 operazioni (+2,6%).
L’Italia non figura tra i dieci maggiori mercati, con una crescita del 2,9% a un livello che non arriva aelle cento operazioni per persona.
Il crescente uso di tablet e smartphone sta portando alla convergenza tra e- ed m-payment creando nuove sfide per i Payments Service Provider (Psp). Si prevede che nel 2015 gli m-payment cresceranno al tasso del 60,8% mentre gli e-payment rallenteranno scendendo al 15,9% annuo nello stesso periodo man mano che sempre più persone utilizzeranno dispositivi mobili per eseguire i propri pagamenti.
Questa tendenza aumenterà la pressione sui Psp affinché modernizzino le rispettive infrastrutture di elaborazione dei pagamenti per supportare l’ampia gamma di innovazioni rivolte verso la clientela.