Officina Stellare partecipa al Dottorato Industriale in Scienze, Tecnologie e Misure Spaziali dell’Università degli Studi di Padova. – di Letizia Dehò –
Officina Stellare, società di Sarcedo (Vicenza) quotata in Borsa su AIM Italia e specializzata nella produzione di telescopi, annuncia la collaborazione con l’Università degli Studi di Padova per l’attivazione di un Dottorato Industriale in Scienze, Tecnologie e Misure Spaziali, con l’intento di creare un sistema virtuoso che coniughi ricerca accademica e innovazione industriale, funzionale a consolidare la posizione primaria di Officina Stellare nella New Space Economy.
L’iniziativa si inserisce nella strategia industriale di Officina Stellare, che da sempre punta alla ricerca di nuovi talenti da attrarre e all’incentivarne il più possibile la crescita interna all’azienda, anche favorendo il cosiddetto “rientro dei cervelli” dall’estero di cui Officina Stellare già rappresenta un esempio.
Il dottorato triennale
Il percorso di Dottorato triennale, finanziato per la prima volta da Officina Stellare, sarà riservato a un dipendente selezionato che sarà coinvolto in attività di elevata qualificazione, con la supervisione formativa affidata al Prof. Ugo Galvanetto, Docente Ordinario del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Ateneo.
Giovanni Dal Lago
Giovanni Dal Lago, AD di Officina Stellare, ha dichiarato: “La nascita di questo Dottorato industriale è frutto di un rapporto consolidato tra Officina Stellare e l’Università degli Studi di Padova, con cui da diversi anni è in corso una collaborazione di reciproco scambio estremamente fruttuosa per entrambi.
Il nostro intento è riuscire a creare un sistema virtuoso in cui le esigenze della nostra azienda, che si avvale della professionalità di ingegneri altamente qualificati, possano coniugarsi con l’attività di ricerca del mondo universitario, sostenendola.
Da sempre la nostra strategia punta alla ricerca di talenti e al favorirne il più possibile la crescita interna all’azienda.
L’Ateneo di Padova è per noi un vivaio preziosissimo di giovani risorse professionali, alle quali sentiamo di poter offrire a nostra volta opportunità uniche e di altissimo livello, al fianco di realtà industriali e centri di ricerca di primaria importanza, nazionali e internazionali.
Ci auguriamo che questa iniziativa possa avere seguito in futuro, e non escludiamo nuove collaborazioni anche con altre eccellenze accademiche italiane”.
Il dottorando sarà coinvolto in attività di elevata qualificazione in accordo con i progetti di Ricerca e Sviluppo promossi dalla società, in un percorso di durata triennale (dal 1° ottobre 2020 al 30 settembre 2023) che si svolgerà sotto la supervisione per la formazione e la ricerca affidata al Professor Ugo Galvanetto – Docente Ordinario del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università degli studi di Padova.
“Sono felice di proseguire la collaborazione con Officina Stellare, che ci ha visti impegnati in passato anche in attività sostenute dalla Regione Veneto e sempre con l’assistenza del centro di ateneo ‘CISAS-G. Colombo’.
Si tratta di una nuova sfida entusiasmante che permetterà di sviluppare tecnologie innovative e di consolidare un fruttuoso rapporto di collaborazione fra il nostro ateneo e una delle realtà industriali del settore spaziale più vivaci d’Italia” dichiara Ugo Galvanetto dell’Università degli Studi di Padova.
Obiettivi del Corso saranno l’acquisizione di competenze tecniche e tecnologiche relative agli attuatori piezoelettrici, al loro utilizzo e ai relativi sistemi di controllo, nonché l’analisi delle strategie di progettazione di un meccanismo operante in ambiente spaziale e lo studio dei sistemi con ottica adattiva.
Quello in collaborazione con Università di Padova è il primo Dottorato Industriale avviato da Officina Stellare, che sarà sede della maggior parte delle attività formative e di ricerca tecnica.
Presso l’Università di Padova avverrà invece l’acquisizione delle competenze teoriche e metodologiche.
Al termine del percorso, la proprietà intellettuale dei risultati dell’attività di ricerca spetterà a entrambe le Parti, in proporzione al contributo fornito.
– Letizia Dehò –