5G: La sfida degli operatori francesi
Nel contesto di una continua guerra dei prezzi, gli operatori mobili in Francia stanno implementando varie strategie per promuovere l’adozione del 5G, una tecnologia che fatica a trovare terreno fertile fra i consumatori. A differenza del 4G, che era riuscito a conquistare rapidamente il mercato, il 5G non ha ancora dimostrato di offrire vantaggi tangibili alla massa degli utenti.
Un report di Les Echos mette in luce come i principali operatori come Free, Orange, Bouygues e SFR non abbiano adottato strategie aggressive e diffusive per il lancio del 5G standalone. Dalla rilevazione dell’Arcep, l’autorità francese competente, si registra un dato significativo: ci sono 15,6 milioni di SIM 5G contro ben 73 milioni di SIM 4G nel paese.
Inoltre, il 5G attualmente in circolazione è limitato per lo più a situazioni specifiche e nel segmento B2B, lasciando un vuoto informativo riguardo ai reali benefici che questo standard può apportare nel contesto aziendale. Gli operatori hanno bisogno di un approccio più coordinato per comunicare ai clienti le opportunità e i vantaggi di questa nuova tecnologia per attrarre un numero maggiore di utenti verso il 5G.
Gli operatori francesi si trovano di fronte a una sfida complessa, dovendo non solo intensificare gli sforzi commerciali, ma anche chiarire le reali potenzialità del 5G e creare una domanda robusta fra i consumatori.
Il quadro in Francia
La Francia sta vivendo un periodo di intensa competizione commerciale nel settore delle telecomunicazioni, in particolare per quanto riguarda l’adozione del 5G. A differenza del 4G, che ha guadagnato rapidamente una base solida di utenti, il 5G stenta a decollare. Secondo i dati forniti da Arcep, l’autorità francese per le telecomunicazioni, sono solo 15,6 milioni le SIM 5G attive contro le 73 milioni di SIM 4G, evidenziando un gap significativo nelle adesioni.
Le quattro maggiori compagnie operanti in Francia—Free, Orange, Bouygues, e SFR—non hanno ancora avviato campagne commerciali decise per il 5G standalone. La maggior parte delle attuali implementazioni del 5G avviene tramite il cosiddetto 5G non autonomo (NSA), il quale sfrutta le infrastrutture esistenti del 4G. Questo approccio ha facilitato un’adozione più rapida, ma limita la piena esperienza che il 5G standalone (SA) potrebbe offrire.
Attualmente, il vero 5G, o 5G SA, si concentra principalmente su applicazioni nel settore B2B e in caso di esigenze specifiche, senza tuttavia riuscire a comunicare al pubblico in generale i benefici e le innovazioni previste. Gli operatori devono ripensare le loro strategie di marketing, presentando il 5G non solo come un’opzione più veloce, ma come una vera e propria innovazione che può trasformare anche esperienze quotidiane per i consumatori.
In questo contesto, è essenziale che le aziende del settore lavorino insieme per creare un ecosistema coeso attorno al 5G, rendendo questa tecnologia non solo accessibile, ma anche desiderabile per un numero sempre crescente di utenti. Solo così sarà possibile incentivare un cambiamento significativo e ottenere l’adozione di massa che si sta cercando.
Le difficoltà nel lancio del 5G standalone
Il passaggio al 5G standalone si sta rivelando un’impresa complessa per gli operatori in Francia. Nonostante le promesse di una rete più veloce e performante, la transizione dal 4G, già ben consolidato, al 5G SA è ostacolata da una serie di fattori. In primo luogo, la mancanza di una domanda chiara e di casi d’uso convincenti per i consumatori ha limitato gli incentivi all’adozione di questa nuova tecnologia. Molti utenti, infatti, continuano a ritenere le prestazioni del 4G più che sufficienti per le loro esigenze quotidiane.
In aggiunta, la strategia di implementazione del 5G è stata finora dominata da un’adozione non autonoma, ovvero il 5G NSA, che consente di utilizzare le infrastrutture 4G esistenti. Questo approccio, pur essendo più pratico, non offre i vantaggi distintivi del 5G standalone, come latenza ridotta e capacità di supportare applicazioni avanzate. Gli operatori si trovano quindi a dover giustificare un passaggio che non appare immediatamente vantaggioso per il consumatore medio.
Il costo dell’implementazione del 5G standalone rappresenta un ulteriore deterrente. Gli investimenti richiesti per sviluppare l’infrastruttura necessaria a sostituire o integrare le reti 4G sono notevoli. La mancanza di incentivi o finanziamenti da parte delle autorità goverative rende ancora più difficile per gli operatori giustificare questo passaggio. L’assenza di un chiaro vantaggio competitivo sta rendendo complicato il lancio del 5G standalone, con gli operatori costretti a ripensare le loro strategie e a comunicare meglio i potenziali benefici ai consumatori e alle imprese.
