Obbligazioni AT1 nel mercato svizzero: analisi della prima emissione significativa
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Mercato delle obbligazioni AT1 in Svizzera
Il mercato delle obbligazioni Additional Tier 1 (AT1) in Svizzera ha recentemente mostrato segni di ripresa dopo un periodo di stagnazione. L’atteggiamento cauto degli investitori, influenzato dalla crisi di Credit Suisse, ha reso difficile per le istituzioni emettere nuovi titoli. Tuttavia, il panorama si sta lentamente trasformando grazie all’intervento di banche regionali e cantonali. La recente emissione di obbligazioni AT1 da parte della Banca Cantonale di Lucerna (LUKB) segna un cambiamento significativo e un possibile ritorno alla normalità nel mercato svizzero, nonostante la volatilità che ha caratterizzato il settore. Gli investitori stanno iniziando a rivalutare le opportunità e le strategie legate a queste obbligazioni, riconoscendo sia il potenziale rischio che la capacità di questi strumenti di generare rendimento in un contesto di bassi tassi d’interesse.
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Il settore delle obbligazioni AT1 in Svizzera si distingue per la sua unicità e complessità, essendo considerato un ponte tra il debito e l’equity. Questi strumenti, che hanno attirato l’attenzione degli investitori per anni, si sono evoluti in risposta alle necessità delle banche di attrarre capitale a costi accessibili, affrontando gli incertezze del mercato. Con una distinta ripresa a livello internazionale e una crescente attenzione verso il mercato svizzero, l’attenzione si concentra ora sull’equilibrio tra rischi e opportunità offerte dalle AT1, in particolare per le istituzioni bancarie in grado di stabilire la fiducia presso gli investitori.
Prima emissione dall’inizio del 2023
La Banca Cantonale di Lucerna (LUKB) ha avuto l’onore di effettuare la prima emissione di obbligazioni AT1 sul mercato svizzero dall’inizio del 2023, un segnale importante di ripresa in un contesto che sembrava stagnante. Questo passo rappresenta un ritorno fiducioso sul mercato dopo il significativo impatto negativo del caso Credit Suisse e segna un cambiamento di paradigma nel settore. L’emissione, avvenuta per un valore di 150 milioni di franchi, non solo evidenzia la voglia di ripartire, ma risponde anche all’esigenza di rafforzare la base di capitale dell’istituto.
È interessante notare che la LUKB non è nuova a queste operazioni; ha infatti già emesso obbligazioni AT1 in passato, a partire dal 2015. Un’affermazione di continuità che può rassicurare gli investitori sul know-how e sulla stabilità dell’emittente. La decisione di dare avvio a una nuova emissione AT1 in un momento di recupero evidenzia il potere di resilienza e adattamento delle banche cantonali svizzere. Mentre altre istituzioni, come UBS e Raiffeisen, hanno optato per emissioni in valute estere, la scelta della LUKB di operare in franchi svizzeri ha un significato particolare, rispondendo meglio alle specifiche esigenze del mercato locale.
Questa emissione segna un punto di ripartenza anche in riferimento al sentiment del mercato, incoraggiando gli investitori a considerare nuovamente gli strumenti ibridi come parte delle proprie strategie di asset allocation. Con una valutazione attribuita di BBB- da parte di Standard & Poor’s (S&P), gli investitori potranno valutare l’emissione con una certa dose di fiducia, evidenziando un rinnovato interesse anche per le AT1 in valuta locale, che rappresentano un’opportunità finora trascurata nel panorama finanziario svizzero.
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Dettagli sull’emissione della LUKB
Il recente collocamento da parte della Banca Cantonale di Lucerna (LUKB) di un’obbligazione AT1 da 150 milioni di franchi rappresenta un passo significativo nel panorama finanziario svizzero. Questa nuova emissione non solo segna l’inizio del 2023 per il mercato delle AT1, ma testimonia anche l’intenzione della LUKB di rafforzare la propria struttura patrimoniale in un contesto di mercato in ripresa dopo le turbolenze generate dal caso Credit Suisse. Le obbligazioni hanno ottenuto una categorizzazione BBB- da parte delle agenzie di rating, offrendo agli investitori un’opzione dall’affidabilità attestata.
