Ocse, la tecnologia a scuola migliora davvero i risultati degli studenti?
L’Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, ovvero che controlla lo sviluppo dei paesi al mondo più industrializzati, ha affermato che non è certo che il web e la tecnologia a scuola migliorino le performance scolastiche degli studenti.
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Nel dossier “Making the connection”, sul programma Ocse per la valutazione degli studenti, guidato da Andreas Schleicher, si legge: “Studenti incapaci di navigare attraverso un complesso paesaggio digitale non saranno in grado di partecipare completamente alla vita economica, sociale e culturale intorno a loro, tuttavia i primi risultati comparativi basati sui test Pisa dicono che i quindicenni che usano moderatamente i computer a scuola tendono ad avere un miglior apprendimento dei coetanei che lo usano poco o nulla, ma quelli che lo utilizzano in modo massiccio tendenzialmente peggiorano nella lettura, in matematica e nelle scienze”.
In Italia siamo quarti (su quaranta) nel rapporto tra condizioni economiche e performance educative; i poveri che usano troppo internet vanno davvero male a scuola.
Nelle nazioni in cui la tecnologia a scuola è ben affermata, vi è un declino della capacità di lettura, e della matematica.
In questo caso l’Italia rimane alta in classifica perché, secondo lo studio Ocse, da noi la cultura di internet a scuola è recente e frammentaria, dato che non facciamo parte dei paesi che hanno investito sul web. Ogni quindicenne italiano usa il computer in classe 19 minuti al giorno, contro una media Ocse di 25 minuti e picchi in Grecia, con 42 minuti e Australia, 52 minuti.
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Il dossier sottolinea che sia nell’educazione sia nell’istruzione degli studenti è fondamentale il “rapporto umano”, ma che l’insegnamento non è ancora adeguato.
In più i software educativi sono ancora di basso livello, “molto inferiori ai giochi elettronici” che i quindicenni nel mondo sono abituati a maneggiare.
“Se gli studenti usano gli smartphone per fare copia e incolla delle risposte prefabbricate non diventeranno più intelligenti. La tecnologia può amplificare un grande insegnamento, non sostituirne uno mediocre”.
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L’Ocse infine chiede agli insegnanti di armonizzare le tecniche di educazione con il sussidio della tecnologia, “non solo per far crescere le innovazioni digitali, ma per disegnarle“.
I docenti che meglio integrano la tecnologia a scuola nelle loro lezioni sono anche quelli più vicini agli studenti nelle pratiche di insegnamento.
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