PADRE ASSUME KILLER VIRTUALE PER RISOLVERE LA DIPENDENZA VIDEOLUDICA DEL FIGLIO
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In Cina, la dipendenza da computer, internet e videogiochi sta diventando una vera piaga sociale tra i giovani, al punto che si è arrivati a combatterla con ogni mezzo.
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Il padre di un 23enne, che passava intere giornate al computer davanti a un gioco di ruolo on-line, era disperato: il figlio, da quando aveva cominciato a giocare, aveva completamente trascurato la scuola diplomandosi con il minimo sindacale ed era rimasto senza lavoro, visto che non lo cercava nemmeno.
A quel punto, il papà è entrato in azione ingaggiando dei giocatori professionisti affinché uccidessero l’avatar del figlio ogni volta che si sarebbe messo a giocare su internet: lo scopo era quello di frustrare il ragazzo al punto da indurlo ad abbandonare il gioco e a darsi da fare nella vita reale, cominciando a cercare un impiego lavorativo.
Così il 23enne, non appena si loggava, veniva subito sfidato e ucciso da nemici spietati e talmente senza scrupoli nei suoi confronti da insospettirlo: così, indagando a fondo sulla questione, è venuto a sapere che dietro a una simile ferocia c’era il padre, che aveva pagato i suoi assassini virtuali per spingerlo a staccarsi dal monitor.
A quanto sembra, però, l’iniziativa non ha sortito l’effetto sperato: infatti il ragazzo è andato subito a protestare violentemente dal padre, dicendogli che avrebbe anche potuto staccarsi dal videogioco, ma non sarebbe mai andato a chiedere un posto di lavoro che non lo aggradasse pienamente.
Purtroppo, il problema è a monte e si tratta del senso di frustrazione, rabbia e impotenza che molti giovani provano nella vita reale, che li rende asociali e li porta a isolarsi dal mondo e a chiudersi su internet e i videogiochi, dove è più facile ricavarsi delle effimere soddisfazioni personali.
Inoltre, come ha giustamente fatto osservare il professor Mark Griffiths dell’università di Nottingham, che si occupa delle dipendenze procurate dal gioco d’azzardo, il gesto del padre non ha funzionato perché la dipendenza dai videogiochi è l’effetto e non la causa del disagio interiore che prova il ragazzo.
Attualmente, la Cina è molto impegnata sul fronte della dipendenza videoludica, visto che storie come quella che vi abbiamo appena raccontato sono in realtà sempre più ricorrenti: sono stati allestiti diversi centri medici che curano la dipendenza dai videogame attraverso consulenze psichiche e autentiche terapie d’urto nel tentativo di disintossicare i ragazzi colpiti da questa patologia.
Nei casi più disperati, si arriva a far ricorso addirittura all’elettroshock come tentativo estremo di riportare il giovane sulla retta via, fino ad arrivare alleadetenzione in celle piccole e buie; non di rado, si ricorre anche all’uso di sostanze antidepressive.
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