La LUKB ha storicamente tenuto un ruolo pionieristico nel segmento delle obbligazioni AT1, avendo precedentemente effettuato emissioni in vari anni, contribuendo così alla diversificazione delle proprie fonti di capitale. In particolare, l’attuale emissione non ha una scadenza fissa, potendo essere considerata perpetua, con la possibilità di rimborso anticipato. I primi termini di richiamo per gli investitori sono fissati per il 28 maggio 2030, mentre fino a tale data il titolo offre un rendimento annuo del 3%. Questo configurazione è studiata per attrarre investitori che cercano stabilità e rendimento, in un contesto dove i tassi d’interesse rimangono insolitamente bassi.
Il consorzio che ha gestito il collocamento, composto da LUKB, UBS e Zürcher Kantonalbank, ha giocato un ruolo cruciale nel garantire una liquidità sufficiente e una corretta impostazione dei prezzi, ribadendo il potenziale attrattivo delle obbligazioni AT1 in franchi. Anche se il mercato ha risentito di una certa pressione dovuta a precedenti eventi negativi, la LUKB ha dimostrato di possedere una strategia chiara e un obiettivo ben definito: rifarsi forte in un ambiente che premia la prudenza e la capacità di attrarre nuovi capitali. Gli investitori sono, quindi, messi in condizione di riconsiderare il valore e il potenziale delle AT1 nel loro portafoglio, in particolare in un mercato che ha cominciato a ritrovare la fiducia e a stabilizzarsi.
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Impatto del caso Credit Suisse sul mercato
Il caso di Credit Suisse ha avuto ripercussioni profonde e durature sul mercato delle obbligazioni AT1 in Svizzera. Nel marzo 2023, la FINMA (l’autorità di vigilanza svizzera) ha preso la decisione controversa di azzerare le obbligazioni AT1 emesse dall’istituto per un valore di 16 miliardi di franchi. Quest’azione è stata interpretata come un segnale di estrema vulnerabilità per il segmento delle obbligazioni ibride, influenzando drasticamente la fiducia degli investitori e appesantendo l’attività di emissione nel settore. Le conseguenze sono state avvertite a livello globalizzato, fomentando una reazione di cautela tra le istituzioni finanziarie e gli investitori, che hanno diventato sempre più reticenti nell’avvicinarsi a questi strumenti.
Nonostante la scossa iniziale, il mercato sembra pian piano riprendersi. Sebbene questo episodio abbia creato una certa resistenza tra gli investitori, i recenti sviluppi positivi, come l’emissione della LUKB, suggeriscono che la fiducia stia tornando a farsi strada. È cruciale evidenziare che la crisi ha anche stimolato un’analisi più approfondita delle caratteristiche delle AT1 e della loro funzionalità all’interno del sistema bancario. La necessità di una maggiore trasparenza e comprensibilità per gli investitori è emersa come un tema ricorrente, spingendo le banche verso pratiche più solide di comunicazione e gestione del rischio.
In aggiunta, il caso ha riaffermato l’importanza di garantire che gli strumenti AT1 siano ampiamente compresi e che possano essere stabiliti meccanismi di protezione per gli investitori in caso di eventi avversi. Le istituzioni dovranno affrontare la sfida di ricostruire la credibilità e la trasparenza, poiché il settore si adatta a un panorama post-Credit Suisse sempre più attento e scrupoloso. La ripresa di fiducia cocola la possibilità che l’emissione di AT1 torni a essere una risorsa strategica per le banche, specialmente per quelle come la LUKB, che hanno dimostrato resilienza e capacità di attuazione anche in momenti critici.