L’esperienza durante le Olimpiadi di Parigi
L’evento delle Olimpiadi di Parigi ha rappresentato un’opportunità unica per gli operatori di telecomunicazioni francesi di testare le potenzialità del 5G, ma ha anche messo in evidenza le difficoltà attuali legate alla sua adozione. Per affrontare la congestione delle reti mobili durante i giochi, Orange ha scelto di migrare temporaneamente i propri clienti al 5G, offrendo loro un accesso gratuito e temporaneo a questa tecnologia. Tale strategia mirava a garantire una rete più fluida per gli utenti, ma i risultati ottenuti sono stati rivelatori.
Dopo il termine delle Olimpiadi, una significativa parte dei clienti che avevano sperimentato il 5G è tornata automaticamente alle loro precedenti connessioni 4G. Questo ritorno al 4G ha evidenziato come, al momento, le prestazioni del vecchio standard siano percepite come più che adeguate dalle masse di consumatori. L’evento ha rivelato che, nonostante le promesse e le innovazioni offerte dal 5G, il suo attrattivo è limitato. I consumatori non vedono sufficientemente differente l’esperienza d’uso rispetto al 4G.
Questa situazione solleva interrogativi su come il 5G venga attualmente comunicato e presentato al pubblico. La migrazione dei clienti verso il 5G, per quanto fosse una soluzione temporanea in un contesto eccezionale, non ha generato l’effetto desiderato, ovvero una crescente affezione per la nuova tecnologia. Gli operatori si devono interrogar sui motivi di questo riscontro e rivedere le loro strategie di marketing, concentrandosi su come trasmettere valori reali e duraturi legati all’adozione del 5G. Affinché l’adozione possa aumentare, è essenziale che vengano chiariti i reali vantaggi e le eventuali applicazioni pratiche del 5G nella vita quotidiana degli utenti.
Vero 5G vs. finto 5G
Il dibattito sulla distinzione tra il “vero 5G” e il “finto 5G” ha preso piede in Francia, dove i consumatori cominciano a porsi domande sul valore reale delle tecnologie mobili disponibili. Attualmente, molte implementazioni del 5G sono di tipo non autonomo, note come 5G NSA, che si basano sostanzialmente sull’infrastruttura 4G esistente. Questo approccio consente di incrementare la velocità di rete, ma non offre le vere innovazioni e capacità che il 5G standalone (SA) può fornire.
Il 5G standalone rappresenta una vera evoluzione: consente latenze notevolmente ridotte, velocità superiori e funzioni avanzate come il “network slicing”, che permette di ottimizzare la rete per specifici utilizzi. Citando questo, il 5G SA è frequentemente definito “vero 5G”, contrariamente a quanto viene offerto attraverso soluzioni che sfruttano le infrastrutture preesistenti, che potremmo considerare come il “finto 5G”.
La situazione attuale in Francia è che la maggior parte degli utenti, a fronte di una connessione che non differisce significativamente da quella già fornita dal 4G, non sente un reale bisogno di migrare verso il 5G. Questa percezione è avvalorata dai dati dell’Arcep, che mostrano come il numero di SIM 5G attive sia notevolmente inferiore rispetto a quelle 4G. Senza un chiaro messaggio sui vantaggi concreti del 5G, è difficile per gli operatori convincere gli utenti della necessità di un passaggio.
Questa ambiguità mette in difficoltà gli operatori nel comunicare il valore del 5G. Un intervento mirato per informare i consumatori sui benefici tangibili di una rete 5G vera è fondamentale. Senza tali sforzi, non è possibile stabilire una vera differenza nelle esperienze utente e il passaggio al 5G rimarrà un traguardo difficile da raggiungere.
Prospettive future per il 5G in Europa e in Italia
Le prospettive per il 5G in Europa, e in particolare in Italia, mostrano un panorama complessivo in evoluzione, ma anche gravato da sfide strutturali. A livello europeo, l’adozione del 5G standalone (SA) si attesta attualmente sotto il 20% delle aree popolate, come evidenziato dai dati del CNIT. Inoltre, la Commissione Europea ha identificato la necessità di investimenti enormi, stimati in 200 miliardi di euro, per sviluppare infrastrutture 5G SA adeguate e garantire una copertura ottimale lungo i corridoi di trasporto e nelle regioni più remote.
In Italia, la situazione si presenta ambivalente. Sebbene il 5G sia accessibile nel 99,5% delle aree popolate, solo il 50% delle attivazioni riguarda il 5G standalone. Questa discrepanza indica che, nonostante l’implementazione iniziale sia avvenuta con successo, il passaggio al 5G SA è ancora lontano dall’essere una realtà consolidata. I principali operatori italiani stanno attendendo la risposta dell’IPCEI, proposto dal governo italiano, che, se approvato, potrebbe garantire finanziamenti vitali per le infrastrutture necessarie alla diffusione del 5G vero, favorendo un cambio di rotta significativo entro il 2029.
Nel complesso, è chiaro che per ottenere un reale slancio nella diffusione del 5G, sia in Francia che in Italia, è cruciale un sforzo concertato che coinvolga sia gli operatori di telecomunicazioni che le istituzioni. Solo attraverso la comunicazione dei benefici del 5G SA e investimenti strategici in nuove tecnologie, sarà possibile trasformare questa promessa in un’esperienza effettivamente accessibile e apprezzata dai consumatori.