Onde Gravitazionali: Un altro riscontro
Sono trascorsi solo tre mesi dal’annuncio della scoperta dei primi segnali di onde gravitazionali provocati dalla collisione di due buchi neri avvenuta un miliardo di anni fa, ed ecco che il 15 giugno del 2016 è stato pubblicato un nuovo e straordinario lavoro scientifico.
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I fisici che lavorano al progetto “Ligo” hanno captato un’onda gravitazionale (il piacevolmente noto “Soffio dell’Universo”) il 26 dicembre del 2015. Lo straordinario evento è molto simile al primo: corpi celesti (buchi neri cosiddetti binari) che si incontrano, ruotano tra di loro e poi si fondono, sprigionando una enorme energia.
L’evento si sarebbe generato circa 1,4 miliardi di anni luce fa, ma la posizione esatta nello spazio resta un mistero.
Anche l’Italia nel lavoro scientifico sulle onde gravitazionali
Erano da poco trascorse tre ore dal giorno di Natale del 2015, quando i due buchi neri, dopo aver abbracciato le proprie orbite per ben 27 volte, si sono scontrati e fusi in un buco nero della massa di circa 21 soli.
Oltre a “Ligo”, parte americana di un progetto a collaborazione globale, c’è anche l’Italia, che grazie allo strumento di misura “Virgo” di Cascina, in provincia di Pisa, rientra nei meriti della scoperta. Infatti, molti scienziati italiani hanno firmato questo importante articolo scientifico di cui ieri (15 giugno 2016) si sono presentati i risultati.
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Secondo Fulvio Ricci, ricercatore italiano a capo della collaborazione scientifica internazionale VIRGO, e Gabriela Gonzales, della Louisiana State University, coordinatrice del progetto al fianco del ricercatore italiano, l’evento registrato a dicembre è stato diverso da quello di settembre, soprattutto perché è stato possibile seguirne l’evoluzione per un tempo superiore rispetto al primo. Infatti, a differenza del primo evento di settembre, quello di dicembre è stato rilevato per un secondo in più.
Ciò ha dato la possibilità di acquisire nuove conoscenze sulle onde gravitazionali; infatti, in termini di misurazione scientifica, un solo secondo rappresenta davvero un’enormità.
Questo secondo storico evento di S. Stefano è stato subito ribattezzato “Christmas event” poiché, mentre in Italia era da poco trascorso il Natale, negli Stati Uniti d’America era ancora il 25 dicembre. E’ proprio il caso di dire che è stato un gran bel Natale per la scienza e per tutta la comunità scientifica mondiale.
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Onde gravitazionali e nuova era della scienza
Per far meglio capire la grande importanza di questa seconda rilevazione, si potrebbe pensare al passaggio dall’era iniziata da Galileo Galilei con il cannocchiale, all’era in cui le persone utilizzano nuovi occhi artificiali per vedere non più soltanto dalla luce, ma anche dalle onde gravitazionali.
Manca poco. Ormai, a cento anni dalla pubblicazione della Relatività Generale di Albert Einstein e dopo la dimostrazione delle sue equazioni (che descrivono perfettamente il segnale osservato dagli scienziati, anzi “ascoltato”, in quanto il segnale ha una frequenza caratteristica delle onde acustiche), la scienza è vicinissima alla comprensione dell’Universo e delle sue regole.
Sembrava una sfida impossibile (anche a detta di Einstein), ma è possibile affermare che la rivoluzione della fisica è iniziata. La cosiddetta “teoria del tutto” non è più un’utopia.
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Non ci resta che aspettare e…rimanere con gli occhi all’insù.
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