P101 finanzia Programma 103 con 250 milioni coinvolgendo casse previdenziali e fondi pensione italiani

Programma 103 e la raccolta da 250 milioni
Programma 103 si conferma come uno dei fondi di venture capital più rilevanti nel panorama italiano, raggiungendo una raccolta complessiva di 250 milioni di euro. Questo risultato, ottenuto recentemente, rafforza ulteriormente la posizione di P101 nel settore degli investimenti in startup e scaleup digitali. La somma raccolta testimonia la fiducia crescente di investitori istituzionali e privati nel modello di investimento proposto da P101, focalizzato sul sostegno a imprese ad alto potenziale di crescita. La dimensione del fondo si colloca tra le più significative sul mercato italiano, sottolineando la capacità di aggregare risorse rilevanti in un contesto competitivo e strategico.
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Il closing di Programma 103 amplifica il patrimonio gestito complessivamente da P101, che si avvicina così ai 500 milioni di euro tra i fondi Programma 101, 102 e 103. La raccolta segna un passo fondamentale nel percorso di consolidamento della SGR, portando il numero totale di operazioni finanziate a oltre 290 in 12 anni di attività e confermando la solidità e l’efficacia della strategia d’investimento basata sull’innovazione tecnologica e la crescita scalabile.
La composizione del capitale raccolto dimostra la capacità del fondo di attrarre una base diversificata di sottoscrittori, con un mix bilanciato di risorse pubbliche e private, a testimonianza della valenza strategica attribuita al venture capital come leva per il rilancio competitivo dell’economia italiana nel quadro europeo.
Investimenti e focus sui settori strategici
Il fondo Programma 103 indirizza i capitali raccolti verso startup e scaleup principalmente nelle fasi early e growth, con un ticket medio di investimento attorno ai 5 milioni di euro. L’attenzione è rivolta a settori che rappresentano leve cruciali per la trasformazione e il rilancio del sistema economico nazionale, in particolare la digitalizzazione dei processi, l’innovazione in campo sanitario e le nuove modalità di organizzazione del lavoro.
Queste aree sono considerate prioritarie per cogliere le opportunità offerte dalla transizione digitale e sostenibile in atto a livello europeo e globale. Programma 103 ha già compiuto undici investimenti, selezionando aziende capaci di sviluppare soluzioni disruptive e scalabili, in grado di tradurre tecnologie avanzate in modelli di business innovativi. Tra queste, emergono realtà come Carol Health, pioniere nel digitale per la medicina di base in Italia, e Cosmico, piattaforma che facilita l’incontro tra talenti freelance e aziende in cerca di competenze specializzate.
Il portafoglio riflette una strategia di investimento pragmatica, focalizzata su imprese con potenziale di crescita misurabile, in grado di incidere concretamente sulle filiere produttive e sui servizi, contribuendo così a rafforzare la competitività del tessuto imprenditoriale nel medio-lungo termine.
Il ruolo di casse di previdenza e fondi pensione nel fondo
La partecipazione di casse di previdenza e fondi pensione in Programma 103 rappresenta un elemento distintivo nella raccolta di questo nuovo fondo di P101, segnalando una svolta significativa nell’approccio degli investitori istituzionali verso il venture capital italiano. Per la prima volta, questi soggetti hanno deciso di allocare risorse in un veicolo di investimento dedicato alle startup e scaleup, riconoscendo il potenziale di rendimento di lungo termine e la capacità di contribuire all’innovazione del sistema economico nazionale.
Tra i nuovi sottoscrittori figurano enti come Inarcassa, ISP Group Pension Fund, Enpam e Compagnia di San Paolo, realtà che rappresentano un patrimonio importante e una solida base di capitali pazienti. Questi ingressi affiancano investitori già consolidati nel panorama del venture capital, come Azimut, CDP Venture Capital, European Investment Fund, Banco BPM, Banca Sella e UniCredit, contribuendo a dare ulteriore stabilità e credibilità al fondo.
Un apporto rilevante è stato garantito da CDP Venture Capital, con un investimento di 35 milioni di euro provenienti dal fondo Digital Transition – PNRR, che utilizza risorse europee del NextGeneration EU per sostenere la digitalizzazione delle PMI italiane. Questa componente evidenzia l’importanza di integrare capitale pubblico e privato come leva strategica per accelerare la crescita e favorire la transizione digitale nel nostro Paese.
Secondo Andrea Di Camillo, fondatore e managing partner di P101, l’ingresso di casse previdenziali e fondi pensione nel venture capital testimonia una maturazione del mercato: “Il capitale paziente è fondamentale per accompagnare le imprese in cicli di crescita che richiedono tempi non immediati, assicurando sostenibilità e innovazione a lungo termine.” Questo rappresenta un passo decisivo verso modelli di investimento più orientati a combinare rendimento finanziario e impatto industriale.
La partecipazione crescente di investitori istituzionali contribuisce a consolidare la reputazione del settore del venture capital, dimostrando come un dialogo efficace tra pubblico e privato possa favorire l’ampliamento delle risorse dedicate all’innovazione e rafforzare il sistema imprenditoriale italiano in un contesto competitivo globale.
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