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Caratteristiche delle obbligazioni AT1
Le obbligazioni Additional Tier 1 (AT1) sono strumenti finanziari complessi che combinano le caratteristiche del capitale di debito e del capitale azionario. Progettate per rafforzare la solidità patrimoniale delle banche, esse si traducono in un meccanismo che consente di attrarre fondi a costi inferiori rispetto all’emissione di azioni. Queste obbligazioni non hanno una scadenza fissa e possono essere considerate perpetue, offrendo flessibilità nel loro rimborso. In situazioni di crisi finanziaria, possono essere convertite in azioni della banca emittente o anche azzerate, a seconda delle circostanze, permettendo così alle istituzioni di affrontare i momenti difficili senza ricorrere a misure drastiche come il salvataggio governativo.
Un’importante peculiarità delle obbligazioni AT1 è il loro posizionamento nel contesto del capitale regolamentare: vengono calcolate come capitale di base, connaturando una funzione di cushion per assorbire perdite prima che le obbligazioni senior o il debito di secondo grado vengano coinvolti, conferendo così maggiore sicurezza al sistema bancario. Questo aspetto favorisce una percezione di maggiore rischio per gli investitori, che, però, ottengono in cambio un rendimento generalmente più elevato.
Le recenti emissioni, come quella della Banca Cantonale di Lucerna (LUKB), riflettono un mutato approccio sul mercato, evidenziando l’interesse rinnovato verso questi strumenti di capitale ibrido. La decisione di iniziare un’emissione in franchi svizzeri, in un contesto di crescente cautela dopo il caso Credit Suisse, indica una chiara volontà di rilanciare le AT1 come una risorsa utile e innovativa per attrarre capitale a lungo termine. Tuttavia, rimane fondamentale che gli investitori comprendano appieno i rischi associati a tali obbligazioni, inclusi gli eventuali scenari di conversione o azzeramento, affinché possano prendere decisioni informate e strategiche nella costruzione del loro portafoglio.
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Prospettive future per le obbligazioni AT1 in Svizzera
La prospettiva per le obbligazioni Additional Tier 1 (AT1) in Svizzera appare promettente, specialmente dopo la recente emissione operata dalla Banca Cantonale di Lucerna (LUKB). Con il miglioramento del sentiment di mercato e la ripresa delle attività di emissione, gli investitori stanno iniziando a riconsiderare la validità di questi strumenti come parte delle loro strategie di investimento. Nonostante l’oscillazione dei mercati globali, la possibilità di rendimento associato a queste obbligazioni attrae l’attenzione, mentre le banche cantonali mostrano una resilienza esemplare, puntando su emissioni in franchi e un’attenta gestione del capitale.
Nell’immediato futuro, ci si aspetta un aumento nelle emissioni di AT1, poiché le istituzioni finanziarie cercano modi per rafforzare i loro bilanci e attrarre nuovi investimenti. Tuttavia, rimane fondamentale che le banche adottino approcci trasparenti e comprensibili nell’offerta di tali strumenti. Gli investitori devono sentirsi sicuri sulla solidità e le potenzialità delle emissioni di AT1, e pertanto le banche dovrebbero fornire informazioni chiare sulle caratteristiche di rischio, i termini di rimborso e le implicazioni in caso di crisi.
Inoltre, l’attenzione al contesto normativo continuerà a influenzare le prospettive delle AT1. Autorità come la FINMA svolgeranno un ruolo cruciale nella definizione delle condizioni di emissione e nella supervisione delle istituzioni finanziarie, contribuendo a ripristinare la fiducia degli investitori nel segmento. Se il mercato continuerà a stabilizzarsi, la domanda crescente di capitale permetterà alle AT1 di riacquistare il loro appeal nel panorama finanziario svizzero, ponendo inoltre le basi per un nuovo ciclo di crescita. La vigilanza e la proattività degli operatori di mercato saranno determinanti nel navigare questo processo di recupero e nel rafforzare la sostenibilità e l’attrattiva delle obbligazioni AT1 per un’ampia gamma di investitori.
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